4.1.4 - L'Irap


Cos’è l’Irap

L’Irap (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è un’imposta diretta che si applica, a grandi linee, sul reddito prodotto svolgendo l’attività caratteristica dell’impresa o della professione.1

La normativa prevede infatti che presupposto dell’imposta è l’esercizio abituale di una attività autonomamente organizzata diretta alla produzione o allo scambio di beni ovvero alla prestazione di servizi.

Essa ricade quindi:
• sulle attività d’impresa;
• sulle attività di lavoro autonomo.


1 In caso di svolgimento di attività in più regioni, il calcolo dell’imposta andrà determinato in base al valore prodotto in ogni regione

Chi deve pagare l’Irap

In linea generale si può dire che tutti i titolari di Partita Iva sono soggetti Irap.1

Sono quindi soggetti all’Irap:2
• imprese individuali (anche in forma di impresa familiare);
• società (di persone e di capitali, cooperative, consortili);
• enti (commerciali e non commerciali);
• lavoratori autonomi esercenti arti e professioni, singoli o associati.3


1 Non è vero però il contrario: possono essere soggetti ad Irap, al compiersi di determinate operazioni, anche soggetti non titolari di partita Iva (ad esempio una associazione che non svolge attività commerciali, e che pertanto opera in assenza di partita Iva, al momento in cui corrisponde somme per prestazioni occasionali a collaboratori: tali somme costituiscono base imponibile ai fini dell’Irap).
2 Occorre sottolineare che l’Irap è una delle imposte più «controverse», per la mancanza di criteri certi per determinare i soggetti ai quali deve essere applicata. Si sono succedute in proposito sentenze della Corte di Cassazione, spesso in contraddizione, senza mai riuscire ad individuare un parametro «oggettivo e misurabile» che determini l’assoggettamento all’imposta. Sono stati continuamente utilizzati, invece, criteri astratti quale quello di «autonoma organizzazione», che alimentano un contenzioso infinito.

3 Tuttavia negli ultimi anni è stato espressamente previsto che gli artisti e professionisti non siano soggetti a Irap qualora, indipendentemente dal regime contabile adottato, posseggano tutti i requisiti per l’accesso al regime dei contribuenti minimi (v. capitolo precedente). Questo perché si ravvisa in tale caratteristica l’assenza di una «autonoma organizzazione».

Come si calcola l'Irap

Il calcolo dell’Irap si articola, come per l’Ires, in due fasi: la determinazione della base imponibile e il conteggio dell’imposta.

La prima fase è estremamente complessa per diversi motivi.1
In generale si può dire che la base imponibile Irap è costituita dal valore netto della produzione derivante dall’attività svolta. Non appare il caso di approfondire ulteriormente l’argomento, dovendo necessariamente spingersi in tecnicismi che appaiono fuori luogo in questa sede.

L’Irap è una delle imposte meno sopportate da imprese e professionisti, soprattutto perché colpisce fra l’altro il costo del lavoro, sia pur con meccanismi che ne hanno mitigato nel tempo l’effetto.2


1 La legge ha definito infatti un percorso di calcolo della base imponibile specifico per tale imposta, con continui richiami alle regole previste per la determinazione della base imponibile del reddito ai fini Ires e Irpef e numerose modifiche legislative intervenute nel corso del tempo, che hanno progressivamente condotto a criteri sostanzialmente differenti per i diversi soggetti.
2 Si vedano, in proposito, anche le regole introdotte dal governo Monti con il decreto legge c.d. «salva-Italia».

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09/11/2015 - 12:50

Aggiornato il: 09/11/2015 - 12:50