Non esiste un metodo unico di progettazione, e per l’ideazione e scrittura del progetto occorre far riferimento a quanto indicato sulla call specifica ed utilizzare l’apposita modulistica.
Nel 1993 l’Unione Europea ha comunque adottato il Manuale della Gestione del Ciclo del Progetto (PCM), strumento nato per valutare i progetti di cooperazione internazionale e sviluppo locale, la cui applicazione è oggi diffusa in tutti gli ambiti di intervento progettuale. Attraverso tale strumento è possibile gestire in itinere il progetto, avendone sempre un quadro completo di tutte le sue parti. Il PCM è un modello che sintetizza lo sviluppo di un progetto mediante un’impostazione ciclica. Il modo in cui il progetto è ideato e realizzato segue una sequenza che parte dal consenso su una determinata strategia e si sviluppa in un’idea per un’azione concreta e specifica che viene formulata, implementata e valutata con l’intento di migliorare la strategia iniziale e le conseguenti azioni.
Le fasi di progetto individuate dal PCM sono sei
Il metodo PCM individua poi alcuni princìpi chiave:
Il PCM unisce tali princìpi, che garantiscono una buona gestione del progetto, a strumenti e tecniche di analisi e li applica attraverso un processo decisionale ciclico che assicura ai progetti: