Abbiamo visto quanto sia importante seguire l’andamento finanziario della gestione aziendale. Per questo il nostro cruscotto direzionale dovrà contenere anche degli indicatori che misurino lo stato di salute della nostra «gestione finanziaria».
Un primo indice al quale guardare è detto indice di liquidità (o di disponibilità) e si basa sul rapporto fra attività correnti e passività correnti:
attività correnti ________________________
passività correnti
Tale indice esprime in sintesi la capacità dell’azienda di far fronte ai propri impegni di pagamento nel breve periodo. Si ritiene comunemente che l’impresa si trovi in condizioni di equilibrio quando tale indice presenta valori intorno a 2.
Indicazioni analoghe a quelle dell’indice di disponibilità si ottengono facendo la differenza tra attività correnti e passività correnti. Il «margine» che si ottiene si chiama «capitale circolante netto finanziario». Anch’esso, per i motivi in precedenza indicati, dovrebbe essere congruamente positivo.
Sempre analizzando le condizioni di liquidità dell’impresa, è utile ricordare il margine di tesoreria (detto anche «acid test»):
cassa + banca + crediti a breve __________________________________
Esso serve ad indicarci se le risorse monetarie che abbiamo a disposizione (la cassa, i conti correnti ed i crediti a breve) sono sufficienti per far fronte ai debiti che dovremo pagare nel breve-brevissimo periodo.
Anche se, ovviamente, non esistono regole precise, in genere è consigliabile che questo indice si mantenga sempre maggiore di 1.
Un altro indice finanziario molto importante è quello del margine di struttura, così costruito:
capitale di rischio __________________________
immobilizzazioni
Il margine di struttura rappresenta in sostanza una sorta di indicatore del «rischio finanziario» della nostra impresa, ossia del rischio connesso ad un eccessivo indebitamento. Va pertanto interpretato come «freno» alla manovra di leva finanziaria.
L’ideale, anche qui, sarebbe che il rapporto non fosse inferiore ad 1. Il perché già lo sappiamo: è bene finanziare gli investimenti «immobilizzati», quanto più possibile, con capitale proprio.
Un ultimo importante indice finanziario è dato dal rapporto debiti/fatturato:
debiti ____________________
fatturato
Come è facile intuire, è bene che questo indice abbia valori molto bassi.
In particolare, se il rapporto debiti/fatturato raggiunge o supera il valore di 1 la situazione viene descritta con un nome tragico e suggestivo: «punto di non ritorno».
Usare gli indicatori, ma anche il buonsenso
Quelli illustrati sono alcuni dei principali indicatori che possono servirci per tenere sotto controllo la nostra azienda: proprio come il cruscotto di guida ci serve quando andiamo in automobile. Gli indicatori sono certo molto utili, ed è quindi bene utilizzarli ed aggiornarli con frequenza.
È meglio, però, non affidarsi ad essi in modo esclusivo: se vediamo che «esce il fumo dal motore», anche se nel cruscotto non sembrano accendersi segnali di allarme, è sempre bene credere ai propri occhi e cercare al più presto un rimedio!