1.3.1 - Lo Stato Patrimoniale riclassificato
Lo stato patrimoniale riclassificato
Lo stato patrimoniale riclassificato fornisce una diversa e più adeguata rappresentazione dei valori di impieghi (attività) e fonti di capitale (passività).
Il criterio più seguito per riclassificare tali valori è quello finanziario,1 che si basa sulla velocità di trasformazione in denaro (sotto forma di incassi e pagamenti) dei valori stessi.
Secondo il criterio finanziario possiamo quindi distinguere: • gli impieghi di capitale (o attività) liquidabili in breve tempo (ad es. BOT semestrali) e quelli che rappresentano investimenti di durata pluriennale (ad es. impianti e macchinari); • le fonti di capitale (o passività) da ripagare in breve tempo (ad es. lo scoperto di conto corrente) e quelle che rappresentano finanziamenti di durata pluriennale (ad es. il mutuo). |
►I valori delle attività sono ripartiti in due grandi classi:2
• attività correnti (o capitale circolante lordo): esprimono investimenti destinati a ritornare in moneta in tempi brevi;
• attività immobilizzate (o capitale fisso): esprimono l’entità degli investimenti durevoli.
► I valori delle passività e del capitale netto sono suddivisi nelle seguenti classi:
• passività correnti: indicano il complesso dei debiti a breve termine;
• passività consolidate: indicano quello dei debiti a medio-lungo termine;
• capitale netto (o proprio): come detto più volte in precedenza, esprime la consistenza del patrimonio, di proprietà dell’imprenditore, utilizzato per finanziare l’azienda.
La tavola seguente riassume ed esemplifica quanto sopra, offrendo una rielaborazione dello stato patrimoniale già visto in precedenza (dati puramente indicativi, in migliaia di euro).
Alcune cose degne di puntualizzazione:
• Le poste rettificative dell’attivo, quali il fondo ammortamento, il fondo svalutazione crediti, ecc., sono portate direttamente in detrazione delle poste attive alle quali si riferiscono, per cui gli impianti sono al netto dei rispettivi fondi ammortamento.
• Le rimanenze di magazzino sono considerate attività correnti.
• I debiti a medio-lungo termine, oggetto di rimborso secondo rate periodiche, vanno distinti in due quote:
- le rate che scadono entro un anno: queste devono essere incluse fra le passività correnti;
- le rate restanti.
• Considerazioni analoghe valgono per i fondi spese future: ove possibile, occorre distinguere le quote che avranno presumibilmente manifestazione nell’anno successivo dalle altre di più lontana scadenza.
1 Esistono anche altri criteri, tra cui quello detto «funzionale» (usato solo per esigenze particolari), in cui le voci di bilancio sono riclassificate in base al loro collegamento con le diverse aree gestionali dell’impresa.
2 All’interno delle due classi si possono poi eventualmente operare ulteriori suddivisioni e raggruppamenti.
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Schema di Stato Patrimoniale riclassificato
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Stato patrimoniale riclassificato
Investimenti
Finanziamenti
Attività correnti
Passività correnti
Liquidità immediate:
Debiti verso fornitori
120
Cassa
5
Banche c/c passivi
450
Banche c/c attivi
40
Debiti diversi a breve
100
Altri fondi correnti
110
Liquidità differite:
Parte corrente mutui passivi
50
Crediti netti verso clienti
210
Crediti diversi a breve
75
Passività consolidate
Rimanenze:
Mutui passivi
450
Materie prime
60
Fondo T.F.R.
130
Semilavorati
130
Prodotti finiti
130
TOTALE FONTI ESTERNE
1410
Attività immobilizzate
Capitale netto
Immobilizzazioni materiali nette:
Capitale sociale
150
Terreni
140
Fondi di riserva
50
Fabbricati
450
Utili di esercizio
110
Impianti e macchinari
300
Mobili e arredi
80
TOTALE FONTI INTERNE
310
Immobilizzazioni immateriali:
Brevetti
60
Marchi
40
TOTALE IMPIEGHI
1720
TOTALE FONTI
1720