Truffe e pratiche commerciali scorrette

Attenzione alle false richieste di pagamento e/o registrazione: se hai ricevuto una comunicazione ingannevole di questo tipo, ti suggeriamo di leggere le nostre indicazioni.

Si raccomanda di diffidare di qualunque richiesta di pagamento e in caso di dubbio di contattare il settore Comunicazione esterna e URP (011 571 6667, urp@to.camcom.it) per eventuali verifiche, prima di effettuare qualunque versamento legato a proposte di questo tipo.

ATTENZIONE! La Camera di commercio di Torino, nel caso debba provvedere a rimborsare somme o diritti erroneamente versati, chiede i dati per l’accreditamento solo per iscritto utilizzando appositi moduli.

Richieste di pagamenti ingannevoli

Attenzione a comunicazioni cartecee che richiedono di inviare soldi tramite bonifico a incaricati della Camera di commercio di Torino, si tratta di comunicazioni commerciali ingannevoli. Vedi esempio

PHISHING: attenti ai link!

Email apparentemente riconducibili alla Camera di commercio di Torino possono infettare il computer: ATTENZIONE ad eventuali link presenti nella pagina che potrebbero aprire indirizzi diversi da quelli indicati nel testo. Vedi esempio

Esazione diritto annuale 2022

Si segnala l'invio via PEC di comunicazioni aventi come oggetto Esazione Diritto Annuale 2022. Il mittente degli invii è sempre diverso e si tratta di PEC valide presenti su INI-PEC.
Attenzione! Non si tratta dell’informativa relativa al Diritto annuale che le Camere di commercio inviano in occasione della scadenza del 30 giugno di ogni anno. Si invitano pertanto tutti i destinatari delle PEC a non dare seguito a tale richiesta trattandosi evidentemente di una truffa. Si ricorda che il pagamento del diritto annuale può avvenire esclusivamente utilizzando il modello F24 oppure la piattaforma PagoPA.

Prezzi speculativi

La Camera di commercio offre la possibilità di segnalare eventuali azioni speculative o di turbativa del mercato.
Per segnalare ingiustificati aumenti di prezzi o tariffe scrivere a: emergenza.prezzi.alti@to.camcom.it.
Per eventuali informazioni su problemi sorti su acquisti, contratti on line e più in generale su tematiche relative alla tutela del consumatore inviare un quesito, compilando il modulo online alla pagina www.to.camcom.it/sportello-consumatore-contatta-esperto.
Ulteriori informazioni sono consultabili sulle pagine Diritti dei consumatori in pillole e Sportello per il consumatore.

Segnalazioni precedenti

Ci sono giunte nel tempo diverse segnalazioni in merito a organizzazioni e imprese che spediscono ripetutamente richieste di versamento alle imprese, utilizzando denominazioni facilmente confondibili con quella della Camera di commercio. Questi soggetti offrono in cambio di denaro iscrizioni in banche dati, registri, albi e ruoli, come ad esempio: “Elenco ditte commercio - industria - artigianato", "Repertorio Nazionale Registro Ditte Artigiane, Commerciali, Agricole e Industriali" e "Elenco ditte italiane operanti in Europa", etc. 

Tali richieste non hanno nulla a che vedere con l’attività o con l'iscrizione nei registri della Camera di commercio, né con il pagamento obbligatorio del diritto annuale, che da anni non si effettua più tramite bollettino postale, ma esclusivamente attraverso il modello F24 o sulla piattaforma PagoPA.

Anche eventuali richieste di pagamento con riferimento a marchi di impresa già registrati non hanno nulla a che vedere con l'attività  dalla Camera di commercio. Si ricorda infatti che i marchi depositati presso le Camere di commercio o direttamente presso l´UIBM possono essere rinnovati entro 10 anni dalla data del deposito. Inoltre, per ogni corrispondenza ufficiale, la Camera di commercio, industria, artigianato e agricoltura di Torino utilizza carta intestata che riporta il logo e l’esatta denominazione dell’ente.

Esistono aziende che propongono - in apparenza gratuitamente – di inserire i dati aziendali nel proprio registro internet. Solamente nel testo a carattere più piccolo è scritto che il firmatario si obbliga a versare, di solito per più anni, un importo annuale per l’iscrizione. Per combattere le attività commerciali ingannevoli e per avvicinare le diverse situazioni di legge in Europa, l'UE nel 2005 ha deliberato una direttiva relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno.

È stato segnalato anche un caso di phishing che coinvolge InfoCamere, la società delle Camere di Commercio che si occupa dell'infrastruttura informatica del sistema camerale. Molte aziende hanno ricevuto messaggi email da un falso account InfoCamere che richiedeva l'aggiornamento dei propri dati anagrafici attraverso l'apertura di un link che punta a un sito contraffatto che ruba i dati immessi. L'invito è di non aprire il link contenuto nel messaggio e, nel caso in cui si avesse seguito il collegamento, a cambiare subito la password di accesso ai servizi camerali o a contattare il servizio di assistenza di InfoCamere. Si consiglia di verificare i messaggi PEC con la stessa attenzione riservata a quelli "tradizionali”.

Alcuni consigli per cautelarsi

La Camera di commercio ti consiglia di leggere attentamente il testo prima di accettare un’offerta apponendo la propria firma e di esaminare soprattutto i seguenti aspetti:

  • Conosci il mittente?
  • Conosci il registro o l’elenco in questione?
  • Sei già loro cliente?
  • Conosci l’indirizzo internet dove dovrebbe essere pubblicata la tua iscrizione?
  • Esamina attentamente la diffusione e la tiratura del prodotto offerto.
  • Se sul modulo prestampato l’indirizzo o i dati del mittente sono incompleti è necessario fare molta attenzione!
  • Leggi attentamente anche quanto stampato in piccolo!
  • Verifica attentamente se l'informativa sul trattamento dei dati corrisponde alla normativa italiana in materia di privacy!

Se comunque avessi sottoscritto erroneamente un documento, provvedi subito a disdire il contratto per non far scadere i termini, e informa immediatamente il tuo legale.

L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

Ricordiamo che i soggetti colpiti dall'invio di comunicazioni ingannevoli possono inviare le proprie segnalazioni all'Autorità garante della concorrenza e del mercato, ai fini della pronuncia di ingannevolezza della comunicazione sotto il profilo degli interessi collettivi, ai sensi del d.lgs. 145/2007. Sulla base di tale pronuncia gli interessati potranno poi agire a titolo individuale ai fini della invalidazione del relativo contratto e del risarcimento dei danni subiti individualmente. Segnaliamo infine che i medesimi soggetti possono anche rivolgersi alla giustizia ordinaria ai sensi delle norme del codice civile che vietano gli atti di concorrenza sleale (art. 2598, 2599 e 2600 del codice civile). Cliccando sul banner sottostante è possibile scaricare il vademecum AGCM "Io non ci casco!".

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Aggiornato il: 09/03/2023 - 16:15