Torinese dell'Anno


Testata Torinese dell'Anno

Un premio dedicato a personaggi torinesi di nascita o di adozione, che hanno offerto un contributo speciale alla crescita del territorio

Christian Greco è il “Torinese dell’anno” 2023

Per l’altissimo contributo alla crescita e allo sviluppo del Museo Egizio e, come risultato, al posizionamento turistico e culturale della nostra città, grazie all’indiscutibile competenza ed esperienza in ambito classico, abbinata a capacità manageriali e imprenditoriali indispensabili per il raggiungimento di risultati concreti e misurabili, portati avanti senza tralasciare le missioni proprie delle realtà museali: la cura scrupolosa del patrimonio, l’attività continua di ricerca su scala internazionale e la passione per la divulgazione e la formazione, anche attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie.”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Christian Greco (PDF)

Il premio

La crescita di un paese è realizzata da tanti che compiono il proprio dovere quotidianamente, ma è anche guidata da alcuni uomini e donne che offrono un contributo speciale nel proprio settore di attività: l’economia, l’arte, la scienza o il sociale. Fra gli italiani che si sono distinti numerosi sono i torinesi, di nascita o di adozione. A loro è dedicato il premio Il Torinese dell’Anno, che la Camera di commercio di Torino assegna a nome delle categorie produttive della provincia.

Paolo Vitelli - Torinese dell’anno 2022

Per la sua straordinaria storia imprenditoriale, che ha puntato con successo su un settore inedito per il tessuto economico torinese, grazie a un attento connubio tra innovazione tecnica e design italiano, posizionandosi in pochi anni ai più alti livelli internazionali e portando all’estero un’immagine di competenze e valori propri del nostro territorio. Un esempio significativo di gestione di un’azienda capace di strutturarsi dal punto di vista manageriale e di raggiungere risultati costantemente in crescita, senza trascurare una particolare attenzione alla sostenibilità ambientale e sociale”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Paolo Vitelli (PDF)

Patrizia Sandretto Re Rebaudengo - Torinese dell’anno 2021

Per la passione e la coerenza che in oltre 25 anni di attività hanno portato Patrizia Sandretto Re Rebaudengo a raggiungere la più alta reputazione nell’ambito dell’arte contemporanea, posizionando saldamente Torino nel circuito artistico internazionale, e per la sua vocazione non solo verso il collezionismo, ma anche verso la produzione e la committenza nei confronti degli artisti più giovani. Con un approccio comunicativo originale e innovativo, in grado di avvicinare all’arte anche il pubblico più lontano, si è distinta, inoltre, per l’impegno nel campo dell'educazione e della formazione”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Patrizia Sandretto Re Rebaudengo (PDF)

Giovanni Cottino - Torinese dell'anno 2020

Per essersi distinto nel corso della sua carriera prima come imprenditore e poi come filantropo, seguendo gli ideali di ‘restituzione’, etica e solidarietà, dando prova di ampia visione nello sviluppo di progetti di innovazione sociale in particolare a favore dei giovani e dei più fragili”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Giovanni Cottino (PDF - 12 pagine, 2,9 MB)

Sergio Rosso - Torinese dell'anno 2019

Per la sua capacità di trasformare visioni in progetti e i progetti in ‘cose’ concrete come gli Asili notturni Umberto I, attraverso spirito di solidarietà e capacità gestionali, coinvolgendo centinaia di volontari nel sostegno a migliaia di persone bisognose, sempre con l’obiettivo di fare del bene e farlo bene”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Sergio Rosso (PDF - 12 pagine, 1,3 MB)

Andrea Agnelli - Torinese dell'anno 2018

Per la sua visione e la sua capacità imprenditoriale, che gli hanno permesso di sviluppare la Juventus, portandola ad essere una delle prime squadre di calcio al mondo e trasformandola dall’essere una società sportiva tradizionale ad un colosso anche commerciale, con un marchio sapientemente valorizzato, con un Museo in grado di creare un’esperienza emotiva unica e facendola diventare a tutti gli effetti uno dei principali motori dell’economia turistica della nostra Città”.

È possibile consultare il libretto dedicato ad Andrea Agnelli (PDF - 12 pagine, 6,2 MB)

Piero Angela - Torinese dell'anno 2017

“Per aver rappresentato lo stile torinese dell’impegno e della passione per il lavoro, coltivando in generazioni di italiani e non solo l’interesse per la ricerca e per le scoperte dell’uomo, attraverso un linguaggio accurato ma comprensibile e soluzioni innovative di comunicazione che hanno rivoluzionato il mondo della divulgazione scientifica, sempre valorizzando a livello nazionale e internazionale i successi di ricercatori, pionieri, imprese e di quanti quotidianamente si impegnano per il progresso della società”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Piero Angela (PDF - 12 pagine, 540KB)

Gian Maria Gros-Pietro - Torinese dell'anno 2016

“Per aver contribuito a formare buona parte della classe dirigente della Città non solo attraverso l’insegnamento universitario, ma anche attraverso l’esempio dato nel portare avanti tutti gli incarichi ricevuti. La sua torinesità è stata e sarà modello per molti di noi, anche ora che guida la prima banca d’Italia”.

È possibile consultare il libretto dedicato a Gian Maria Gros-Pietro (PDF - 12 pagine, 610 KB).

Evelina Christillin - Torinese dell'anno 2015

"Per aver saputo non solo sognare ma anche realizzare con determinazione, pragmatismo e notevoli capacità imprenditoriali, iniziative di successo in ambito sportivo e culturale che hanno contribuito al rilancio internazionale del territorio torinese e della sua vocazione turistica”

E´ possibile consultare la biografia di Evelina Christillin (file in formato in pdf - 12 pagine, 10 MByte).

Gianluigi Gabetti - Torinese dell'anno 2014

"Per aver rappresentato nella sua lunga carriera manageriale i più alti valori della torinesità, mettendo a disposizione della maggiore realtà industriale italiana le proprie straordinarie competenze imprenditoriali e finanziarie con impegno e lealtà e contribuendo con lungimirante visione alla continuità dell’azienda e alla creazione di occupazione e innovazione".

E´ possibile consultare la biografia di Gianluigi Gabetti (file in formato in pdf - 12 pagine, 5 MByte).

Mauro Salizzoni - Torinese dell'anno 2013

"Per aver costituito e diretto con impegno, entusiasmo, passione, professionalità e grande umiltà per oltre vent'anni il Centro Trapianti di Fegato delle Molinette portandolo oggi al top in Italia ed in Europa sia per la quantità che per la qualità degli interventi effettuati, incluso il trapianto pediatrico, anch'esso punto di attrazione nazionale".
Con questa motivazione il Presidente e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono Mauro Salizzoni del premio Il Torinese dell'Anno per l´anno 2013.
E´ possibile consultare la biografia di Mauro Salizzoni (file in formato pdf - 1 pagina, 21 KB).

Mario Virano - Torinese dell'anno 2012

"Per aver coordinato con equilibrio e autorevolezza la realizzazione dell’asse ferroviario Torino – Lione, avviandone il cantiere, legittimando il metodo del confronto con le istanze locali e privilegiando l’ascolto, senza perdere di vista l’obiettivo strategico della costruzione di un’infrastruttura secondo gli standard europei contemporanei, in grado di contribuire efficacemente alla competitività del territorio e dell’Italia”.
Con questa motivazione Alessandro Barberis e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono Mario Virano del premio Il Torinese dell'Anno per l´anno 2012.
E´ possibile consultare la biografia (file in formato pdf - 1 pagina, 26 KB).

Comunità Madian - Torinese dell'anno 2011

"Per aver avviato una silenziosa e instancabile attività di accoglienza e aiuto, particolarmente preziosa in questi anni di crisi economica, per il sostegno concreto e quotidiano dato ad ammalati soli, a persone sofferenti, a famiglie e minori in difficoltà, in particolare di origine straniera che arrivano in città, e infine per aver stimolato la generosità dei torinesi portando aiuti alle missioni ad Haiti, Armenia e Georgia”.
Con questa motivazione Alessandro Barberis e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono la Comunità Madian, nelle persone dei religiosi padre Antonio Menegon, padre Adolfo Porro, fratel Mario Giraudo e il padre provinciale Joaquin Paulo Cipriano, del premio Il Torinese dell'Anno per l´anno 2011.
E´ possibile consultare il Profilo storico della Comunità Madian (file in formato pdf - 1 pagina, 46 KB).

 

Alberto Lavazza - Torinese dell'Anno 2010

“per la passione e l'impegno con cui porta avanti un'avventura imprenditoriale unica che coniuga industria e arte, comunicazione, ricerca e innovazione; per aver saputo guardare al mondo tenendo ben salde le radici sul territorio nella convinzione che la crescita economica debba valorizzare cultura e formazione”.

Con questa motivazione Alessandro Barberis e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono Alberto Lavazza del premio Il Torinese dell´Anno per l´anno 2010.

E´ possibile consultare la biografia di Alberto Lavazza (file in formato in pdf - 2 pagine, 429 Kbyte).

Carlo Petrini - Torinese dell'Anno 2009

“Per la determinazione e la capacità dimostrate nel promuovere un nuovo modello di agricoltura sostenibile e di qualità e per l’impegno profuso nella promozione e nella diffusione della cultura del gusto e della convivialità, a sostegno di una tradizione che mantiene in ogni individuo il legame con la propria terra di origine".
Con questa motivazione Alessandro Barberis e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono Carlo Petrini del premio Il Torinese dell´Anno per l´anno 2009.


E´ possibile consultare la biografia di Carlo Petrini (file in formato pdf - 1 pagina, 56 Kbyte).

Marida Recchi - Torinese dell'Anno 2008


“per aver saputo coniugare uno spiccato spirito imprenditoriale - espresso seguendo per sessant’anni l’attività di famiglia, una delle più importanti realtà italiane del XX secolo nel mondo delle costruzioni - ad un forte spirito di generosità profuso non solamente nell’ambito della propria impresa, con la vicinanza ai problemi dei collaboratori tutti e delle loro famiglie, ma anche in ambito sociale, con una intensa attività benefica e assistenziale: dalla Croce Rossa Italiana alle istituzioni per l’assistenza dell’infanzia, dall’Associazione amici degli Handicappati - AREA alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro - IRCC di Candiolo".
Con questa motivazione Alessandro Barberis e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono la sig.ra Marida Recchi del premio Il Torinese dell´Anno per l´anno 2008.

E´ possibile consultare la biografia della sig.ra Marida Recchi (file in pdf - 1 pagina, 56 Kbyte).

Gian Carlo Caselli - Torinese dell'Anno 2007

IL PREMIO
La crescita di un paese è realizzata da tanti che compiono il proprio dovere quotidianamente, ma è anche guidata da alcuni uomini e donne che offrono un contributo speciale nel proprio settore di attività: l’economia, l’arte, la scienza o il sociale.
Fra gli italiani che si sono distinti numerosi sono i torinesi, di nascita o di adozione.
A loro è dedicato il premio Il Torinese dell’Anno, che la Camera di commercio di Torino assegna, da trent’anni, a nome delle categorie produttive della provincia.

ANNO 2007 - dr. GIAN CARLO CASELLI
“per aver dimostrato grande valore professionale e morale, straordinario spirito di servizio, disponibilità ad assumere responsabilità gravose, uniti alla costante attenzione agli altri. Per avere inoltre diretto importantissimi uffici giudiziari, ottenendo determinanti successi nel contrastare il crimine organizzato, dalle indagini sulle Brigate Rosse e Prima Linea come giudice istruttore a Torino, alla lotta a Cosa Nostra alla guida della Procura della Repubblica di Palermo”
Con questa motivazione Alessandro Barberis e la Giunta della Camera di commercio di Torino insigniscono il dr. Gian Carlo Caselli del premio Il Torinese dell´Anno per l´anno 2007.
E´ possibile consultare la biografia del dr. Gian Carlo Caselli (file in pdf - 4 pagine, 119 Kbyte).
 

Sergio Marchionne - Torinese dell'Anno 2006

BIOGRAFIA

Sergio Marchionne è nato a Chieti il 17 giugno del 1952. Le sue ‘radici’ sono quindi abruzzesi, un fatto di cui è molto fiero. Così come lo è del percorso di studi e delle sue prime esperienze professionali che si sono svolte al di là dell’Atlantico, in Canada. Un paese dove Sergio Marchionne è cresciuto ed ha vissuto a lungo prima di ritornare in Europa, inizialmente in Svizzera e dal 2004 a Torino.

In Canada ha conseguito tre lauree (Giurisprudenza, Economia e Filosofia) all’università di Toronto e Windsor e un master in Business Administration a cui si è aggiunta, da circa un mese, la laurea honoris causa in Economia, Management, Finanza e Diritto d’Impresa che gli è stata conferita dall’università di Cassino.

Sempre in Canada, dopo aver coltivato per qualche tempo l’idea di fare il docente universitario, Sergio Marchionne ha esercitato, dal 1983 al 1985, la professione di commercialista, esperto nell’area fiscale, presso la Deloitte Touche. Dal 1985 al 1988 è stato Controller di Gruppo e poi Director dello sviluppo aziendale presso il Lawson Mardon Group di Toronto. Nel 1989 e nel 1990 ha anche ricoperto la carica di Executive Vice President della Glenex Industries.

Dal 1990 al 1992 è stato Responsabile per la Finanza e Chief Financial Officer alla Acklands Ltd. E, sempre a Toronto, nel periodo tra il 1992 e il 1994 ha ricoperto, prima la carica di Responsabile per lo sviluppo legale e aziendale e poi di Chief Financial Officer al Lawson Group, acquisito da Alusuisse Lonza (Algroup) nel 1994.
Nel periodo tra il 1994 e il 2000 Sergio Marchionne ha ricoperto incarichi di crescente responsabilità all’interno di Algroup, con sede a Zurigo, fino a diventarne Amministratore Delegato. In seguito ha guidato il Lonza Group Ltd, separatosi da Algroup, in veste di Amministratore Delegato (2000-2001) prima, e di Presidente poi (2002).
Nel febbraio del 2002 è stato nominato Amministratore Delegato del Gruppo SGS di Ginevra, un’azienda che è leader mondiale nei servizi di ispezione, verifica e certificazione. Nel marzo del 2006 è stato eletto Presidente della Società. Fa inoltre parte del Consiglio di Vigilanza e del cda di U.B.S..

Nel maggio del 2003 è stato nominato Consigliere di Amministrazione di Fiat S.p.A. e dal 1 giugno 2004 è stato chiamato alla carica di Amministratore Delegato. Dal febbraio 2005 è anche Amministratore Delegato di Fiat Group Automobiles e da aprile 2006 Presidente di CNH Case New Holland, l’azienda di Fiat Group che opera nel settore delle macchine agricole e per le costruzioni.

Fa parte anche del Consiglio Direttivo di Confindustria, di Assonime (Associazione fra le Società Italiane per Azioni), e dell’Unione Industriale di Torino. E’ anche membro permanente della Fondazione Giovanni Agnelli. E dal gennaio 2006 è Presidente dell’ACEA (European Automobile Manufacturers Association), l’associazione dei costruttori di veicoli del continente. Dal giugno 2006, poi, è Cavaliere del Lavoro.

Quando nel 2004 Sergio Marchionne è stato chiamato alla carica di amministratore delegato di Fiat S.p.A la perdita netta del Gruppo Fiat era di 1,6 miliardi di euro. A soli due anni di distanza l’esercizio 2006 si è chiuso con un utile netto di 1,2 miliardi e con il ritorno all’erogazione di un dividendo agli azionisti. Il 2006, quindi, è stato una sorta di spartiacque per la Fiat tra un periodo intenso di trasformazione e uno, altrettanto importante, di sviluppo. I target che erano stati fissati nel 2004 sono stati tutti raggiunti e superati e l’indebitamento è sceso da 10 miliardi di euro a meno di 900 milioni. Il piano 2007-2010 prevede che il fatturato di gruppo arrivi, proprio nel 2010, a circa 70 miliardi di euro e il margine operativo si attesti ben al di sopra del 7% e cioè il doppio rispetto allo scorso anno.

Le “scelte coerenti e mirate” di crescita della Fiat, i suoi principi di gestione ribaditi recentemente e costantemente da Sergio Marchionne vedono investimenti e una strategia di accordi, anch’essi,” mirati”. Ad oggi, dal 2004, sono 26 le alleanze industriali che Fiat ha stretto in tutto il mondo con partner come la francese PSA, la Ford, Suzuki, la Tata, la cinese Chery, le russe Severstal e Autovaz, tanto per fare alcuni esempi, e che non riguardano soltanto Fiat Group Automobiles ma tutti i settori del Gruppo.

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Tiziana Nasi - Torinese dell'Anno 2005

BIOGRAFIA

Tiziana Nasi è nata nell’aprile del 1948 a Torino, ma sin dalla nascita è profondamente legata alla montagna, in particolare a Sestrières, di cui suo padre, Giovanni Nasi, fu sindaco per 30 anni.
Di grande cultura e molteplici interessi, le sue giornate fatte di 25 ore permettono a Tiziana di coltivare tanti interessi, dal giardinaggio, allieva dell’Accademia del Giardino di Paolo Pejrone, già Torinese dell’anno nel 2004, ai libri, alla musica classica, alla passione per i cani, suoi compagni inseparabili da sempre, che con lei fanno lunghe passeggiate alla riscoperta dei segreti della natura ed dei suoi mutamenti. Da marzo si è unito anche Paglierino, cane non vedente in onore dei brillanti risultati degli atleti azzurri durante i giochi paralimpici. Altrettanto forte il suo interesse per gli sport, dalla ginnastica artistica al golf, alla pallavolo ma, soprattutto, per gli sport di montagna quali alpinismo e sci.
Queste sue passioni Tiziana Nasi le ha sapute sviluppare in un’attività di promozione che le ha fatto ottenere crescenti riconoscimenti.
Dal 1982, infatti, Tiziana prende il posto lasciato da suo cugino Vittorio Camerana, scomparso in un incidente aereo, alla guida della Sestrières spa, la società che gestisce gli impianti di risalita di Sestrières e del comprensorio della “Via Lattea”, carica che ha ricoperto fino al passaggio di proprietà della Società nel Giugno 2006.
Dallo stesso anno è Presidente del Circolo Golf Sestrières nonché dello Sporting Club Sestrières, e in questa veste si è quindi dedicata alla realizzazione di numerose manifestazioni sportive a carattere internazionale.
A queste attività ha unito, a partire dagli anni ’90, un impegno sempre più assiduo nell’organizzazione di eventi sportivi riservati agli atleti disabili. Come ha spiegato lei stessa nel corso di un’intervista “E’ iniziato tutto per caso e grazie all’insistenza di una signora biellese, Paola Magliola, che si era dedicata ai più deboli prima di me. Mi chiese, in qualità di presidente della Sestrières, di organizzare il primo campionato italiano di sci alpino per disabili. Lo sci è da sempre una delle mie grandi passioni. La ascoltai. Temevo di ricevere una risposta negativa dai miei dirigenti, invece mi diedero il consenso. Era un anno terribile, senza neve, al Colle si soffriva. Quando si iniziarono le gare iniziò anche a nevicare. Come per miracolo. La stagione fu salva, mi feci forza e organizzammo un’altra manifestazione prima dei Mondiali del ’97. Il resto è storia …di oggi. Non ringrazierò mai abbastanza quella signora. Mi ha fatto conoscere un mondo nuovo, molto ricco umanamente, che ti ricorda ogni giorno i valori fondamentali della vita … Questi atleti hanno una loro vita autonoma straordinaria e una grande forza d’animo malgrado le limitazioni fisiche … Sono persone con una straordinaria dignità e una bellezza profonda. Quella dell’anima. Grazie alla loro forza di volontà hanno saputo raggiungere un equilibrio eccezionale. Sono sereni anche se come tutti hanno mille pensieri e si chiedono i perché di una vita spesso ingiusta”.
Grazie a queste prime esperienze, nel 1997 Tiziana Nasi viene eletta Presidente del Comitato Regionale della Federazione Italiana Sport Disabili, carica che tuttora ricopre. Il suo impegno in questo campo l’ha portata ad essere inserita nel Comitato per la candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2006 e soprattutto, una volta ottenuta l’assegnazione dei Giochi, ad essere eletta Presidente del Comitato per l’Organizzazione dei IX Giochi Paralimpici Invernali, svoltisi nelle settimane immediatamente successive alle Olimpiadi.
Su questa fondamentale esperienza ha detto fra l’altro: “Dal 10 al 26 febbraio ho vissuto in una sorta di limbo, con un’emozione crescente in vista dell’inizio delle Paralimpiadi. L’atmosfera di Torino è stata unica, da respirare a pieni polmoni minuto per minuto, ma già nell’aria percepivo quello che nella mia mente ho sempre ritenuto essere il regalo più bello che potessi avere: vivere le Paralimpiadi nella mia città, nonché il più bel dono che si potesse fare a tanti, facendo loro vivere questa esperienza straordinaria. Le Olimpiadi sono state il magnifico prologo, ricco dei valori che quotidianamente vengono vissuti durante le Paralimpiadi e sono servite da trampolino di lancio e soprattutto a far conoscere quello che le Paralimpiadi rappresentano: sport, voglia di vivere.… E poi è arrivato il 10 marzo, come non ricordarlo: il giorno dove tutte le emozioni hanno lasciato il posto ad una grande gioia che ormai mi accompagna quotidianamente. Da allora, ogni giorno ha riservato una o più sorprese … Il primo goal dell’Italia dell’hockey, pareva di essere alla finale di Coppa del Mondo di calcio, il Palazzetto diventato un solo abbraccio tra giocatori e pubblico… Fratelli d’Italia intonato spontaneamente dal pubblico alla prima medaglia d’oro e cantato da atleti, avversari, volontari, militari … L’atleta messicano felice di esserci, è stata la prima volta del Messico ad una Paralimpiade invernale.”
Questo entusiasmo unito alle capacità organizzative, continueranno a sostenere Tiziana Nasi nei prossimi impegni. Innanzitutto un rinnovato sforzo per promuovere l’attività sportiva di base anche per i disabili, e poi altre importanti manifestazioni quali i Mondiali di Scherma, ai quali dovrebbero seguire nel 2008, sempre a Torino, i Campionati Mondiali di Ice Sledge Hockey.

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Paolo Pejrone - Torinese dell'Anno 2004

Nato a Torino il 7 giugno 1941, si laurea nel 1969 in Architettura al Politecnico di Torino.
Diventa allievo di Russell Page, uno dei più grandi architetti paesaggisti inglesi del 900, presso il cui studio lavora e studia a Londra dal 1970 al 1972. Nel 1972 andrà invece a fare lo stage di lavoro e studio a Rio de Janeiro presso Roberto Burle Marx, grande paesaggista brasiliano.
Nel 1979 è socio fondatore dell’A.I.A.P.P., Associazione Italiana Architetti del Paesaggio, di cui nel 1994 è nominato delegato presso l’IFLA, Federazione Internazionale Architetti Paesaggisti. E’ nominato Vice Presidente per l’Italia nel 1996 dell’I.D.S., International Dendrology Society di Londra, di cui è socio attivo dal 1980 e consigliere dal 1990. Ancora nel 1996 è eletto membro onorario dell’Association “Les Amateurs de Jardins” di Parigi e nel 1998 è l’ideatore, nonché tra i promotori e fondatori, dell’Accademia Piemontese del Giardino, sede in Torino, con soci europei ed extraeuropei.
Dal 1970 lavora in Italia, Francia, Svizzera, Austria, Arabia Saudita, Grecia, Inghilterra e Germania come architetto di giardini. Tra i numerosi giardini progettati, tra pubblici e privati, circa 800, si ricordano in particolare le aree verdi dell’albergo Pitrizza in Costa Smeralda, dell’Istituto Bancario San Paolo di Torino, dell’Hotel Excelsior a Venezia, degli alberghi Four Season e Principe di Savoia a Milano, della Banca Popolare di Lodi in Torino, dello stabilimento Cartiera Bosso di Mathi, dello stabilimento Furla in Bologna, dell’Hotel Pellicano a Porto Ercole, della PKB Privatbank filiale di Lugano in Svizzera, della stazione Sassi a Torino, della Galleria d’Arte Moderna a Torino, del Castello di Touffou a Poitiers in Francia nonché i numerosi giardini privati in Umbria, Toscana, Lazio, Piemonte, Liguria, Sardegna, Puglia, Calabria e Veneto e all’estero in Svizzera, Corsica, Francia, Germania, Austria, Arabia Saudita ed Inghilterra e pubblici come nel comune di Villar Perosa (Torino), di Cavallermaggiore (Cuneo), di Parma, di Saluzzo (Cuneo), Savigliano (Cuneo) e a Offenburg in Germania.
In campo editoriale collabora dal 1972, sul tema del giardino, continuativamente alle riviste Tempo, Europeo e Casa Vogue e saltuariamente ai giornali La Stampa e Panorama. Tiene dal luglio 1999 la rubrica “Fiori e giardini” su "Tuttolibri", supplemento settimanale del quotidiano La Stampa. Ha scritto i libri “In giardino non si è mai soli – Diario di un giardiniere curioso”, pubblicato nel 2002 e “Il vero giardiniere non si arrende – Cronache di ordinaria pazienza”, pubblicato nel 2003, il cui successo (100.000 copie vendute) è tale da spingere la casa Editrice Feltrinelli a pubblicare nel 2005 anche in edizione tascabile il libro “In giardino non si è mai soli – Diario di un giardiniere curioso”. In precedenza scrisse nel 1983 il libro “Per un giardino di estro garbato”, edito dalla casa Editrice Condè Nast. Tra il 2003 ed il 2004 collabora ad una serie di articoli con la rivista “Giardinaggio”, edizione Il Sole 24 ORE e nel 2005 ha iniziato la collaborazione con la rivista “Ville e Giardini”, edizioni Mondadori.
Nel 1988 vince il concorso internazionale della Bicocca (Milano) con l’architetto Vittorio Gregotti.
Dal 1992 idea e organizza la mostra-mercato "Tre giorni per il Giardino" al Castello di Masino.
Nel 2004 riceve la nomina a Commendatore dell’Ordine “Al Merito della Repubblica Italiana”, conferita dal Capo dello Stato.
Sempre nel 2004 partecipa al Concorso Internazionale di Progettazione dei “Giardini di Porta Nuova” in Milano – area Garibaldi Repubblica – in qualità di architetto paesaggista della capogruppo prof. arch. Giancarlo De Carlo (finalista).
Negli ultimi tre anni ha effettuato una serie di registrazioni per RAI e LA 7.

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Plinio Pinna Pintor - Torinese dell'Anno 2003

BIOGRAFIA
Nato a Torino nel 1921 da Arturo, pioniere della ginecologia, ha condotto gli studi liceali con maturità classica nel 1939 a Torino. Durante la vita studentesca e sino alla tarda età ha svolto intensa attività sportiva agonistica.
Diplomato in violino al Conservatorio, ha sempre continuato a suonare anche in concerti con professionisti e recentemente alla Scuola di Musica di Fiesole.
Chiamato alle armi nel ´41, compie il servizio militare in Sanità; congedato nel ´43, partecipa alla Resistenza con attività di propaganda clandestina. Ricercato dalla polizia fascista, raggiunge la formazione partigiana 105a Brigata Garibaldi nell´ottobre del 1944. Congedato alla liberazione col grado di tenente onorario, riceverà numerosi riconoscimenti dalla Repubblica.
Ripresi gli studi, si laurea in Medicina nel 1946 e si specializza in Cardiologia nel 1954 con il massimo dei voti.
Coniugatosi nel 1947, ha avuto tre figli, di cui uno chirurgo rappresenta la continuità della professione medica della famiglia.
Nel 1951, alla morte del padre assume la direzione della Clinica, di cui è erede insieme a tre sorelle, continuando a frequentare l´Istituto di Patologia Medica dell´Università di Torino, che lascerà definitivamente dopo 20 anni nel 1962, dopo il conseguimento della Libera Docenza in Patologia Medica. Da allora sino ai giorni nostri si è dedicato ininterrottamente come direttore e dal 1989 come Presidente del Consiglio di Amministrazione alla gestione amministrativa e alla direzione del Dipartimento di Medicina e Cardiologia della Clinica.
Negli ultimi 30 anni ha realizzato l´ampliamento definitivo e il rinnovamento della Clinica, che continua incessantemente e che oggi, con i suoi 100 letti e 25 ambulatori ed attività multispecialistiche con dotazione di alta specializzazione, è considerata uno dei centri privati italiani di eccellenza.
La formazione universitaria e la vocazione alla ricerca ed alla didattica lo hanno spinto a continuare l´attività scientifica, utilizzando l´esperienza fornitagli dalla gestione della clinica e dalla casistica costituita dai pazienti ricoverati.
Per favorire l´impegno scientifico dell´Istituzione, ha realizzato nel 1977 la Fondazione Arturo Pinna Pintor, in collaborazione con alcuni membri della Facoltà di Medicina di Torino, per ricerche di Medicina Multidisciplinare e negli ultimi anni alla Verifica di Qualità delle Cure e delle Tecnologie Mediche.
La Fondazione ha finora erogato 71 borse di studio e sotto la sua egida sono state condotte più di 200 ricerche con 230 pubblicazioni su riviste italiane ed internazionali e decine di simposi.
Dal 1955 è membro della Società Italiana di Cardiologia di cui è stato consigliere regionale dal 1980 all´84, delegato regionale dell´ANCE dall´80 e da quella data segretario nazionale sino al 1989, partecipando attivamente all´organizzazione dei congressi e delle due Società.
Membro del Comitato direttivo piemontese della Società Italiana di VRQ, della quale è stato nominato recentemente socio onorario.
Membro del Comitato Organizzatore del Progetto EuroSCORE per l´elaborazione del modello Europeo di stratificazione del rischio in cardiochirurgia. Per l´esperienza e le ricerche in questo campo è stato nominato nel 1999 membro del Comitato ad hoc della Società Italiana di Chirurgia Cardiaca.
Nello scorso anno è stato nominato Presidente del Comitato Scientifico Piemontese dell´ AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata).
Dal 1991 è membro dell´ISQA (International Society for Quality Assurance) e dell´ISTAHC (International Society for Technology Assessment in Health Care).
Per l´ANCE ha diretto dal 1987 al 1996 la rivista ufficiale della Società, il Notiziario di Cardiologia ANCE, collaborando attivamente con editoriali e rassegne, e successivamente condirettore scientifico della nuova rivista della Società, "Cardiologia Extraospedaliera".
Negli ultimi 15 anni, utilizzando la casistica cardiochirurgica creatasi dal 1983, data di inizio dell’attività di cardiochirurgia nella clinica, ha promosso numerose ricerche, tuttora in corso, nei campi della qualità della vita degli operati e della stratificazione del rischio dei pazienti e dei costi, oggetto di pubblicazioni e di presentazioni a congressi nazionali ed internazionali.

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Franco Peradotto - Torinese dell'Anno 2002

Nato a Cuorgnè il 15 gennaio 1928, è ordinato sacerdote dal Cardinal Fossati il 29 giugno 1951.
Studente nel seminario minore di Giaveno, dove entra il 4 ottobre 1939, trascorre tra seminario e vacanze tutto il tempo della seconda guerra mondiale e della resistenza.
Dal luglio 1954 al marzo 1956 è viceparroco a Moncalieri a Santa Maria della Scala, poi a Torino a Santa Maria SS. Speranza Nostra in Barriera di Milano, tra operai e immigrati.
Rettore del Santuario della Consolata dal 1991, alterna questo ministero con la predicazione di esercizi spirituali in molte parti d’Italia e all’estero.
Responsabile per 15 anni della Consulta dei laici nella arcidiocesi di Torino.
Nel 1969 è eletto presidente della Federazione Italiana Stampa Cattolica – settimanali cattolici della diocesi italiana (circa 130 testate) e resta in carica per 12 anni.
Assistente diocesano e regionale della Azione Cattolica Italiana è stato consulente per lo statuto nazionale, tuttora in vigore.
Vicario generale dei cardinali Ballestrero, Saldarini e Poletto, fino al marzo 1999.
Già collaboratore diretto del cardinale Michele Pellegrino per le comunicazioni sociali.
Il cardinale Giovanni Saldarini lo fa nominare dalla Santa Sede Protonotario Apostolico il 10 maggio 1991.
Lo stesso cardinale lo chiama a far parte, nel 1998, come Canonico Onorario, del Capitolo della Colleggiata, Parrocchia di San Dalmazzo a Cuorgnè.
Qualche anno dopo l’arcivescovo di Torino lo nomina Canonico Onorario del Capitolo Metropolitano della Cattedrale di Torino.
Per 32 anni è direttore responsabile del settimanale diocesano La Voce del Popolo.
Redattore delle pagine quotidiane de L’Italia, poi Avvenire per il Piemonte.
Giornalista professionista dal 14 gennaio 1966, collabora a riviste e giornali:

  • La Voce del Popolo
  • Il Nostro Tempo
  • Famiglia Cristiana
  • 3Club
  • Vita Pastorale - Alba
  • Orientamenti Pastorali - Roma

Molte le presenze televisive su varie emittenti, in particolare RAI 3 e Telesubalpina.
Assistente nazionale dell’ACISJF, noto come Patronato della Giovane e assistente diocesano dei Convegni di cultura Maria Cristina di Savoia.
Esperto ed appassionato di storia civile e religiosa, soprattutto piemontese, sono parecchie le sue prefazioni ed introduzioni a volumi recenti sulla storia religiosa e civile di Cuorgnè e Torino.

Paolo Comoglio - Torinese dell'Anno 2001

Nasce a Torino nel 1945, frequenta il Collegio San Giuseppe, dalla scuola elementare alla maturita´ classica, e si laurea in Medicina nell´Università della sua città, nel 1969.
Il padre Pier Giovanni, dottore, gli trasmette la vocazione per la Medicina.
Lo ricorda dicendo "fin da ragazzino con lui non si parlava d´altro", riferendosi alle malattie e ai malati di quei tempi.
Dal suo primo maestro, il Professor Guido Filogamo, che lo segue fin dai primi anni di Università, viene definito enfant prodige.
Dal canto suo Comoglio va fiero degli albori della sua dura carriera di medico ricercatore, e ricorda con affetto la figura del maestro.
"Ritengo di essere stato fortunato ad entrare ancora studente in erba nella sua scuola.
Dal Professore ho assorbito l´entusiasmo per la ricerca".
Il destino sembra avere già un piano ben preciso per il giovane Comoglio.
Sulla sua strada incontra il Premio Nobel per la Medicina Rita Levi Montalcini che nello stesso Istituto di Torino è stata allieva del mitico Giuseppe Levi.
E la lotta procede, da piu´ di trent´anni, con risultati di rilievo.
Accenna al prestigioso più recente incarico: "ho festeggiato l´inizio del nuovo millennio con la nomina a Direttore Scientifico dell´Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo.
Al Professor Felice Gavosto, il quale ha creduto in me fin dall´inizio offrendomi di contribuire alla nascita dell´Istituto, va la mia più sincera gratitudine. Mi ha insegnato il valore dell´onestà intellettuale e della tenacia".
Dalla laurea ad oggi la strada è stata lunga e sempre in salita.
Negli Stati Uniti trascorre un primo periodo di studio alla Washington University di St. Louis con uno dei padri fondatori dell´Immunologia, Herman Eisen.
Rientra a Torino dove, nel 1972, inizia la carriera accademica in veste di Assistente all´Istituto di Anatomia Umana.
Affascinato dal valore del metodo scientifico e della tecnologia elaborati oltreoceano, riparte per una nuova esperienza alla University of Pennsylvania di Philadelphia.
Qui affianca Leonard Warren nello studio pionieristico delle proprietà biologiche delle cellule neoplastiche.
Tornato in Italia con un notevole bagaglio di esperienza e con una incontenibile dose di entusiasmo, continua la carriera accademica salendo in Cattedra, a trentacinque anni, alla Facoltà di Medicina dell´Universita´ di Trieste.
Qui, sulla scia dell´esperienza americana, organizza un piccolo istituto di ricerca autonomo, all´avanguardia, e mette insieme il suo gruppo di ricerca, fatto di giovani brillanti e testardi come lui.
I "ragazzi di Trieste" non lo hanno mai abbandonato, e i migliori sono approdati all´Istituto per la Ricerca e la Cura del Cancro di Candiolo.
Per quasi dieci anni pendola tra Trieste e Torino e scrive -sul treno- un trattato di Istologia di cinquecento pagine.
Si divide, talvolta con fatica ma sempre con buon umore, tra laboratorio e studenti, senza dimenticare la moglie Adriana - giovane architetto in carriera - e i due figli Francesca e PierAndrea.
Nel 1983, viene chiamato dalla Facoltà di Medicina dell´Università di Torino in qualità di Professore Ordinario di Istologia.
Porta una ventata di nuova scienza a Torino: rientra nell´Istituto che lo vide studente e invade letteralmente le soffitte polverose di quel bell´edificio dell´ottocento ricominciando tutto da capo. Il gruppo di Trieste si espande rapidamente e ben presto la soffitta - nonostante i quasi ottocentro metri quadri - diventa molto stretta.
A questo punto entra in scena la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.
La carriera di Comoglio fa un balzo in avanti, con il progetto di costruire nell´area Torinese un Comprehensive Cancer Centre, vale a dire un Istituto Scientifico che disponga di competenze ad alto livello nella ricerca, nella diagnosi e nella terapia del cancro.
"Fu allora che il mai dimenticato Professor PierMario Cappa a nome della Fondazione mi chiese di partecipare attivamente allo sviluppo del progetto. Io sono un topo di laboratorio, ma accettai la sfida.
Non potevo certo tirarmi indietro davanti ad un progetto così importante per la mia città e il mio paese".
E così oggi Paolo Comoglio è l´instancabile Direttore Scientifico dell´Istituto di Candiolo.
E´ giunto il momento di tirare il fiato?
"Non ancora. Provando e riprovando: è il motto dell´Accademia del Cimento e il mio personale. L´Istituto è in forte espansione e i progetti per il futuro non mancano".

Enrico Salza - Torinese dell'Anno 2000

"Per il vivace spirito d´iniziativa e il generoso impegno con cui ha agito in veste di imprenditore, di manager in società e in gruppi bancari e di guida del sistema camerale a livello provinciale e nazionale, favorendone la crescita e la credibilità istituzionale, a vantaggio delle imprese e dello sviluppo economico complessivo".
Questa la motivazione con la quale Giuseppe Pichetto e la Giunta della Camera di commercio di Torino hanno consegnato a Enrico Salza, Vicepresidente del Sanpaolo Imi, il premio il Torinese dell´anno edizione 2000, durante la premiazione svoltasi il 25 novembre 2001 presso il Teatro Carignano.
"Le sfide e gli impegni difficili non hanno mai spaventato Enrico Salza - ha commentato Pichetto - Lo dimostrano la sua sterminata biografia e le diverse cariche presiedute: Enrico possiede una notevole capacità nell´intuire l´evoluzione dei tempi e nel realizzare progetti ambiziosi e strategici, sia al vertice di aziende o gruppi societari sia come manager di istituzioni pubbliche e private, senza dimenticare l´apporto fondamentale recato al sistema camerale e alla Camera di commercio di Torino, in qualità di Presidente per sedici anni".
Avviata la carriera come imprenditore nella ditta Francesco Lavaggi, fino ad essere socio di riferimento di un Gruppo multinazionale, Enrico Salza ha proseguito come manager, diventando Vicepresidente ed Amministratore Delegato de "Il Sole 24 Ore" dal 1971 al 1989.
Nel 1985 comincia l´impegno nel settore bancario con la Vicepresidenza dell´Istituto Bancario San Paolo di Torino che, anche grazie al suo contributo, in breve diventa il primo gruppo bancario italiano, proiettato verso l´estero.
Spiccate doti organizzative e notevole capacità professionale lo rendono leader innovativo anche all´Unione Industriale di Torino, nella Giunta della Confindustria, fino a raggiungere la carica di Presidente della Camera di commercio di Torino dal 1976 al 1992, Vicepresidente nazionale di Unioncamere Italiana e Amministratore Delegato di Cerved Spa, sostenendo così il rinnovamento del sistema camerale.
Grazie alla sua attenzione verso gli scambi con l´estero, i servizi congressuali, l´analisi e la certificazione delle imprese, lo sviluppo tecnologico, Enrico Salza promuove con successo il Centro Estero Camere Commercio Piemontesi, il Centro Congressi Torino Incontra, il Laboratorio Chimico Merceologico ed altre importanti iniziative, in collaborazione con Politecnico di Torino. L´impegno prosegue ancora su numerosi fronti, tra i quali la Vicepresidenza del Sanpaolo IMI, e la Presidenza del Centro Congressi Torino Incontra.

Elenco premiati negli anni precedenti al 2000

1999 Ernesto Vallerani
Per il ruolo determinante svolto nello sviluppo delle attività spaziali in Italia e in particolare nell´area torinese, attraverso la partecipazione ad importanti programmi europei e internazionali, che nel tempo hanno visto sempre più coinvolta e apprezzata all´estero l´industria locale ad alta specializzazione tecnologica.

 

1998 Rinaldo Bertolino
Per la preziosa azione propulsiva finalizzata alla qualificazione a livelli europei dell’Ateneo torinese, svolta attraverso l’arricchimento dei percorsi formativi offerti, l’ampliamento delle collaborazioni scientifiche con altre Università nazionali e internazionali e l’adeguamento delle strutture, a vantaggio dello sviluppo culturale ed economico della Città di Torino e del Piemonte.


1997 Rodolfo Zich
Per l’impegno profuso nell’organizzare in modo efficiente la formazione di dirigenti tecnici e per il contributo al progresso scientifico e allo sviluppo di applicazioni in collaborazione con il sistema industriale, affermando la città di Torino come polo tecnologico di riferimento a livello internazionale.

 

1996 Irma Maria Re
Per il vivace spirito di iniziativa con cui da oltre quarant´anni si occupa in Italia e all´estero dei problemi della "terza età" e il costante impegno nella valorizzazione di Torino quale città particolarmente attiva nella promozione e trasmissione dei valori generazionali.

 

1995 Maria Luisa Rossi
Per la passione e la sensibilità con cui si è dedicata con spirito imprenditoriale alla conservazione di mobili e oggetti di antichi di pregio, culminate nel generoso impegno per la costituzione a Torino di una scuola di restauro di valore internazionale.

 

1994 Paolo Cantarella
Per le notevoli doti manageriali che, unite alla capacità di valorizzazione delle risorse umane, hanno contribuito al rilancio produttivo e d´immagine dell´industria automobilistica torinese nel mondo.

 

1993 Piero Boccalatte
Per il costruttivo impegno per la tutela e la valorizzazione del commercio tradizionale e per l’appassionato contributo fornito alla crescita di ua moderna imprenditorialità di settore a Torino ed in Italia anche attraverso la promozione delle più efficienti forme cooperativistiche.

 

1992 Giorgetto Giugiaro
Per l´eccezionale estro creativo che, unito ad uno spirito imprenditoriale dinamico, ha efficacemente contribuito al successo del design e del prodotto italiano nel mondo.

 

1991 Ernesto Olivero
Per l´eccezionale testimonianza di impegno civile e di concreta solidarietà umana offerta a Tornio, in Italia e nel mondo per ridurre le sofferenze e contribuire alla costruzione della pace nella giustizia.

 

1990 Giovanni Conso
Per l´importante contributo dottrinale e didattico dato nel campo degli studi giuridici, nonché per l´impegno civile profuso nell´espletamento delle funzioni connesse alle prestigiose cariche pubbliche rivestite.

 

1989 Irma Antonetto
Per l’importante contributo dato alla diffusione dei più diversi aspetti della cultura umanistica e scientifica ed alla valorizzazione di Torino come vivace centro promotore di incontri e dibattiti di alto livello.


1988 Vittorio Merloni
Per le non comuni capacità imprenditoriali, il costante impegno a promuovere lo sviluppo industriale in aree non tradizionali, la manifesta volontà di rilancio europeo di una grande impresa recentemente acquisita.

 

1987 Oscar Botto
Per l’eccezionale contributo scientifico fornito alla conosenza delle civiltà orientali, specie quella indiana e per l’appassionato impegno profuso per rendere Torino centro di altissimo livello internazionale in questa particolare, affascinante area culturale.

 

1986 Armando Testa
Per l’importante contributo dato alla valorizzazione di Torino come centro di altissimo livello internazionale anche nel campo delle attività pubblicitarie e di promozione d’immagine.

 

1985 Silvio Curto
Per il rilevante contributo scientifico fornito allo studio e alla ricerca archeologica dell’antico Egitto e l’appassionato impegno profuso per portare il Museo Egizio Torinese in primissimo piano nel mondo.

 

1984 Luigi Garosci
Per il rilevante contributo di idee innovative e di realizzazioni concrete dato all´ammodernamento della distribuzione commerciale a Torino e in Italia.

 

1983 Rita Levi Montalcini
Per gli importanti risultati scientifici conseguiti in Italia e all´estero nel campo delle più avanzate tecniche neurobiologiche.

 

1982 Vittorio Ghidella
Per il rilevante contributo manageriale dato al rilancio su tutti i mercati delle capacità tecniche e professionali del sistema industriale torinese.

 

1981 Don Luigi Ciotti
Per l’originale contributo dato in Italia e all’estero al ricupero dei giovani emarginati attraverso il lavoro e la vita comunitaria.

 

1980 Giuseppe Recchi
Per il rilevante contributo dato in oltre quarant’anni di attività imprenditoriale in Italia, e soprattutto, all’estero, all’ampliamento e alla valorizzazione delle capacità tecniche e professionali del lavoro torinese.

 

1979 Vittorio Zignoli
Per l’importante contributo dato in oltre sessant’anni di insegnamento e di attività professionale allo sviluppo tecnico – economico italiano e le geniali progettazioni dei trafori autostradali del Monte Bianco e del Frejus.

 

1978 Giovanni Tamburelli
Per l´importante contributo dato allo studio dell´imaagine della Sindone ed i proficui risultati conseguiti nel campo della ricerca e delle sperimentrazioni in materia di telecomunicazioni.

 

1977 Roberto Bosio
Per i notevoli risultati conseguiti nel 1977 in campo internazionale nel settore della ricerca e delle concrete positive sperimentazioni bioingegneristiche.

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Giovedì, Novembre 23, 2023 - 10:27

Aggiornato il: Giovedì, Novembre 23, 2023 - 10:27

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