Confidi: non più solo garanti ma anche erogatori supplenti di credito


Comunicato stampa del 10 maggio 2023

In un anno emessi 2,85 miliardi di garanzie e detenuti in stock 9,1 miliardi. Presentato con una tavola rotonda a Roma il Rapporto 2023, realizzato dal Comitato Torino Finanza della Camera di commercio di Torino. Le trasformazioni del sistema bancario li rendono uno strumento indispensabile per le piccole aziende. Nuovi spazi sui mercati della finanza innovativa.

I Confidi, consorzi di garanzia collettiva dei fidi, continuano a svolgere un’importante funzione nel facilitare l’accesso al credito degli operatori economici di minori dimensioni (imprese essenziali del sistema produttivo italiano), e sono un volano importante per promuovere lo sviluppo del territorio e sostenere l'avvio di nuove iniziative. È quanto emerge dal rapporto 2023 dell’Osservatorio permanente sui Confidi, realizzato dal Comitato Torino Finanza, organo della Camera di commercio di Torino. Esamina i dati al 31 dicembre 2021, gli ultimi disponibili, dei 195 Confidi italiani (saliti a 200 a fine 2022), che hanno emesso complessivamente 2,85 miliardi di garanzie e che in stock ne detengono per 9,1 miliardi.

Il rapporto - presentato mercoledì 10 maggio, a Roma, presso il Centro congressi “Carte Geografiche” - analizza lo stato di salute dei Confidi italiani ed è arricchito dalla sintesi di una indagine qualitativa, realizzata attraverso interviste a Confidi maggiori e operatori della finanza innovativa. L’indagine approfondisce il ruolo che i Confidi si stanno ritagliando sui mercati della finanza complementare al credito, i punti di forza e le eventuali criticità riscontrate nell’approccio ai nuovi mercati e le prospettive di sviluppo di medio e lungo periodo.

Ha aperto i lavori di presentazione del rapporto Vladimiro Rambaldi, Presidente Comitato Torino Finanza: “In un mercato del credito e della finanza in forte evoluzione, i Confidi (soprattutto i Confidi maggiori) si confermano soggetti solidi, con una dotazione patrimoniale adeguata a supportare le PMI. I dati della ricerca evidenziano addirittura la presenza di un surplus di risorse patrimoniali che i Confidi possiedono e potrebbero mettere in campo per aumentare il supporto alle PMI: i Fondi Propri Liberi dei Confidi maggiori italiani ammontano complessivamente a più di 800 milioni di euro, in costante aumento nell’ultimo quinquennio. Non mancano certo i problemi, legati soprattutto al fatto che questa complicata fase storica è caratterizzata dalla contrazione del credito alle PMI e dalla conseguente contrazione dei volumi di garanzie erogate, dall’alto costo della compliance per i Confidi vigilati, da una platea di clienti costituita da imprese meritevoli, ma caratterizzate da maggiore opacità (e quindi rischiosità) della platea dei clienti delle banche. Comunque, proprio per fornire una risposta alle difficoltà di finanziamento delle imprese minori, molti Confidi hanno attuato strategie, linee d’azione e iniziative per cogliere le opportunità offerte dai nuovi strumenti di finanziamento, quella che oggi si chiama abitualmente finanza alternativa al credito”.

Gianmarco Paglietti - uno degli autori del rapporto insieme a Diego Bolognese - ha introdotto e moderato gli interventi e la tavola rotonda, cui hanno partecipato Federico Cislaghi, di October Italia, Stefano Cocchieri, di Over, Leonardo Frigiolini, di F&P Merchant e Matteo Tarroni, di Workinvoice. Approfondimenti sono stati offerti da Livio Schmid, di Cassa Depositi e Prestiti, e da Azzurra Marchesano, del Ministero delle Imprese e del Made in Italy. I lavori si sono conclusi con gli interventi di Fabrizio Campaioli, di Fedart Fidi, Giamarco Dotta, di Assoconfidi, Donatella Visconti, di Asso112.

I Confidi maggiori sono 32, sono sottoposti alla vigilanza della Banca d’ Italia, possono erogare credito diretto e svolgere una serie di attività complementari a supporto delle aziende associate. Detengono uno stock di garanzie di 6,9 miliardi di euro (il 76% del totale) e sono concentrati soprattutto al Nord (62,5% del totale, 20 Confidi su 32). Molto diversificato è il mondo dei 163 Confidi minori che nell’insieme detiene uno stock di garanzie pari a 2,2 miliardi di euro, il 24% del totale. In maggioranza sono localizzati nelle regioni del Mezzogiorno (circa il 51%): un quarto di questi enti ha volumi di attività minimi, mentre - sul versante opposto - circa il 20% è invece particolarmente dinamico e paragonabile ai “fratelli” maggiori.

Per quanto riguarda il ruolo che i Confidi maggiori possono ritagliarsi sui mercati della finanza innovativa, dalle interviste raccolte emergono alcune interessanti evidenze. Innanzitutto, a fronte delle trasformazioni in atto nel sistema bancario, con una progressiva riduzione della presenza sui territori e una parallela accentuazione delle difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese minori, i Confidi stanno tornando, piano piano, a ritagliarsi spazi e funzioni e a proporsi come “hub della finanza” per gli imprenditori. A fianco del tradizionale ruolo di garanti, i Confidi maggiori hanno anche iniziato a svolgere una funzione di erogatori di credito “supplenti” occupando quei segmenti di mercato disintermediati dalle banche e alla ricerca di nuove fonti di finanziamento. Valorizzando, poi, il proprio patrimonio di “soft information” (conoscenze dettagliate delle storie imprenditoriali), hanno anche consolidato un ruolo di segnalatori e, talvolta, di advisor per quelle aziende che si vogliono avventurare nel mondo della finanza innovativa, ma che ancora devono scontare una scarsa dimestichezza con i nuovi strumenti finanziari.

Questo processo ha comportato e comporta per i Confidi uno sforzo organizzativo non indifferente. Devono puntare, ad esempio, su soluzioni digitali che possano contribuire a fornire una risposta pronta alle nuove esigenze di business, così come devono favorire un efficientamento del “dialogo” tra i software propri e quelli degli operatori “fintech” per valorizzare al meglio le soft information. Allo stesso tempo, devono addestrare una struttura interna e commerciale capace di svolgere una funzione quasi di “mentorship” a supporto delle aziende e in grado di individuare le soluzioni più idonee alle esigenze degli imprenditori.

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Mercoledì, Maggio 10, 2023 - 10:41

Aggiornato il: Mercoledì, Maggio 10, 2023 - 10:41

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