Cooperative torinesi 2023


Comunicato stampa del 26 settembre 2023

Nuova edizione dell’indagine che fotografa un universo di 1.168 realtà, attive principalmente nel settore dei servizi alle imprese e alle persone, con una presenza di realtà femminili superiore alla media. Numeri complessivi in calo (-2,4% rispetto al 2022), ma buone prospettive di sviluppo: metà delle cooperative dichiara fatturato in crescita e occupazione stabile. Ancora in diminuzione le imprese giovanili.     
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Si è svolta questa mattina a Palazzo Birago la presentazione dei risultati dell’indagine annuale realizzata dalla Camera di commercio di Torino sull’andamento delle cooperative torinesi nel 2022 e nel primo semestre 2023. All’indagine collaborano AGCI Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord e Legacoop Piemonte. 

La nostra analisi descrive un mondo cooperativo in costante contrazione dal punto di vista numerico, ma ottimista e dinamico dal punto di vista del fatturato e dell’occupazione, nonostante alcune difficoltà riscontrate nel reperimento delle risorse umane - spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino. – Il nostro approfondimento, poi, mostra un’attenzione marcata ai temi della sostenibilità ambientale che porta oltre il 40% delle cooperative a prevedere investimenti in questo ambito, sia in ottica di risparmio energetico e riduzione delle emissioni sia per migliorare l’immagine e il posizionamento aziendale”.

Secondo Dimitri Buzio, Presidente di Legacoop Piemonte: “La cooperazione ha saputo resistere e rispondere positivamente alle difficoltà degli ultimi mesi, quali inflazione e aumento delle materie prime, mantenendo stabile il numero di imprese, ottenendo buoni risultati in termini di fatturato e consolidando i livelli occupazionali. La ripresa di settori come turismo e cultura confermano che anche l’onda lunga della pandemia è ormai superata, mentre i trend del primo semestre 2023 fanno sperare in un anno di ulteriore crescita. Guardando in prospettiva invece emerge la necessità di sostenere e orientare le nostre imprese per il reperimento di risorse finanziarie che, di fronte ad un aumento degli oneri e una diminuzione della liquidità, sono sempre più uno strumento prezioso per i progetti di crescita e consolidamento. Come non si può trascurare la difficoltà dichiarata dalle cooperative di trovare nuove figure professionali adeguate, problema sul quale bisogna intervenire rafforzando le offerte formative finalizzate al matching domanda-offerta”.

Grande soddisfazione per le nostre organizzazioni deriva dal constatare come le associazioni di rappresentanza siano ancora un punto di riferimento per le imprese – osserva Giovanni Gallo, Presidente di Confcooperative Piemonte Nord. - La tenuta generale dei settori principali sia in termini di addetti che di fatturato che di numero di imprese, che ha caratterizzato anche la stagione pandemica, sta cominciando a far intravedere crepe preoccupanti. La reazione passerà dalla capacità di creare controtendenza sul fronte delle cooperative femminili e soprattutto giovanili. Sarà indispensabile sostenere questo percorso con importanti sostegni, in tutti i settori, alle iniziative formative, alla diversificazione dei mercati, alla sostenibilità ambientale e alla transizione digitale”.

Secondo Giuseppe D’Anna, Presidente di AGCI Piemonte Associazione Generale Cooperative: “Il tema dello sviluppo sostenibile rappresenta, insieme alla inclusività, una delle sfide nelle società contemporanee. È importante che le imprese cooperative si propongano di riflettere sul loro ruolo in questo contesto. Il rapporto della Camera di commercio di Torino evidenzia un rallentamento della crescita legato all’aumento dei costi e un crescente pessimismo sull’evoluzione dell’economia italiana. La domanda, però, tiene: molte cooperative hanno aumentato il valore della produzione e molte di esse hanno chiuso l’anno con un utile di esercizio. Sicuramente la fotografia è quella di un Paese certamente inquieto dove crescono i timori, ma che complessivamente vede rafforzarsi i sentimenti di fiducia, serenità, accettazione e aspettativa positiva”.

Nel 2022 le cooperative torinesi hanno generato 2,7 miliardi di euro in valore della produzione e hanno dato lavoro a 41.800 addetti. È quello dei servizi il settore in cui le cooperative sono protagoniste: qui converge più della metà (52%) del valore della produzione e quasi il 90% degli addetti.

In termini di rappresentatività, AGCI Piemonte, Confcooperative Piemonte Nord e Legacoop Piemonte raccolgono insieme 915 cooperative: di queste 690 hanno sede nel torinese, realizzano 1,8 miliardi di valore della produzione (il 66,7% del totale) e impiegano 30.511 addetti (il 73,0%). 

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Dati al primo semestre 2023

Al primo semestre 2023 si contano 1.168 cooperative torinesi: i primi tre settori di attività sono rappresentati dai servizi alle imprese con il 41,0% del totale, dai servizi alla persona con il 26,9% e dalle costruzioni con il 9,2%. 

Il dato complessivo delle cooperative è in flessione sia rispetto al primo semestre 2022 (-3,2%), sia rispetto a fine 2022 (-2,4%). Il calo, in atto da oltre un decennio, ha riguardato nel lungo periodo tutti i settori. 

Componenti imprenditoriali del sistema cooperativo torinese

Se si analizzano le componenti imprenditoriali[1], la più numerosa è rappresentata dalle imprese femminili (333) in calo rispetto a fine 2022 e concentrate soprattutto nel settore dei servizi alla persona (il 46,5%). Rappresentano il 28,5% del totale delle cooperative, percentuale più alta rispetto a quanto accade nel torinese considerando tutte le forme di impresa (il 22,5%).

Stabili anche le imprese straniere (68), il 5,8% del totale, percentuale di gran lunga inferiore rispetto al totale delle imprese torinesi (il 14,9%); sono attive soprattutto nei servizi alle imprese (il 58,8%), ma anche nelle costruzioni (il 22,1%).

In calo invece le cooperative giovanili (28), il 2,4% del totale (rispetto al 9,5% complessivo torinese), concentrate soprattutto nei servizi alle imprese (il 39,3%).

I risultati dell’indagine 

L’indagine, che ha coinvolto l’universo delle cooperative attive nella città metropolitana di Torino, è stata somministrata tra giugno e luglio 2023: hanno risposto nel complesso 281 cooperative – con un ottimo tasso di restituzione pari al 24,4%, che conferma il crescente coinvolgimento nell’indagine e il riconoscimento della sua utilità.

Trend del fatturato e dell’occupazione 

Un’impresa su due (il 51,6%) dichiara di aver registrato nel 2022 un incremento del giro di affari; parallelamente, diminuiscono le imprese che ne dichiarano una flessione. Il saldo è pertanto positivo (+34,9%) e mostra un miglioramento rispetto alle dichiarazioni dell’anno scorso (+30,0%). 

Anche dal punto di vista dell’occupazione le notizie sono positive: in questo caso non si parla di aumento, ma di consolidamento rispetto all’anno scorso. Il 56,9% delle cooperative rispondenti dichiara stazionarietà, ma aumentano quelle che hanno registrato un incremento degli addetti. 

Andamento 1° semestre 23 e previsioni 

Anche il primo semestre 2023 conferma buone prospettive sia in termini di fatturato, dichiarato in crescita dal 26,6% delle imprese, sia dal punto di vista dell’occupazione, stabile per il 71,5% dei rispondenti. Le previsioni per l’anno 2023 nel complesso vedono crescere la percentuale di imprenditori ottimisti: 71,2% rispetto al 64,3% del 2022, e un contestuale calo dei pessimisti.

Risorse umane e competenze

Il 73,7% delle cooperative rispondenti dichiara di aver assunto nuove risorse tra il 2022 e il primo semestre 2023, ma quasi sette su dieci (il 69,6%) sostengono di aver riscontrato difficoltà nell’individuare figure professionali idonee.

Tra i motivi di questo mismatching, la mancanza di candidati e l’inadeguatezza della formazione o delle competenze degli aspiranti lavoratori. 

Per i prossimi 12 mesi circa la metà delle cooperative (48,4%) prevede nuove assunzioni, principalmente per sostituire personale in uscita (54,3%), ma è alta anche la percentuale (37,0%) di imprese che prevedono assunzioni a fronte di un ampiamento dell’attività imprenditoriale. 

Stabile il numero di cooperative che sostiene le proprie risorse umane con percorsi formativi (il 62,5%): chi non li prevede dichiara difficoltà economiche e organizzative e rientra tra i rispondenti che si dichiarano pessimisti per il futuro.

Sostenibilità ambientale

Una buona percentuale di cooperative (il 42,7%) dichiara di voler investire risorse per una maggiore sostenibilità ambientale. Tra gli obiettivi ricercati con questa strategia, il risparmio energetico (49,2%), il miglioramento dell’immagine aziendale (36,7%) e la riduzione delle emissioni nocive (31,7%).

Anche in questo caso, chi non effettua investimenti dichiara mancanza di risorse finanziarie e una generale incertezza, da cui deriva una difficoltà di programmazione. Abbastanza rilevante (15,6%) è la quota di cooperative che dichiara di non aver sufficiente conoscenza sulle agevolazioni pubbliche e/o difficoltà ad ottenerle.

 

[1] Si considerano femminili o straniere le imprese la cui partecipazione rispettivamente di donne o di stranieri risulta complessivamente superiore al 50% mediando le composizioni di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute da donne o stranieri. Si considerano giovanili le imprese la cui partecipazione di giovani risulta complessivamente superiore al 50%, mediando la composizione di quote di partecipazione e di cariche amministrative detenute da giovani (under 35). 

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Ultima modifica
Martedì, Settembre 26, 2023 - 11:32

Aggiornato il: Martedì, Settembre 26, 2023 - 11:32

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