La direttiva EMC regola le emissioni elettromagnetiche delle apparecchiature al fine di garantire che tali apparecchiature non disturbino le radio e telecomunicazioni
L'obiettivo principale della direttiva 2014/30/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 26 febbraio 2014, concernente l’armonizzazione delle legislazioni degli Stati membri relative alla compatibilità elettromagnetica (rifusione) è quello di regolare la compatibilità delle apparecchiature dal punto di vista dei disturbi elettromagnetici. Tutti i dispositivi elettrici o impianti, infatti, si influenzano a vicenda quando interconnessi o posizionati nelle immediate vicinanze. Esempio classico sono le interferenze che si osservano tra il televisore, il ricevitore GSM, la radio e la lavatrice posti in prossimità l'uno all'altro. Lo scopo della direttiva compatibilità elettromagnetica (EMC) è quello di tenere sotto ragionevole controllo gli effetti collaterali delle interferenze tra le apparecchiature e di spingere affinché le soluzioni tecniche esistenti e future si muovano in direzione della riduzione del disturbo, migliorando l'immunità. In particolare:
La direttiva EMC è stata recepita in Italia con il D.Lgs n. 80/2016 che ha modificato il Decreto Legislativo n. 194 del 6 novembre 2007 (gli articoli del quale se non variati restano in vigore) a sua volta recepimento della Direttiva 2004/108/CE.
La direttiva EMC in primo luogo fissa le emissioni elettromagnetiche delle apparecchiature al fine di garantire che, se usate come previsto, tali apparecchiature non disturbino le radio e telecomunicazioni, nonché le altre apparecchiature. La direttiva disciplina, inoltre, l'immunità di tali attrezzature alle interferenze e cerca di garantire che questo apparecchio non sia disturbato dalle emissioni radio quando utilizzato in modo appropriato.