2.2 - Gli strumenti programmatici per la crescita e l'occupazione


La nuova programmazione 2014-2020 richiede ad ogni Stato membro l’elaborazione di un documento unico, chiamato accordo di partenariato, che indica le linee strategiche, le priorità, l’allocazione delle risorse e le modalità per garantire la programmazione efficiente di tutti i fondi strutturali che interessano il Paese. L’Accordo di Partenariato 2014-2020 dell’Italia è stato adottato il 29 ottobre 2014 da parte della Commissione europea a chiusura del negoziato formale: http://www.dps.gov.it/it/AccordoPartenariato
L'accordo prevede 44 miliardi di euro di risorse comunitarie più 20 miliardi che arriveranno dal cofinanziamento nazionale per il periodo 2014-2020.
I Programmi Operativi previsti per il ciclo 2014-2020 sono sia nazionali che regionali

Focus - I PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI (PON) 2014-2020

In Italia sulla base delle linee strategiche e programmatiche contenute nell’Accordo di partenariato sono stati previsti i seguenti Programmi Nazionali che coprono tutte le categorie di regioni incluso il Piemonte:

Sono previsti i seguenti Programmi Nazionali che operano nelle regioni in transizione e meno sviluppate:

  • PON “Ricerca e innovazione” (FESR e FSE, plurifondo)
  • PON “Imprese e Competitività” (FESR, monofondo)

Per le sole regioni meno sviluppate sono previsti i seguenti Programmi Nazionali:

  • PON “Infrastrutture e reti” (FESR, monofondo)
  • PON “Cultura” (FESR, monofondo)
  • PON “Legalità” (FESR e FSE, plurifondo)

La Regione Piemonte gestisce i fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 attraverso:

  • il Piano Operativo Regionale a valere sul FESR (POR- FESR)
  • il Piano Operativo Regionale a valere sul FSE (POR-FSE)
  • il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), a valere sul FEASR
     

Sommando le risorse comunitarie con il cofinaziamento nazionale e regionale, il POR FESR della Regione Piemonte dispone di risorse complessive per 965.844.740 €, mentre il POR FSE dispone di  872.290.000 €.
Il budget destinato all’attuazione delle politiche agricole attraverso il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) ammonta complessivamente a 1.093.000.000 € (attinti, in questo caso, dal FEASR).
Per una panoramica sullo stato di attuazione dei fondi strutturali da parte della Regione Piemonte: www.regione.piemonte.it/europa2020/

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12/08/2016 - 09:34

Aggiornato il: 12/08/2016 - 09:34

2.2.1. - FESR: il Programma Operativo Regionale (POR) Regione Piemonte


 
Con Decisione di Esecuzione CCI 2014IT16RFOP014 del 12 febbraio 2015 la Commissione Europea ha approvato il POR FESR 2014-2020 del Piemonte.  
Il Programma Operativo Regionale a valere sul FESR ha l’obiettivo principale di favorire la crescita economica, aiutando soprattutto le piccole e medie imprese.
Il programma intende inoltre rafforzare la collaborazione tra ricerca e aziende, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l’infrastruttura di banda larga e l’accesso ai relativi servizi per cittadini e imprese. 
 
All’interno della Regione Piemonte la Direzione regionale Competitività del Sistema regionale e i relativi settori correlati sono competenti per la gestione del POR FESR. Una sintesi delle azioni previste dal POR FESR è inoltre disponibile sulla sezione del sito regionale dedicata alla programmazione 2014-2020 http://www.regione.piemonte.it/europa2020/ 
 
Le misure del POR FESR saranno attuate in gran parte tramite appositi bandi regionali; da notare che la gestione operativa delle misure accessibili direttamente dalle imprese è normalmente affidata a FINPIEMONTE.
La pubblicazione dei primi bandi della Regione Piemonte relativi alla programmazione 2014-2020 è prevista per autunno 2015. Sintetiche informazioni preliminari sono comunque già disponibili sul sito della Regione Piemonte http://www.regione.piemonte.it/europa2020/ . Informazioni sui bandi di maggiore interesse per le imprese saranno disponibili, oltre che sui citati siti della Regione Piemonte e di Finpiemonte, nell'apposita sezione della guida dedicata alle schede-finanziamento.
 
La struttura del POR risulta imperniata attorno a 6 obiettivi tematici (OT) in un’ottica di concentrazione tematica e specializzazione:
  • Ricerca e innovazione (OT. 1)
  • Agenda digitale (OT. 2)
  • Competitività dei sistemi produttivi (OT. 3)
  • Energia (OT. 4)
  • Ambiente e cultura (OT. 6)
  • Rafforzamento amministrativo (OT. 11)
Sono previsti poi 7 assi prioritari.
L’articolazione degli assi prioritari e la percentuale di riparto delle risorse assegnate per ciascuno obiettivo tematico è la seguente
 
ASSE PRIORITARIO

OBIETTIVO TEMATICO

Euro

%

I. Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Innovazione  OT. 1 355.191.778 36.78%
II. Agenda digitale OT. 2 88.292.236 9.14 %
III. Competitività dei sistemi produttivi OT. 3 212.461.184 22 %
IV. Energia sostenibile e qualità della vita OT. 4 193.168.950 20 %

V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione risorse culturali e ambientali

OT. 6 29.804.566 3.09 %
VI. Sviluppo Urbano Sostenibile OT. 2/4/6 48.292.236 5 %
VIII. Assistenza Tecnica   38.633.790 4 %
  TOTALE  965.844.740 100 %

 

Il POR è un documento articolato che declina gli assi in obiettivi tematici, priorità di investimento, risultati attesi ed azioni da implementare per conseguire i cambiamenti attesi.
 
Per quanto riguarda l’Asse 1 Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione sono previste 2 priorità di investimento:
  • Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I, sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell’istruzione superiore, in particolare gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l’innovazione sociale, l’ecoinnovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, lo stimolo della domanda, le reti, i cluster e l’innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazioni avanzate e la prima produzione soprattutto di tecnologie chiave abilitanti e la diffusione di tecnologie con finalità generali 
     
  • Potenziare l’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione (R&I) e le capacità di sviluppare l’eccellenza nella R&I e promuovere centri di competenza, in particolare quelli di interesse europeo 
Per ogni priorità sono stati individuati risultati attesi e azioni mirate a interventi concreti di seguito elencate
 
Azioni
Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l'adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e delle formule organizzative, nonchè attraverso il finanziamento dell'industrializzazione dei risultati della ricerca [target preferenziale imprese di medie e grandi dimensioni ]
1.1.4 
Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi  [realizzate dalle imprese in collegamento con altri soggetti dell’industria, della ricerca e dell’università, e dalle aggregazioni pubblico-private già esistenti, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione]
1.2.1 
Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i Cluster Tecnologici Nazionali, e a progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l’innovazione (come Horizon 2020)
1.2.2
Supporto alla realizzazione di progetti complessi di  attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3 [da realizzarsi anche attraverso la valorizzazione dei partenariati pubblico-privati esistenti, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione]
1.4.1 
Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca (anche tramite la promozione delle fasi di preseed e seed e attraverso strumenti di venture capital)
1.5.1 
Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali [Il finanziamento alle infrastrutture di ricerca è condizionato alla realizzazione di piani industriali di sviluppo che ne evidenzino la capacità prospettica di autosostenersi]

 

L’Asse 2 Agenda digitale prevede 2 priorità di investimento:

  • Estendere la diffusione della banda larga e il lancio delle reti ad alta velocità e sostenere l'adozione di reti e tecnologie emergenti in materia di economia digitale
  • Rafforzare le applicazioni delle TIC per l’e-government, l’e-learning, l’e-inclusion, e-culture e l’e-health
Azioni  
2.1.1
Contributo all'attuazione del "Progetto Strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga" e di altri interventi programmati per assicurare nei territori una capacità di connessione a almeno 30Mbps, accelerandone l'attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne rispettando il principio di neutralità tecnologica e nelle aree consentite dalla normativa comunitaria
2.2.1
Soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, quali ad esempio la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali, i servizi alle imprese [Gli interventi dovranno garantire i necessari standard di sicurezza e protezione di dati, anche razionalizzando i Data Center Pubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green]
2.2.3
Interventi per assicurare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche [gli interventi comprendono prioritariamente le grandi banche dati pubbliche – eventualmente anche nuove basi dati, nonché quelle realizzate attraverso la gestione associata delle funzioni ICT, in particolare nei piccoli Comuni ricorrendo, ove opportuno, a soluzioni cloud]ezza e protezione di dati, anche razionalizzando i Data Center Pubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green]

 

L’Asse 3 Competitività dei sistemi produttivi prevede le seguenti 3 priorità di investimento:

  • Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi
  • Sviluppare, realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l’internazionalizzazione
  • Sostenere le capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione

Le azioni concrete previste sono le seguenti

Azioni
3.1.1 
Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale [Azione di rapida e semplificata esecuzione che, per i bassi requisiti  e oneri di accesso, consenta di raggiungere e beneficiare tempestivamente una platea ampia di imprese. La definizione operativa dell'azione dovrà mostrare consapevolezza delle scelte operate con la strategia di specializzazione intelligente con riguardo ai territori in cui si attua]
3.1.3 
Attrazione di investimenti mediante sostegno finanziario, in grado di assicurare una ricaduta sulle PMI a livello territoriale [azione da attuarsi con procedure negoziali, ed in collegamento con misure di contesto anche nell’ambito di strategie integrate di sviluppo locale. La definizione operativa dell'azione dovrà mostrare consapevolezza delle scelte operate con la strategia di specializzazione intelligente con riguardo ai territori in cui si attua]
3.7.1 
Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato[Si tratta di incentivi rivolti ad un platea di imprese del privato sociale quali cooperative sociali, imprese non a scopo di lucro, selezionate in funzione dei benefici sociali che le loro attività producono, ma salvaguardando il criterio della loro sostenibilità economica]itori in cui si attua]
3.4.1
Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale [Si finanzia l’erogazione di servizi, la valorizzazione dei canali di incontro tra domanda e offerta, il miglioramento dell’accesso a servizi di informazione, orientamento, affiancamento, servizi di consulenza e promozione per l’internazionalizzazione rivolti a insiemi –aggregazioni di imprese]mica]itori in cui si attua]
3.6.1 
Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficienti ed efficaci. L’intervento pubblico potrà declinarsi anche attraverso forme di garanzia implicita (prestiti su provvista pubblica) e secondo le modalità previste dall’art. 37, comma 7 e ss. del Regolamento 1303/2013, per esempio associando agli strumenti finanziari di garanzia sovvenzioni, abbuoni di interessi e abbuoni di commissioni di garanzia. [Gli interventi devono avere la proprietà di estendere il credito a classi di rischio pre-identificate in cui ricadono imprese meritevoli ma razionate nell’accesso al credito bancario]
3.6.3 
Promozione e accompagnamento per l’utilizzo della finanza obbligazionaria innovativa per le PMI (es. Minibond)

 

L’Asse 4 Energia sostenibile e qualità della vita prevede le seguenti 2 priorità:

  • Sostenere l’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’energia e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell’edilizia abitativa
  • Promuovere l’efficienza energetica e l’uso dell’energia rinnovabile nelle imprese

3 sono le azioni previste

Azioni
4.1.1
Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici
4.1.2
Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza
4.2.1
Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici  e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l'installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l'autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza

 

L’Asse 5 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali prevede la priorità “Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale” declinata in 2 azioni.

Azioni
6.6.1
Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo (AREE INTERNE)
6.7.1
Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo (AMBITO GENERALE)

 

L’Asse 6 Sviluppo urbano sostenibile prevede le seguenti 3 priorità d’investimento:

  • Rafforzare le applicazioni delle TIC per l’e-government, l’e-learning, l’e-inclusion, e-culture e l’e-health (2.c)
  • Sostenere l’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’energia e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell’edilizia abitativa (4.c)
  • Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale (6.c)

Le azioni previste sono le seguenti

Azioni
2.2.1
Soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, quali ad esempio la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali, i servizi alle imprese [Gli interventi dovranno garantire i necessari standard di sicurezza e protezione di dati, anche razionalizzando i Data Center Pubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green]
4.1.1
Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologiciPubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green]
6.7.1
Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo

 

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04/11/2015 - 15:08

Aggiornato il: 04/11/2015 - 15:08

2.2.2. - FSE: il Programma Operativo Regionale (POR) Regione Piemonte


 

Con decisione C(2014)9914 del 12 dicembre 2014 la Commissione Europea ha approvato il POR FSE 2014-2020 del Piemonte.
Il Programma Operativo Regionale a valere sul FSE mette a disposizione quasi un miliardo di euro nell'ambito dell'obiettivo "investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" per il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale in Piemonte.
All’interno della Regione Piemonte la Direzione regionale Coesione sociale e i relativi settori correlati sono competenti per la gestione del POR FSE. Inoltre, una sintesi delle azioni previste dal POR FSE è consultabile sulla sezione del sito regioanle dedicata alla programmazione 2014-2020  http://www.regione.piemonte.it/europa2020/ .

Il POR FSE 2014-2020 è un documento articolato che si declina in assi, priorità d’investimento, risultati attesi e azioni.
Gli assi e la distribuzione delle risorse per asse è la seguente:

ASSE PRIORITARIO

OBIETTIVO

TEMATICO

Euro

%

 

Asse 1 Occupazione

OT. 8

399.600.000

45,8%

Asse 2 Inclusione sociale e lotta alla povertà

OT. 9

176.500.000

20,2%

Asse 3 Istruzione e formazione

OT. 10

259.000.000

29,7%

Asse 4 Capacità istituzionale e amministrativa

OT. 11

2.500.000

0,3%

Asse 5 Assistenza tecnica

 

34.690.000

4,0%

Totale

 

872.290.000

100%

Nella presente guida si cercheranno di approfondire e mettere in evidenza, non appena le relative misure saranno operative, le misure di finanziamento per le imprese con schede dedicate alle misure specifiche (in particolare quelle relative alle nuove imprese, alla formazione e all’inserimento lavorativo).

Per quanto riguarda l’Asse 1 Occupazione sono previste 5 priorità di investimento:

  1. Accesso all'occupazione per le persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, nonché attraverso le iniziative locali per l'occupazione e il sostegno alla mobilità professionale

  2. Attività autonoma, spirito imprenditoriale e creazione di imprese, comprese le micro, piccole e medie imprese innovative

  3. Uguaglianza tra uomini e donne in tutti settori, incluso l'accesso all'occupazione e alla progressione della carriera, la conciliazione tra vita professionale e vita privata e la promozione della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o un lavoro di pari valore

  4. Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti

  5. Modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro, come i servizi per l'impiego pubblici e privati di promozione dell'occupazione, migliorando il soddisfacimento delle esigenze del mercato del lavoro, anche attraverso azioni che migliorino la mobilità professionale transnazionale nonché attraverso programmi di mobilità e una migliore cooperazione tra le istituzioni e i soggetti interessati

Per ogni priorità sono stati individuati obiettivi specifici e azioni mirate a interventi concreti di seguito elencate:

Azioni

8.i.1.1
Misure di politica attiva, tra le quali l'apprendistato, incentivi all’assunzione, tirocini e altre misure di integrazione istruzione/formazione/lavoro, azioni di mobilità professionale, con particolare attenzione ai settori che offrono maggiori prospettive di crescita (prioritariamente nell’ambito di: green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT)

8.i.1.2
Percorsi di formazione per giovani assunti con contratto di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale, preceduti e corredati da campagne informative e servizi a supporto delle imprese

8.i.1.3
Percorsi di apprendistato di alta formazione e ricerca e campagne informative per la promozione dello stesso tra i giovani, le istituzioni formative e le imprese e altre forme di alternanza fra alta formazione, lavoro e ricerca

8.i.1.5
Creazione e rafforzamento di punti di contatto per il profiling, l'accompagnamento al lavoro, l’orientamento, il bilancio di competenze e l’inserimento in percorsi di formazione ed inserimento lavorativo anche per i NEET

8.i.5.1
Incentivi all'assunzione e altre misure di politica attiva, tra cui azioni di mobilità professionale, con particolare attenzione ai settori che offrono maggiori prospettive di crescita (prioritariamente nell’ambito di: green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi sociosanitari, valorizzazione del patrimonio culturale, ICT)

8.i.5.3
Azioni di qualificazione e riqualificazione dei disoccupati di lunga durata fondate su analisi dei fabbisogni professionali e formativi presenti in sistematiche rilevazioni e/o connesse a domande espresse dalle imprese

8.iii.1.6
Percorsi di sostegno (servizi di accompagnamento e/o incentivi) alla creazione d'impresa e al lavoro autonomo, ivi compreso il trasferimento d'azienda (ricambio generazionale)

8.iv.2.1
Voucher e altri interventi per la conciliazione (women and men inclusive)

8.iv.2.3
Misure di promozione del «welfare aziendale» (es. nidi aziendali, prestazioni socio-sanitarie complementari) e di nuove forme di organizzazione del lavoro family friendly (es. flessibilità dell’orario di lavoro, coworking, telelavoro, etc.)

8.iv.2.6
Produzione di informazioni e di strumenti a supporto di scuole, università, enti di formazione e servizi per il lavoro finalizzati alla riduzione del mismatch tra domanda e offerta di lavoro

8.v.6.1
Azioni integrate di politiche attive e politiche passive, tra cui azioni di riqualificazione e di outplacement dei lavoratori coinvolti in situazioni di crisi collegate a piani di riconversione e ristrutturazione aziendale

8.vii.8.1
Azioni di consolidamento e applicazione dei LEP e degli standard minimi, anche attraverso la costituzione di specifiche task force

8.vii.8.2
Integrazione e consolidamento della rete Eures all’interno dei servizi per il lavoro e azioni integrate per la mobilità transnazionale e nazionale

8.vii.8.4
Potenziamento del raccordo con gli altri operatori del mercato del lavoro con particolare riguardo a quelli di natura pubblica (scuole, università, camere di commercio, comuni)


L’Asse 2 Inclusione sociale e lotta alla povertà prevede 2 priorità di investimento:

  1. Inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva, e migliorare l’occupabilità
  2. Migliore accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale

Le azioni specifiche previste per questo asse sono 8 e sono le seguenti.

Azioni

9.i.1.3
Sostegno a persone in condizione di temporanea difficoltà economica anche attraverso il ricorso a strumenti di ingegneria finanziaria, tra i quali il microcredito, e strumenti rimborsabili eventualmente anche attraverso ore di lavoro da dedicare alla collettività

9.i.1.4
Sperimentazione di alcuni progetti di innovazione sociale sottoposti a valutazione di impatto [possibilmente con metodologia contro fattuale]: - nel settore delle politiche sociali - dell'economia sociale - di welfare famigliari ispirati al modello della sussidiarietà circolare.

9.i.2.2
Interventi di presa in carico multiprofessionale finalizzati all'inclusione lavorativa di persone maggiormente vulnerabili e a rischio di discriminazione e in generale delle persone che per diversi motivi sono prese in carico dai servizi sociali (o persone a rischio esclusione sociale): percorsi di empowerment (ad es. interventi di recupero delle competenze di base rivolti a tossicodipendenti, detenuti etc.), misure per l’attivazione e accompagnamento di percorsi imprenditoriali, anche in forma cooperativa (es. accesso al credito, fondi di garanzia, microcredito d’impresa, forme di tutoraggio, anche alla pari).

9.i.2.3
Progetti integrati di inclusione attiva rivolti alle vittime di violenza e grave sfruttamento e alle persone a rischio di discriminazione

9.i.2.5
Rafforzamento delle imprese sociali e delle organizzazioni del terzo settore in termini di efficienza ed efficacia della loro azione (ad es. attività di certificazione di qualità delle istituzioni private e di terzo settore che erogano servizi di welfare, di promozione di network, di promozione degli strumenti di rendicontazione sociale e formazione di specifiche figure relative, di innovazione delle forme giuridiche e organizzative, di sensibilizzazione e formazione per lo sviluppo di imprenditoria sociale)

9.iv.3.4
Sostegno a forme di erogazione e fruizione flessibile dei servizi per la prima infanzia, tra i quali nidi familiari, spazi gioco, centri per bambini e genitori, micronidi estivi, anche in riferimento ad orari e periodi di apertura [nel rispetto degli standard fissati per tali servizi].

9.iv.3.6
Implementazione di buoni servizio [per favorire l’accesso dei nuclei familiari alla rete dei servizi sociosanitari domiciliari e a ciclo diurno, e per favorire l’incremento di qualità dei servizi sia in termini di prestazioni erogate che di estensione delle fasce orarie e di integrazione della filiera], promozione dell’occupazione regolare.

9.iv.3.7
Formazione degli assistenti familiari(e di tutto il comparto socio sanitario) e creazione di registri di accreditamento e di albi di fornitori di servizi di cura rivolti alle persone anziane e/o non autosufficienti.

 

L’Asse 3 Istruzione e formazione prevede le seguenti 3 priorità di investimento:

  1. Riduzione e prevenzione dell'abbandono scolastico precoce e promozione dell'uguaglianza di accesso a una istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità, inclusi i percorsi di apprendimento formale, non formale e informale che consentano di riprendere l'istruzione e la formazione
  2. Miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'istruzione superiore e di livello equivalente e l'accesso alla stessa, al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita, specie per i gruppi svantaggiati
  3. Migliorare l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d'insegnamento e di formazione, favorendo il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro, e rafforzare e i sistemi di istruzione e formazione professionale e migliorandone la loro qualità, anche mediante meccanismi di anticipazione delle competenze, l'adeguamento dei curricula e l'introduzione e lo sviluppo di programmi di apprendimento basati sul lavoro, inclusi i sistemi di apprendimento duale e di apprendistato

Le azioni concrete previste sono le seguenti.

Azioni

10.i.1.6
Azioni di orientamento, di continuità e di sostegno alle scelte dei percorsi formativi

10.i.1.7
Percorsi formativi di IFP, accompagnati da azioni di comunicazione e di adeguamento dell’offerta in coerenza con le direttrici di sviluppo economico e imprenditoriale dei territori per aumentarne l’attrattività

10.ii.5.3
Potenziamento dei percorsi di ITS, rafforzandone l’integrazione con i fabbisogni espressi dal tessuto produttivo

10.ii.5.12
Azioni per il rafforzamento dei percorsi di istruzione universitaria o equivalente post-lauream, volte a promuovere il raccordo tra istruzione terziaria, il sistema produttivo, gli istituti di ricerca, con particolare riferimento ai dottorati i

10.iv.4.1
Interventi formativi (anche a domanda individuale) strettamente collegati alle esigenze di inserimento e reinserimento lavorativo, prioritariamente indirizzati ai target maggiormente sensibili (over 55, disoccupati di lunga durata, cittadini con bassa scolarità) e alle iniziative di formazione specialistica (in particolare rivolti alla green economy, blue economy, servizi alla persona, servizi socio-sanitari, valorizzazione del patrimonio culturale) e per l’imprenditorialità. Percorsi formativi connessi al rilascio di qualificazioni inserite nei repertori nazionale o regionali (anche a domanda individuale) corredati ove appropriato da azioni di orientamento

10.iv.4.2
Azioni di aggiornamento delle competenze rivolte a tutta la forza lavoro (incluse le competenze digitali), compresi i lavoratori dipendenti a termine, i lavoratori autonomi, i titolari di microimprese, i soci di cooperativa, anche attraverso metodologie innovative e in coerenza con le direttrici di sviluppo economico dei territori

10.iv.4.7
Tirocini e iniziative di mobilità anche transnazionali quali opportunità privilegiate di apprendimento e di professionalizzazione

10.iv.4.9
Interventi di supporto agli operatori del sistema ed in particolare di aggiornamento dei formatori e altre figure di supporto, al fine di favorire la diffusione di metodologie didattiche e approcci adeguati all’utenza adulta, anche attraverso la promozione di periodi di inserimento in azienda

10.iv.4.11
Costruzione del Repertorio nazionale dei titoli di studio e delle qualificazioni professionali collegato al quadro europeo (EQF) e implementazione del sistema pubblico nazionale di certificazione delle competenze con lo sviluppo e/o miglioramento dei servizi di orientamento e di validazione e certificazione degli esiti degli apprendimenti conseguiti anche in contesti non formali e informali

10.iv.6.2
Azioni formative professionalizzanti connesse con i fabbisogni dei sistemi produttivi locali, e in particolare rafforzamento degli IFTS, e dei Poli tecnico professionali in una logica di integrazione e continuità con l’Istruzione e la formazione professionale iniziale e in stretta connessione con i fabbisogni espressi dal tessuto produttivo


I diversi interventi del POR FSE saranno attuati attraverso

  • azioni a regia regionale
  • azioni con assegnazione delle risorse alle Province quali soggetti attuatori
  • bandi per la presentazione di progetti (ad esempio, attività formative da realizzarsi)

La pubblicazione dei primi bandi della Regione Piemonte relativi alla programmazione 2014-2020 è prevista per autunno 2015. Sintetiche informazioni preliminari sono comunque già disponibili sul sito della Regione Piemonte http://www.regione.piemonte.it/europa2020/ .
Informazioni sui bandi di maggiore interesse per le imprese saranno disponibili, oltre che sul sito della Regione Piemonte, nell'apposita sezione della guida dedicata alle schede-finanziamento.

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04/11/2015 - 15:09

Aggiornato il: 04/11/2015 - 15:09

2.2.3. - Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Regione Piemonte


Con Decisione CCI 2014IT06RDRP009  del 28 ottobre 2015, la Commissione Europea ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per la Regione Piemonte.

Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) è lo strumento attraverso cui ciascuna regione programma e attua le politiche strutturali per lo sviluppo rurale dell’Unione europea, utilizzando le risorse del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Il PSR delinea gli indirizzi di sviluppo delle politiche di innovazione per l’agricoltura e per tutti i settori economici presenti nelle aree rurali, definendo le priorità per l’utilizzo di circa 1 miliardo di euro di finanziamento pubblico, disponibile per il periodo di 7 anni 2014-2020.

Nell’ambito del PSR in totale verranno stanziati 1.093 milioni complessivi.

Il PSR si articola in Priorità Focus area che sono perseguite attraverso delle specifiche Misure.

In particolare il PSR persegue le 6 priorità dell’UE in materia di sviluppo rurale:

P1: trasferimento di conoscenze e innovazione
P2: competitività dell’agricoltura
P3: filiere alimentari e gestione dei rischi
P4: ambiente (biodiversità e paesaggi, acque, suoli)
P5: cambiamento climatico (efficienza nell’uso delle risorse e riduzione delle emissioni)
P6: inclusione sociale e sviluppo delle zone rurali

Le Misure comprendono una serie di interventi, attivati attraverso i bandi, che contribuiscono alla realizzazione di una o più delle Priorità e Focus area sopracitate.

Con il PSR la Regione Piemonte ha attivato 15 Misure che nel loro insieme sono composte da 66 tipi di interventi.

Misure per l’introduzione di innovazioni, per il miglioramento del capitale umano e per la qualificazione delle produzioni

M01Formazione, informazione e scambi interaziendali: 44,5 Meuro (4,1%)
M02 Servizi di consulenza alle aziende agricole: 34,0 Meuro (3,1%)
M03 Adesione ai regimi di qualità 30,7 Meuro (2,8%)
M16 Cooperazione: 35,2 Meuro (3,2%)

Misure di sostegno agli investimenti in agricoltura

M04 Investimenti in immobilizzazioni materiali (miglioramento aziende agricole, agroindustria, infrastrutt. agrosilvopastorali, investimenti non produttivi a finalità ambientale): 291,0 Meuro (26,6%)
M05 Prevenzione e ripristino danni da calamità naturali: 10,5 Meuro (1,0%)
M06 Sviluppo delle aziende agricole (premio giovani e diversificazione): 61,0 Meuro (5,6%)

Misure per investimenti nel settore forestale

M08 Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e per il miglioramento della redditività delle foreste: 38,6 Meuro (3,5%)

Misure per lo sviluppo delle zone rurali

M07 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi (piani di sviluppo e manuali, banda larga, infrastrutture per il turismo rurale, ristrutturazione alpeggi): 89,1 Meuro (8,2%)
M19 LEADER: 66,3 Meuro (6,1%)

Misure per pratiche agricole e forestali a favore dell’ambiente e del cambiamento climatico

M10 Pagamenti agro‐climatico‐ambientali: 263,3 Meuro (24,1%)
M11 Agricoltura biologica: 25,5 Meuro (2,3%)
M12 Indennità Natura 2000: 4,8 Meuro (0,4%)
M13 Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali (pagamento compensativo per le zone montane): 60,0 Meuro (5,5%)

I primi bandi relativi al PSR 2014-2020 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte . L'elenco dei bandi aperti è disponibile al seguente link: http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2014_20/index.htm

E' inoltre disponibile, sempre sul sito della Regione Piemonte, l'utile  Guida al PSR 2014-2020 - tutte le misure in sintesi . Link: http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2014_20/dwd/guida_psr_2014_2020.pdf

Per informazioni: Direzione Agricoltura - Settore programmazione e coordinamento dello Sviluppo rurale e agricoltura sostenibile - E-mail: psr@regione.piemonte.it

 

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13/07/2016 - 12:41

Aggiornato il: 13/07/2016 - 12:41