4 - Gli strumenti finanziari innovativi per le PMI


Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
21/10/2015 - 17:10

Aggiornato il: 21/10/2015 - 17:10

4.1 - Gli strumenti per aumentare il volume di credito per le PMI


Gli interventi comunitari aventi come beneficiari le imprese comprendono, oltre alle opportunità offerte dai  fondi strutturali e dai programmi a gestione diretta affrontate nei capitoli precedenti, una serie di strumenti finanziari che l’Unione Europea ha predisposto al fine di aumentare il volume di credito a disposizione delle PMI e di favorirne l’accesso.

In linea generale possiamo dire che, pur trattandosi di fondi che provengono dal bilancio comunitario, questi strumenti vengono gestiti dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti) - l’istituzione finanziaria dell’ Unione Europea – o dal suo braccio operativo FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti), l’organo della BEI specializzato nel capitale di rischio.


Occorre però ulteriormente precisare che a loro volta BEI e FEI non finanziano direttamente le imprese, ma favoriscono gli interventi da parte di intermediari finanziari o investitori privati a favore delle PMI: nella maggior parte dei casi pertanto gli interlocutori dell’impresa non saranno direttamente BEI o FEI, ma l’intermediario finanziario

Focus - LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI)

La BEI, Banca Europea per gli Investimenti, è l’istituzione finanziaria dell’Unione Europea creata nel 1958 con il trattato di Roma al fine di “contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato comune”. Si tratta di una banca di sviluppo non avente fini di lucro, i cui fondi possono essere affiancati e sommati  agli interventi dei fondi strutturali.

La BEI può intervenire per co-finanziare progetti specifici attuati sia nel settore pubblico che privato, purché tali progetti siano economicamente, finanziariamente, tecnicamente e ambientalmente sostenibili e compatibili con gli obiettivi perseguiti dalla BEI, che sono:

  • il supporto alle PMI (piccole e medie imprese)
  • la coesione e la convergenza attraverso lo sviluppo delle regioni meno sviluppate dell’UE
  • la sostenibilità ambientale, incluse azioni per gestire i cambiamenti climatici e per lo sviluppo urbano sostenibile
  • l’innovazione e la ricerca
  • lo sviluppo delle reti transeuropee di trasporto (TENs)
  • il sostegno a fonti di energia sostenibili, competitive  e sicure

Anche se la maggior parte dei prestiti BEI sono destinati ai paesi UE, la BEI può intervenire anche in investimenti diretti all'estero realizzati da imprese europee concedendo prestiti a banche commerciali localizzate in alcune aree geografiche extra-Ue.
In questo caso, l’intervento della BEI viene utilizzato come supporto delle politiche comunitarie di sviluppo e cooperazione ed è regolato da specifici mandati da parte dell’Unione Europea. Tale argomento verrà  affrontato nel paragrafo 4.2.2

Focus - IL FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI (FEI)

 

Il FEI, Fondo Europeo per gli Investimenti, è l’organo della BEI specializzato nel capitale di rischio: esso è stato istituito nel 1994 al fine di sostenere e promuovere le piccole e medie imprese ed ha sede in Lussemburgo.

In particolare, il FEI investe in fondi di capitale di rischio per sostenere aziende innovative nella fase iniziale di sviluppo e nella successiva fase di espansione e crescita. Oltre agli strumenti di equity, il FEI gestisce strumenti di debito ovvero fornisce garanzie per portafogli di crediti nei confronti delle PMI a banche che concedono prestiti a medio e lungo termine per questa categoria di imprese, compreso il  micro credito.   

L’intervento del  FEI è complementare agli interventi previsti dalla BEI ed agli interventi che possono essere previsti dai Fondi Strutturali Comunitari.

Il FEI non è un istituto di credito e non concede pertanto prestiti o sovvenzioni direttamente alle PMI, né investe direttamente nelle società: opera attraverso intermediari finanziari (operanti nell’ambito di tipo di strumento finanziario in questione ovvero banche, istituti per concessioni di garanzie, leasing e microcredito, fondi nazionali di private equity e venture capital) dislocati nei paesi UE.
Il FEI si avvale dei propri fondi o di quelli affidatigli dalla BEI o dall’Unione Europea, nell’ambito di specifici programmi quali, per la fase 2014-2020:
COSMEHorizon 2020,   EaSI (ex Progress). ed Europa Creativa .

Il FEI opera negli Stati membri UE, nei paesi candidati e potenziali tali e nei paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein e Norvegia).

Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
05/11/2015 - 12:13

Aggiornato il: 05/11/2015 - 12:13

4.2 - Le tipologie di finanziamento per le imprese tramite gli strumenti finanziari di fonte BEI-FEI


Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
21/10/2015 - 17:28

Aggiornato il: 21/10/2015 - 17:28

4.2.1. - Schema degli strumenti finanziari



 
Una volta chiarito il funzionamento, il presente paragrafo si propone di aiutare ad individuare lo strumento più adatto al proprio progetto di investimento.
Questi strumenti possono essere suddivisi in tre categorie:
  • prestiti bancari 
  • copertura garanzie
  • interventi di venture capital/equity
 
Le tipologie di intervento possono variare sulla base delle dimensioni dei beneficiari, della fase di sviluppo imprenditoriale, della finalità e dell’ammontare del contributo finanziario richiesto. 
Oltre a BEI e FEI, alcuni di  questi strumenti rientrano anche nell’ambito di singoli programmi comunitari a gestione diretta affrontati nelle singole schede della presente guida:  Horizon 2020, EaSi, Europa Creativa
 
Il seguente schema si propone di fornirvi una panoramica di questi strumenti sulla base delle tre categorie citate
 
 
Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
05/11/2015 - 12:16

Aggiornato il: 05/11/2015 - 12:16

4.2.2. - I Prestiti BEI


 
 

Si tratta di prestiti destinati a Piccole e  Medie Imprese (PMI) presenti su tutto il territorio nazionale (per un’ approfondimento in merito alla definizione comunitaria di PMI, si rimanda all’introduzione alla presente guida) e ad imprese definite  Midcaps, ovvero imprese di dimensioni da 250 a 3000 dipendenti.
Non vi sono particolari limitazioni settoriali (ad eccezione di settori eticamente sensibili, ad esempio giochi e scommesse)

 

L’ammontare e le percentuali di intervento di un prestito di fonte BEI possono essere così schematizzati:

 

Soggetti beneficiari

Investimento massimo

Prestito massimo

% finanziamento

PMI

25 milioni Euro

12,5 milioni Euro

Se investimento <= 12,5 milioni Euro: 100%

Se investimento compreso tra 12,5 e 25 milioni Euro: la % scende progressivamente fino al 50%

MIDCAPS

50 milioni Euro

25 milioni euro

Se investimento <= 12,5 milioni Euro: 100%

Se investimento compreso tra 12,5 e 25 milioni Euro: la % scende progressivamente fino al 50%

Se investimento > 25 milioni di Euro: 50%



Pur non trattandosi di un finanziamento a tasso agevolato, il tasso di interesse caratterizzante i prestiti BEI – che può essere fisso o variabile -  è normalmente interessante, dal momento che la BEI, godendo di un rating elevato, raccoglie denaro alle migliori condizioni di mercato e lo presta di conseguenza agli intermediari finanziari (che applicheranno un loro spread all’operazione) a un tasso più favorevole.

Le condizioni di prestito (durata, garanzie, preammortamento, ecc.) sono determinate dall’intermediario finanziario locale selezionato dalla BEI a cui occorre fare riferimento.

L’elenco degli intermediari locali è disponibile sul sito della BEI
Link diretto ai singoli paesi UE: http://www.eib.org/products/lending/intermediated/list/index.htm
Link diretto per l’Italia: http://www.eib.org/attachments/lending/inter_it.pdf

Ulteriori dettagli su questi prestiti nella scheda dedicata

Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
05/11/2015 - 12:17

Aggiornato il: 05/11/2015 - 12:17

4.2.3. - Copertura garanzia - FEI


 

Il FEI mette a disposizione due tipologie di strumenti per favorire l’accesso al credito delle PMI ed in alcuni casi anche delle Midcaps tramite la parziale copertura delle garanzie.  Il FEI fornisce in pratica garanzie ad intermediari finanziari locali quali banche, società di mutua garanzia, società di leasing che possono così fornire più prestiti e leasing finanziari alle PMI.

Si tratta di uno strumento “aggiuntivo” al prestito BEI di cui sopra che non prevede una copertura garanzie di fonte comunitaria.

Sono previste due tipologie:

1) Loan Guarantee Facility  LFG -  operativa tramite FEI e prevista nell’ambito del programma COSME (sostituisce lo SMEG del precedente programma comunitario CIP).

  • si applica a  prestiti inferiori a 150.000 €  per  PMI che hanno difficoltà ad accedere al credito;
  • le garanzie europee coprono fino al  50% del finanziamento
  • l’intermediario finanziario può ridurre la sua esposizione al rischio entro il limite massimo del 20% 

Prevede inoltre la cartolarizzazione dei portafogli di crediti alle PMI.
Il supporto a queste operazioni sarà subordinato all’impegno, da parte dell’istituzione finanziaria, di usare una parte della liquidità risultante dall’operazione per effettuare nuovi finanziamenti a PMI entro un ragionevole periodo di tempo.
 

2) InnoFin SME Guarantee Facility –  operativa tramite FEI e prevista nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020 (sostituisce il precedente Risk Sharing Instrument del 7° programma quadro per la ricerca) :

  • si applica a  prestiti per PMI e  Mid-caps (ma solo fino a 499 addetti) innovative e votate alle ricerca, localizzate nei paesi coperti dal programma Horizon 2020,  per prestiti di ammontare fino ad un massimo di 7.5 milioni di Euro.
  • le garanzie europee coprono fino al  50% del finanziamento

Sempre come copertura garanzie è in fase di definizione una facility destinata nello specifico a progetti imprenditoriali nel settore culturale-artistico rientranti nell’ambito del Programma Comunitario Europa Creativa . L’operatività di questa facility è comunque prevista dal 2016 in quanto è ancora in fase di definizione il bando per la selezione degli intermediari locali da contattare per gestire queste garanzie.


Come contattare gli intermediari locali


Nell’ambito dell’attuale fase di programmazione 2014-2020, al momento è stato selezionato un intermediario per Loan Guarantee Facility  LFG  e due per InnoFin SME Guarantee Facility. La selezione di altri intermediari italiani è ancora in corso.
 

 


Il sito Internet principale di riferimento per individuare gli intermediari finanziari da contattare per usufruire degli strumenti di cui sopra è quello del FEI, ancora in aggiornamento per questi strumenti.

In particolare:

Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
28/10/2015 - 11:06

Aggiornato il: 28/10/2015 - 11:06

4.2.4. - Strumenti di equity/ venture capital - FEI


 
 

Oltre al meccanismo delle garanzie, il FEI investe in fondi di capitale di rischio per sostenere aziende innovative in fase iniziale (start-up) e per aziende nella successiva fase di espansione e crescita.

Sono previste tre  tipologie: 

1) Equity Facility for Growth  EFG operativa tramite FEI e  nell’ambito del programma COSME (ex GIF2 High Growth and Innovative SME Facility  -  Programma CIP): prevede la partecipazione a fondi di capitale di rischio che effettuano investimenti in PMI nella loro fase di espansione-crescita

  • L’orizzonte temporale previsto è a lungo termine (5-15 anni)
  • I gestori dei fondi opereranno su base commerciale, per garantire che gli investimenti si concentrino su PMI con il maggiore potenziale di crescita

Questo “prodotto” opererà tramite il Venture Capital investment, in fase di costituzione.
 

2) InnoFin SME Venture Capital (ex GIF2 High Growth and Innovative SME Facility  -  Programma CIP) operativo tramite FEI e  nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020:

  • Prevede la partecipazione a  fondi di capitale di rischio che a loro volta effettueranno  investimenti in PMI innovative in fase di sviluppo iniziale.
     

3) Programma EaSi – Employment and social innovation programme . Prevede la partecipazione a  fondi di capitale di rischio che a loro volta effettueranno  investimenti in imprese sociali, in questo caso per investimenti massimi pari a 500.000 euro.
 

Come contattare gli intermediari locali


Nell’ambito dell’attuale fase di programmazione 2014-2020, gli intermediari finanziari sono ancora in fase di selezione. La pubblicazione di questi contatti dovrebbe avvenire entro il 2015

 


Il sito Internet principale di riferimento per inviduare gli intermediari finanziari da contattare per usufruire degli strumenti di cui sopra è quello del FEI, ancora in aggiornamento per questi strumenti.
In particolare:

Per quanto riguarda invece lo strumento di Venture Capital InnoFin SME Venture Capital Horizon 2020, si segnala al momento in realtà il sito della BEI nell’apposita sezione dedicata all’innovazione, sezione che racchiude gli strumenti finalizzati ad innovazione e ricerca di fonte BEI e FEI, in attesa dell’aggiornamento dei nuovi investitori:
http://www.eib.org/products/blending/innovfin/index.htm

Per lo strumento EaSi, al momento non vi sono ancora dettagli sulle modalità di scelta degli intermediari locali

Oltre al sito del Fei si segnala il sito della Commissione europea Access to finance illustrato in dettaglio nel successivo paragrafo 4.3

Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
05/11/2015 - 12:19

Aggiornato il: 05/11/2015 - 12:19

4.3 - Il microcredito FEI


 

Oltre agli strumenti di copertura garanzie e di equity, il FEI interviene anche con il microcredito, nell’ambito del programma europeo Progress 2007-2013, confluito nel programma EaSi 2014-2020.

Lo strumento di Progress Microfinance è stato istituito nel 2010 ed è destinato a prestiti di importo inferiore a 25.000 euro,  per la costituzione o lo sviluppo di piccole imprese.
Progress Microfinance  permette a una serie di intermediari di microcredito dell'UE di aumentare il volume dei prestiti emettendo garanzie per coprire il rischio di eventuali perdite e mettendo a disposizione ulteriori fondi per la concessione di microfinanziamenti.
Gli intermediari di microcredito possono essere banche private o pubbliche, istituti di microfinanza non bancari, erogatori di microcredito senza fini di lucro.

 
Anche in questo caso le condizioni di erogazione dei microfinanziamenti - importo, durata, tasso d'interesse e commissioni, tempo necessario per ottenere un prestito - dipendono dall'istituto che li concede.

I finanziamenti dello strumento Progress non possono essere utilizzati per coprire linee di credito come gli scoperti o i finanziamenti revolving a breve termine.

Informazioni su questo strumento sul sito del FEI dedicato al microcredito.
Anche qui ad oggi sono operativi gli intermediari operanti sulla base della programmazione 2007-2013 (Progress), il cui elenco è disponibile nella medesima sezione del sito FEI citata per gli altri strumenti di garanzia ed equity (vedere prima colonna elenco).
Saranno a breve aperte le candidature per selezionare i nuovi intermediari locali.

Focus - IL SITO ACCESS TO FINANCE

Dal sito www.access2finance.eu è possibile effettuare una ricerca sulle varie tipologie di aiuto illustrate oltre all’applicazione dei fondi strutturali, selezionando lo stato UE di interesse (es. Italia) ed abbinando parametri di ricerca tipo dimensioni, fase imprenditoriale ecc.:)
 

Il sito è in fase di aggiornamento per i nuovi intermediari 2014-2020 (vedere ultima colonna per titolo strumenti).

L’ufficio delle pubblicazioni della Commissione europea ha realizzato una brochure , disponibile anche n lingua italiana, sul tema dell'accesso ai finanziamenti:

Focus - SERVIZIO DI ASSISTENZA AGLI STRUMENTI FINANZIARI 2014-2020 DELLA BEI – IL PORTALE FI-COMPASS

www.fi-compass.eu

La Commissione europea, in collaborazione con la BEI, ha inaugurato a febbraio 2015 un nuovo servizio di consulenza per l’utilizzo dei fondi europei soprattutto nell’ambito degli strumenti finanziari.
Si tratta di una piattaforma, fi-compass, operativa per il periodo 2014-20202, destinata ad assistere gli stati membri, le autorità di gestione ed i soggetti che erogano microcredito, prestiti ed interventi di equità.

 
Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
28/10/2015 - 11:02

Aggiornato il: 28/10/2015 - 11:02

4.4 - Altri strumenti per PMI innovative in fase di start-up


Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
21/10/2015 - 17:29

Aggiornato il: 21/10/2015 - 17:29

4.4.1. - I Business Angel


 

Oltre agli strumenti finanziari comunitari citati finora, vi sono altri due strumenti che possono essere presi in considerazione nel caso di progetto imprenditoriale innovativo

I  Business Angels
Oltre agli strumenti di equity citati al paragrafo 4.2.4, vi sono anche i  “Business Angels”, ovvero investitori informali in capitali di rischio: spesso si tratta di ex  titolari di impresa, manager in attività o in pensione che dispongono di mezzi finanziari, anche limitati, di una buona rete di conoscenze, di una solida capacità gestionale e di un buon bagaglio di esperienze.

Perché rivolgersi ad un Business angel
Essi sono disposti ad impiegare le proprie risorse finanziarie per acquisire una partecipazione in aziende con alto potenziale di sviluppo ed il loro obiettivo è quello di contribuire alla realizzazione economica di un’azienda ed alla creazione di nuova occupazione.
Possono investire da soli o in piccoli gruppi: generalmente scelgono di diventare soci dell’impresa partecipando al capitale di rischio, talvolta anche solo per un periodo determinato.
I B.A. si organizzano in reti locali, conosciute come B.A.N(Business Angels Network): si tratta di strutture permanenti che permettono ai B.A. di incontrare imprenditori alla ricerca di capitale e di competenze manageriali.
Per ulteriori approfondimenti su questo tema è possibile consultare il sito:  www.iban.it

IL FEI ha introdotto recentemente uno strumento di supporto ai Business Angels, ovvero il Fondo  dedicato “European Angels Fund”. Questo strumento permette ad un Business Angel di richiedere al FEI  l’intervento di questo fondo, pur mantenendo un certo grado di autonomia di azione nella scelta del progetto imprenditoriale su cui investire.
Tramite questo supporto del FEI l’intervento di capitale di rischio del Business Angel nel progetto imprenditoriale sarà meno rischioso.
A oggi il Fondo è operativo solo per tre paesi UE (ma tra questi non è compresa l’Italia), a breve dovrebbe essere esteso anche agli altri stati.
Info: www.eif.org/what_we_do/equity/eaf/index.htm

Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
05/11/2015 - 12:21

Aggiornato il: 05/11/2015 - 12:21

4.4.2. - Il Crowdfunding


 

Il Crowdfunding 
Tra gli strumenti finanziari innovativi di recente sviluppo si inserisce il “crowdfunding”. Il termine inglese utilizzato si riferisce al concetto di folla (crowd) e finanziamento (funding).
Il meccanismo del crowdfunding consiste nell'utilizzare Internet per la raccolta di fondi da gruppi di persone con interessi comuni al fine di finanziare un progetto imprenditoriale o anche iniziative/eventi.
Si tratta di una sorta di finanziamento dal basso, il cui recente sviluppo è sicuramente collegato al crescente ruolo dei social media, di applicazioni web e mobile.
Lo strumento è particolarmente utilizzato per progetti imprenditoriali innovati e creativi.

Vi sono quattro modelli principali di interventi di crowdfunding:

  • donation-based (semplice donazione, senza ricompense)
  • rewards-based  (con ricompensa differenziata in base all’importo della donazione. Si tratta di ricompensa non finanziaria tipo gadget, meeting con il creatore dell’idea ecc.)
  • equity crowdfunding  (finanziamento sotto forma di capitale di rischio al fine di ottenere delle quote di partecipazione nella società)
  • social lending (prestito personale non finalizzato erogato da privati ad altri privati su Internet)


Il punto di partenza per il lancio della “raccolta” è dunque una piattaforma dedicata.
La Commissione europea ha in previsione una guida dedicata proprio al crowdfunding, per  favorire l’armonizzazione della legislazione a livello europeo.
Indicazioni generali su:

Informazioni anche sul sito del European Crowdfunding Nework, che fa parte del Crowdfunding Stakeholder Forum (ECSF), promosso dalla Commissione Europea


L’Italia è intervenuta nella regolamentazione dell’equity crowdfunding mediante la Legge 221/2012. Attualmente tale normativa si rivolge solo alle start up innovative registrate nella speciale sezione della Camera di commercio.
 

 

La legge individua due possibili gestori per questo tipo di attività:

  • gestori di diritto (imprese di investimento e  banche)
  • gestori di portali professionali

Per la seconda tipologia sussistono una serie di vincoli legati alla dimostrazione alla Consob del possesso dei requisiti per poter svolgere questo tipo di attività. L’impostazione è dunque prudenziale: sembra favorire la sicurezza degli investitori e rendere difficoltoso l’operato dei gestori non di diritto.
La legge 221 ed il Regolamento Consob n. 18592, inoltre, prevedono che almeno il 5% del capitale offerto sia sottoscritto da investitori professionali, fondazioni bancarie o incubatori di start up innovative ed escludono la possibilità di intervento da parte di venture capitalist  e business angel.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito della Consob

Condividi su:
Stampa:
Stampa capitolo in un file PDF:
28/10/2015 - 12:26

Aggiornato il: 28/10/2015 - 12:26