Guida - Finanziamenti europei per le imprese
Le diverse forme di sostegno per le imprese fornite dall'Unione Europea. Una guida a cura di Alps Enterprise Europe Network
Per ulteriori informazioni sulla guida e sui finanziamenti europei, contattare: ALPS ENTERPRISE EUROPE NETWORK
Imprese della provincia di Torino: Camera di commercio di Torino, Tel 011 571 6342/6341, email alps-europa@to.camcom.it
Imprese delle altre province piemontesi: Sportello Europa Unioncamere Piemonte, Tel 011 5716191, email alps-europa@pie.camcom.it
1 - Introduzione: Le forme di sostegno per le imprese
1.1 - Obiettivi della guida
L’Unione Europea supporta in vario modo le imprese, in particolare quelle di piccola e media dimensione (PMI).
Le forme di sostegno possono essere molto diverse, dal contributo diretto (peraltro sempre più raro), alla compartecipazione ai costi per la realizzazione di un progetto, al supporto indiretto attraverso prestiti, fondi di garanzia e altri strumenti per favorire l’accesso al credito.
Interessanti opportunità possono inoltre scaturire dalla partecipazione delle imprese alle gare di appalto finanziate, o bandite direttamente, dalle istituzioni comunitarie.
Infine, esistono numerosi strumenti, sempre finanziati dalla Commissione Europea, che supportano le imprese non con un finanziamento diretto, ma attraverso la fornitura di servizi (si pensi ad esempio all’Enterprise Europe Network, la rete europea di supporto alle imprese), la creazione di siti internet dedicati, la realizzazione di studi o guide pratiche, ecc.
Questa guida intende essere uno strumento di primo orientamento per le imprese che vogliono saperne di più sui finanziamenti comunitari, illustrando le principali differenze fra le varie tipologie di finanziamento, le principali caratteristiche dei diversi programmi e le modalità di accesso.
Non si entrerà pertanto troppo in dettaglio sui singoli programmi di finanziamento, ma saranno disponibili link e contatti utili per reperire ulteriori informazioni. In particolare, ricordiamo che il punto di riferimento principale a livello locale per le imprese che intendono accedere ai finanziamenti europei è costituto dalla rete Enterprise Europe Network.
Non nasconderemo neanche le eventuali difficoltà che si possono incontrare nell’affrontare il percorso del finanziamento comunitario, poiché l’obiettivo della guida non è certo pubblicitario, quanto piuttosto di fornire un’informazione corretta che consenta all’imprenditore un approccio ragionato a queste tematiche, cercando di smentire alcuni “falsi miti”, che si erano diffusi soprattutto negli anni passati, secondo i quali l’Unione Europea finanzierebbe a fondo perduto più o meno qualunque tipo di attività (ve lo diciamo subito: purtroppo, non è così!).
La Guida si riferisce alla programmazione comunitaria per il periodo 2014-2020 e verrà aggiornata periodicamente, in particolare con l’indicazione dell’uscita di nuovi bandi.
Il taglio sarà il più possibile pratico, grazie all’esperienza che la Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte hanno maturato “sul campo” in questi anni rispondendo a migliaia di quesiti concreti delle imprese piemontesi sulle tematiche europee.
1.2 - Tipologie di finanziamento
1.2.1 - La strategia dei finanziamenti comunitari
Si parla spesso genericamente di “finanziamenti comunitari”, ma in questa definizione rientrano in realtà programmi di supporto alle imprese con caratteristiche molto diverse, dal punto di vista della tipologia di finanziamento, delle iniziative finanziabili e delle modalità di presentazione della domanda di finanziamento.
In questa guida abbiamo cercato di raggruppare i finanziamenti comunitari in macro-categorie (v. par. 1.2.2), pur consapevoli che i criteri da noi adottati possono presentare rischi di arbitrarietà. Questo approccio ci è sembrato tuttavia utile come strumento di primo orientamento e filo conduttore per l’impresa.
Prima di cominciare a presentare le diverse categorie in cui si possono suddividere i finanziamenti europei, è utile però una premessa sulla strategia che sta alla base di tutti i finanziamenti europei.
Prima di cominciare a presentare le diverse categorie in cui si possono suddividere i finanziamenti europei, è utile però una premessa sulla strategia che sta alla base di tutti i finanziamenti europei
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Focus - LA PROGRAMMAZIONE DEI FONDI EUROPEI E LA STRATEGIA EUROPA 2020
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Le imprese normalmente focalizzano il loro interesse su aspetti pratici come le modalità per la partecipazione ai bandi europei, le percentuali di finanziamento e le iniziative e tipologie di spesa ammissibili.
Riteniamo comunque utile fornire un sintetico quadro di insieme della strategia che sta alla base del sistema dei finanziamenti europei.
In primo luogo i finanziamenti europei sono soggetti a una programmazione pluriennale, che è poi la stessa del quadro finanziario pluriennale, che definisce le priorità e i limiti di spesa dell'Unione europea a lungo termine e nell’ambito del quale si inseriscono i bilanci annuali dell’UE.
Le recenti programmazioni hanno coperto un arco temporale di 7 anni e l’attualmente quadro finanziario riguarda il periodo 2014-2020.
Di conseguenza, anche i regolamenti che hanno adottato diversi programmi di finanziamento di cui si tratterà più avanti (per esempio Horizon 2020, Life, i fondi strutturali) hanno fissato la loro durata per il medesimo periodo.
Per l’attuale programmazione 2014-2020 un particolare significato assume la coerenza con la “Strategia Europa 2020”, varata nel 2010 per mirare (appunto entro il 2020) a una crescita:
- intelligente, grazie a investimenti più efficaci nell'istruzione, la ricerca e l'innovazione;
- sostenibile, grazie alla decisa scelta a favore di un'economia a basse emissioni di CO2;
- solidale, cioè focalizzata sulla creazione di posti di lavoro e la riduzione della povertà
A queste priorità sono legati 5 grandi obiettivi
- occupazione: innalzamento al 75% del tasso di occupazione per la fascia di età compresa tra i 20 e i 64 anni
- ricerca e innovazione: aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo al 3% del PIL dell’UE
- ambiamenti climatici e sostenibilità energetica: la c.d. strategia 20/20/20, che prevede la riduzione delle emissioni di gas serra del 20% rispetto al 1990, il 20% del fabbisogno di energia ricavato da fonti rinnovabili, l’aumento del 20% dell'efficienza energetica
- istruzione: Riduzione dei tassi di abbandono scolastico precoce al di sotto del 10 % e aumento al 40% dei 30-34enni con un'istruzione universitaria
- lotta alla povertà e all'emarginazione: almeno 20 milioni di persone a rischio o in situazione di povertà ed emarginazione in meno
Quanto sopra scritto può apparire un discorso troppo “politico”, ma assume invece un rilievo concreto quando si vede come tutti i programmi europei di finanziamento, sia quelli ad attuazione diretta sia i fondi strutturali, debbano concentrarsi fortemente sul raggiungimento di questi obiettivi.
Pertanto rispetto al passato si restringe per esempio la libertà di manovra nell’utilizzo dei fondi strutturali da parte delle autorità nazionali e regionali, dato che – come si vedrà meglio più avanti – sono previste percentuali minime piuttosto elevate che nella programmazione di tali fondi devono essere riservate a obiettivi specifici legati proprio alle priorità della strategia 2020.
http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-a-nutshell/index_it.htm
1.2.2 - Macro-categorie dei finanziamenti comunitari
Passiamo ora alla divisione in macro-categorie.
Una prima, fondamentale, distinzione prende in considerazione il fatto se i fondi messi a disposizione dall’Unione Europea sono:
- erogati direttamente dall’Unione Europea, sulla base di appositi bandi, con l’obiettivo di migliorare l’attuazione delle politiche comunitarie in determinati settori (innovazione, ambiente, ecc.) : Finanziamenti diretti
- attuati tramite autorità nazionali o regionali degli stati membri, nell’ambito della politica di coesione il cui obiettivo, in estrema sintesi, è quello di ridurre le disparità tra le varie regioni europee : Finanziamenti indiretti (noti anche come fondi strutturali)
- accessibili dalle imprese tramite intermediari finanziari : Strumenti per l’accesso al credito
- previsti nell’ambito delle politiche di aiuto dell’UE ai paesi terzi : Le opportunità per le PMI nei paesi extra-UE
Vediamo quali sono le caratteristiche principali delle 4 categorie sopra elencate, che verranno poi sviluppate nel dettaglio nei capitoli successivi della guida
Finanziamenti diretti |
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Finanziamenti indiretti (fondi strutturali) |
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Gli strumenti finanziari innovativi per le PMI |
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Interventi in paesi extra-Ue |
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E’ anche importante chiarire la differenza tra:
- finanziamenti comunitari à erogati normalmente tramite inviti a presentare proposte (Call for proposals)
- appalti pubblici dell’UE à gare di appalto (Call for tenders) bandite dalle istituzioni europee
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Focus - CALL FOR PROPOSALS E CALL FOR TENDERS:CHE DIFFERENZA C'E'
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1) Nel caso dei finanziamenti comunitari, che sono l’oggetto principale della presente guida, la Commissione Europea (direttamente o indirettamente, come sopra accennato) eroga contributi finanziari alle imprese per progetti che contribuiscono in qualche modo alla realizzazione di una politica europea, sulla base della pubblicazioni di inviti a presentare proposte (call for proposals).
Tra le proposte pervenute che corrisponderanno ai criteri di ammissibilità previsti nell’invito verranno selezionate le più meritevoli sulla base dei criteri di aggiudicazione (p.es. qualità della proposta, metodologie proposte, necessità delle spese, ecc.), anch’essi citati nella documentazione di gara. Nell’invito vengono definiti gli obiettivi a cui devono rispondere le proposte e la tipologia di azioni ammissibili, ma all’interno di questi paletti i proponenti sono liberi di proporre le metodologie che ritengono più efficaci per il raggiungimenti di tali obiettivi.
Normalmente le proposte selezionate sono più di una e il costo del progetto sarà cofinanziato con i fondi comunitari, pertanto una certa percentuale dei costi rimane a carico del proponente.2) nel caso degli appalti, le istituzioni comunitarie (analogamente alle autorità pubbliche nazionali o regionali) – tramite la pubblicazione di bandi di gara (call for tenders) - acquistano beni o servizi o commissionano lavori per la realizzazione di azioni puntuali da esse definite. In questo caso ci sarà normalmente un unico aggiudicatario, che percepirà l’intero corrispettivo (sulla base del prezzo aggiudicato in sede di gara) del servizio, della fornitura o del lavoro.
Spesso i tenders sono ignorati dalle imprese, probabilmente ritenendo di non avere la struttura necessaria per potervi partecipare con successo e considerando scarse la possibilità di successo. E invece questi bandi possono offrire interessanti opportunità di mercato: le regole di partecipazione, pur richiedendo la conoscenza dell’inglese, non sono particolarmente complesse e molti bandi vedono la presentazione di un numero relativamente basso di offerte. Occorre inoltre ricordare che alcune agenzie comunitarie hanno sede in Italia (per esempio ETF a Torino, Centro Comune di Ricerca a Ispra, Agenzia europea per la sicurezza alimentare a Parma), pertanto in questi casi non sussiste neanche il problema della lontananza del luogo di esecuzione della prestazione.
I bandi di gara delle istituzioni comunitarie sono pubblicati sul Supplemento on-line alla Gazzetta Ufficiale Europea (banca dati TED), oltre che generalmente sul sito internet dell’istituzione che ha bandito la gara
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Focus - ENTERPRISE EUROPE NETWORK IN PIEMONTE
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La Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte fanno parte, all’interno del Consorzio ALPS per il Nord-Ovest Italia, della rete Enterprise Europe Network, creata per supportare l’attività imprenditoriale e la crescita delle imprese europee , in particolare le PMI.
Tra i servizi offerti, segnaliamo in particolare l’assistenza alle imprese sull’accesso ai finanziamenti europei, con particolare riguardo a Horizon 2020.
Per ulteriori informazioni: https://www.to.camcom.it/pid-digitale-e-innovazione / www.pie.camcom.it/sportello.europa
2 - I fondi strutturali e d'investimento europei 2014-2020
2.1 - Introduzione alla politica di coesione europea
2.1.1. - Strumenti finanziari della politica di coesione
I fondi strutturali sono il principale strumento finanziario utilizzato dall’Unione europea per l’attuazione della politica di coesione, il cui obiettivo è cercare di riequilibrare i notevoli divari esistenti - a livello di sviluppo economico e di tenore di vita - tra le diverse regioni o categorie sociali dell’UE, rafforzando in tal modo la coesione economica e sociale fra gli Stati membri e gli obiettivi definiti nello stesso trattato istitutivo dell’UE.
Le politiche strutturali che con essi si vogliono attuare vengono sviluppate nell’arco di sette anni, per cui si assiste ciclicamente alla definizione di nuovi obiettivi ed alla riorganizzazione degli strumenti e regolamenti di attuazione.
Dal momento che la finalità è favorire lo sviluppo locale, molti dei programmi finanziati dai fondi strutturali prevedono forme di sostegno, diretto o indiretto, degli investimenti realizzati dalle PMI locali.
I fondi sono però a gestione “indiretta”, nel senso che interlocutore del destinatario finale (nel nostro caso, l’impresa) è in linea di massima l’autorità locale (per esempio, la Regione Piemonte) che definisce programmi e misure di finanziamento in accordo con la stessa Commissione e nell’ambito di quadri strategici definiti a livello europeo e nazionale (per la differenza fra programmi ad attuazione diretta e indiretta, v. par. 3.1).
L’attuale programmazione 2014-2020 mira a sostenere principalmente gli obiettivi di crescita concordati con la strategia Europa 2020, come già sottolineato nell’introduzione alla guida. Per ciascuno di questi obiettivi, ogni Stato membro ha adottato dei target da raggiungere a livello nazionale. Al seguente link è possibile consultare lo stato di avanzamento dell’Italia verso gli obiettivi 2020:
http://ec.europa.eu/europe2020/europe-2020-in-your-country/italia/progress-towards-2020-targets/index_it.htm
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Focus - NOVITA' DELLA POLITICA DI COESIONE 2014-2020
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Rispetto alla precedente programmazione (2007-2013), le novità della politica di coesione del periodo 2014-2020 riguardano:
- una maggiore concentrazione sui risultati con la definizione di obiettivi chiari e misurabili per migliorare la responsabilità
- una maggiore semplificazione in quanto sono adottate un insieme di norme uniche per i cinque fondi
- l’introduzione di prerequisiti specifici da soddisfare prima della canalizzazione dei fondi (strategie di specializzazione intelligente)
- il potenziamento della dimensione urbana e della lotta all’inclusione sociale
- un più forte collegamento con la riforma economica attuata da ciascun Stato membro
Infografica “Una politica di coesione riformata per l’Europa: la principale politica di investimento per l’occupazione e la crescita”:
http://ec.europa.eu/regional_policy/sources/docgener/infographic/cohesion_policy_20142020_it.pdf
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Focus - IL BUDGET DELLA POLITICA DI COESIONE
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Alla politica di coesione per il periodo 2014-2020 sono stati destinati 351,8 miliardi di euro, quasi un terzo del bilancio complessivo UE. Le risorse saranno così ripartite:
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182,17 miliardi di euro destinati alla regioni meno sviluppate
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63,4 miliardi di euro destinati al Fondo di coesione
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35,38 miliardi di euro destinati alle regioni in transizione
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54,35 miliardi di euro destinati alle regioni più sviluppate
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9,62 miliardi di euro destinati alla cooperazione territoriale europea
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3,21 miliardi di euro destinati all’iniziativa a favore dell’occupazione giovanile
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1,56 miliardi di euro per le regioni ultraperiferiche
http://ec.europa.eu/regional_policy/index.cfm/it/funding/available-budget/
Focus - IL BUDGET DELLA POLITICA DI COESIONE
Alla politica di coesione per il periodo 2014-2020 sono stati destinati 351,8 miliardi di euro, quasi un terzo del bilancio complessivo UE. Le risorse saranno così ripartite:
http://ec.europa.eu/regional_policy/index.cfm/it/funding/available-budget/ |
2.1.2. - Obiettivi della politica di coesione
2.1.2
Obiettivi della politica di coesione
La politica di coesione ha stabilito i seguenti 11 obiettivi tematici a sostegno della crescita per il periodo 2014-2020:
- Rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
- Migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione, nonché l'impiego e la qualità delle medesime
- Promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, il settore agricolo e il settore della pesca e dell’acquacoltura
- Sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
- Promuovere l’adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
- Tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
- Promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
- Promuovere l’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
- Promuovere l’inclusione sociale, combattere la povertà e ogni forma di discriminazione
- Investire nell’istruzione, formazione e formazione professionale, per le competenze e l’apprendimento permanente
- Rafforzare la capacità delle amministrazioni pubbliche e degli stakeholders e promuovere un’amministrazione pubblica efficiente, Assistenza tecnica
La struttura legislativa per la politica di coesione 2014-2020 comprende:
- 1 Regolamento generale che contiene disposizioni comuni sul FESR, FSE, Fondo di coesione, FEASR, FEAMP (Regolamento UE 1303/2013)
- 5 Regolamenti specifici relativi a: FESR, disposizioni specifiche concernenti l’obiettivo “Investimenti a favore della crescita e dell’occupazione”, FSE, Fondo di coesione, FEASR, FEAMP
- 2 Regolamenti specifici relativi all’obiettivo di "cooperazione territoriale europea" (Regolamento UE 1299/2013) e al Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) Regolamento UE 1302/2013
2.1.3. - I 5 fondi strutturali e di investimento europei (ESIF)
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Focus - I 5 FONDI STRUTTURALI E DI INVESTIMENTO EUROPEI (ESIF)
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Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) – Regolamento UE 1301/2013:
il FESR interviene su tutti gli obiettivi della strategia Europa 2020 e si concentrerà sui settori d’investimento collegati al contesto nel quale operano le imprese (infrastrutture, servizi alle imprese, innovazione, ICT e ricerca) ed alla fornitura di servizi ai cittadini in alcuni settori (energia, servizi online, istruzione, infrastrutture sanitarie, sociali e di ricerca, accessibilità e qualità dell’ambiente). Più specificamente nelle regioni più sviluppate e in transizione almeno l’80% delle risorse a livello nazionale sarà destinato a 3 obiettivi: rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione, promuovere la competitività delle PMI e sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori. - Fondo sociale europeo (FSE) – Regolamento UE 1304/2013: il FSE interviene in maniera diretta su 4 obiettivi tematici della strategia Europa 2020 (da 8 a 11): promuovere l’occupazione e la mobilità professionale, investire nell’istruzione, nelle competenze e nella formazione permanente, promuovere l’inclusione sociale e lottare contra la povertà, rafforzare la capacità istituzionale ed un’efficiente amministrazione pubblica.
- Fondo di coesione (FC) – Regolamento UE 1300/2013: il Fondo di coesione assiste gli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) pro capite inferiore al 90% della media dell’Unione europea (Bulgaria, Cipro, Croazia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Portogallo, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria) e finanzia le reti transeuropee di trasporto e azioni di tutela dell’ambiente. L’Italia e il Piemonte non sono interessati dai suoi interventi.
- Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) – Regolamento UE 1305/2013: il FEASR si basa su 6 priorità specifiche: promuovere il trasferimento di conoscenze e l'innovazione nel settore agricolo e forestale; potenziare la redditività e la competitività delle aziende agricole; promuovere l'organizzazione della filiera alimentare, il benessere degli animali e la gestione dei rischi nel settore agricolo; preservare, ripristinare e valorizzare gli ecosistemi agricoli e forestali; incoraggiare l'uso efficiente delle risorse e il passaggio a un'economia a basse emissioni di carbonio e resiliente al clima; promuovere l'integrazione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali.
- Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP) – Regolamento UE 508/2014: il FEAMP è il fondo per la politica marittima e della pesca dell'UE e sostiene i pescatori nella transizione verso una pesca sostenibile, aiuta le comunità costiere a diversificare le loro economie, finanzia i progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la qualità della vita nelle regioni costiere europee, agevola l’accesso ai finanziamenti
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Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) – Regolamento UE 1301/2013:
I Fondi gestiscono risorse per investimenti a favore della crescita e dell’occupazione destinati a tutte le regioni dell’Unione europea a seconda del livello di sviluppo. A seconda del prodotto interno lordo (PIL), le regioni europee si distinguono in:
- Regioni meno sviluppate: con un PIL pro capite inferiore al 75% della media comunitaria
- Regioni in transizione: con un PIL pro capite compreso tra il 75% e il 90% della media comunitaria
- Regioni più sviluppate: con un PIL pro capite superiore al 90% della media comunitaria.
In Italia nella prima categoria rientrano le regioni Calabria, Campania, Puglia e Sicilia, nella seconda Abruzzo, Molise, Basilicata e Sardegna mentre nella terza categoria ricadono le rimanenti regioni italiane incluso il Piemonte.
Schema della politica di coesione: confronto tra la programmazione 2007-2013 e 2014-2020
Programmazione 2007-2013 |
Programmazione 2014-2020 |
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Obiettivo |
Fondo di finanziamento |
Obiettivo |
Fondo di finanziamento |
|
Convergenza |
FESR FSE Fondo di Coesione |
Investimenti nella crescita e nell’occupazione |
Regioni meno sviluppate Regioni in transizione |
FESR FSE Fondo di Coesione |
Competitività regionale e occupazione |
FESR FSE |
Regioni più sviluppate |
FESR FSE |
|
Cooperazione territoriale europea |
FESR |
Cooperazione territoriale europea |
FESR |
La Politica di Coesione 2014-2020 si articola quindi in due Obiettivi prioritari:
- Obiettivo “Investimenti per la crescita e l’occupazione”, a cui afferiscono i programmi nazionali e regionali finanziati con il FESR (Fondo Europeo di Sviluppo Regionale), il FSE (Fondo Sociale Europeo) e il Fondo di Coesione analizzati nel paragrafo 2.2
- Obiettivo “Cooperazione territoriale europea”, a cui afferiscono i programmi di cooperazione transfrontaliera, transnazionale e interregionale finanziati dal FESR analizzati nel paragrafo 2.3
Alla politica di coesione concorre inoltre il Fondo Europeo Agricolo di Sviluppo Rurale (FEASR)
2.2 - Gli strumenti programmatici per la crescita e l'occupazione
La nuova programmazione 2014-2020 richiede ad ogni Stato membro l’elaborazione di un documento unico, chiamato accordo di partenariato, che indica le linee strategiche, le priorità, l’allocazione delle risorse e le modalità per garantire la programmazione efficiente di tutti i fondi strutturali che interessano il Paese. L’Accordo di Partenariato 2014-2020 dell’Italia è stato adottato il 29 ottobre 2014 da parte della Commissione europea a chiusura del negoziato formale: http://www.dps.gov.it/it/AccordoPartenariato
L'accordo prevede 44 miliardi di euro di risorse comunitarie più 20 miliardi che arriveranno dal cofinanziamento nazionale per il periodo 2014-2020.
I Programmi Operativi previsti per il ciclo 2014-2020 sono sia nazionali che regionali
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Focus - I PROGRAMMI OPERATIVI NAZIONALI (PON) 2014-2020
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In Italia sulla base delle linee strategiche e programmatiche contenute nell’Accordo di partenariato sono stati previsti i seguenti Programmi Nazionali che coprono tutte le categorie di regioni incluso il Piemonte:
- PON “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, in attuazione di risultati dell’OT10 e OT11 (FSE e FESR, plurifondo) di competenza del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca
- PON “Sistemi di politiche attive per l’occupazione”, in attuazione di risultati dell’OT8 e OT11 (FSE, monofondo) di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
- PON “Inclusione”, in attuazione di risultati dell’OT9 e OT11 (FSE, monofondo) di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
- PON “Città Metropolitane”, in attuazione dell’Agenda urbana per quanto riguarda le 14 città metropolitane (FESR e FSE, plurifondo) di competenza del Dipartimento per lo Sviluppo la Coesione Economica
- PON “Governance e Capacità Istituzionale”, in attuazione di risultati dell’OT11 e a supporto di altri risultati di diversi OT (FESR e FSE, plurifondo) di competenza del Dipartimento per lo Sviluppo la Coesione Economica
- PON “Iniziativa Occupazione Giovani” (FSE, monofondo) di competenza del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali
Sono previsti i seguenti Programmi Nazionali che operano nelle regioni in transizione e meno sviluppate:
- PON “Ricerca e innovazione” (FESR e FSE, plurifondo)
- PON “Imprese e Competitività” (FESR, monofondo)
Per le sole regioni meno sviluppate sono previsti i seguenti Programmi Nazionali:
- PON “Infrastrutture e reti” (FESR, monofondo)
- PON “Cultura” (FESR, monofondo)
- PON “Legalità” (FESR e FSE, plurifondo)
La Regione Piemonte gestisce i fondi strutturali e di investimento europei 2014-2020 attraverso:
- il Piano Operativo Regionale a valere sul FESR (POR- FESR)
- il Piano Operativo Regionale a valere sul FSE (POR-FSE)
- il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), a valere sul FEASR
Sommando le risorse comunitarie con il cofinaziamento nazionale e regionale, il POR FESR della Regione Piemonte dispone di risorse complessive per 965.844.740 €, mentre il POR FSE dispone di 872.290.000 €.
Il budget destinato all’attuazione delle politiche agricole attraverso il Piano di Sviluppo Rurale (PSR) ammonta complessivamente a 1.093.000.000 € (attinti, in questo caso, dal FEASR).
Per una panoramica sullo stato di attuazione dei fondi strutturali da parte della Regione Piemonte: www.regione.piemonte.it/europa2020/
2.2.1. - FESR: il Programma Operativo Regionale (POR) Regione Piemonte
Il programma intende inoltre rafforzare la collaborazione tra ricerca e aziende, stimolare lo sviluppo tecnologico, ampliare l’infrastruttura di banda larga e l’accesso ai relativi servizi per cittadini e imprese.
- Ricerca e innovazione (OT. 1)
- Agenda digitale (OT. 2)
- Competitività dei sistemi produttivi (OT. 3)
- Energia (OT. 4)
- Ambiente e cultura (OT. 6)
- Rafforzamento amministrativo (OT. 11)
ASSE PRIORITARIO |
OBIETTIVO TEMATICO |
Euro |
% |
I. Ricerca, Sviluppo Tecnologico e Innovazione | OT. 1 | 355.191.778 | 36.78% |
II. Agenda digitale | OT. 2 | 88.292.236 | 9.14 % |
III. Competitività dei sistemi produttivi | OT. 3 | 212.461.184 | 22 % |
IV. Energia sostenibile e qualità della vita | OT. 4 | 193.168.950 | 20 % |
V. Tutela dell’ambiente e valorizzazione risorse culturali e ambientali |
OT. 6 | 29.804.566 | 3.09 % |
VI. Sviluppo Urbano Sostenibile | OT. 2/4/6 | 48.292.236 | 5 % |
VIII. Assistenza Tecnica | 38.633.790 | 4 % | |
TOTALE | 965.844.740 | 100 % |
- Promuovere gli investimenti delle imprese in R&I, sviluppando collegamenti e sinergie tra imprese, centri di ricerca e sviluppo e il settore dell’istruzione superiore, in particolare gli investimenti nello sviluppo di prodotti e servizi, il trasferimento di tecnologie, l’innovazione sociale, l’ecoinnovazione, le applicazioni nei servizi pubblici, lo stimolo della domanda, le reti, i cluster e l’innovazione aperta attraverso la specializzazione intelligente, nonché sostenere la ricerca tecnologica e applicata, le linee pilota, le azioni di validazione precoce dei prodotti, le capacità di fabbricazioni avanzate e la prima produzione soprattutto di tecnologie chiave abilitanti e la diffusione di tecnologie con finalità generali
- Potenziare l’infrastruttura per la ricerca e l’innovazione (R&I) e le capacità di sviluppare l’eccellenza nella R&I e promuovere centri di competenza, in particolare quelli di interesse europeo
Azioni |
Sostegno alla valorizzazione economica dell’innovazione attraverso la sperimentazione e l'adozione di soluzioni innovative nei processi, nei prodotti e delle formule organizzative, nonchè attraverso il finanziamento dell'industrializzazione dei risultati della ricerca [target preferenziale imprese di medie e grandi dimensioni ] |
1.1.4 Sostegno alle attività collaborative di R&S per lo sviluppo di nuove tecnologie sostenibili, di nuovi prodotti e servizi [realizzate dalle imprese in collegamento con altri soggetti dell’industria, della ricerca e dell’università, e dalle aggregazioni pubblico-private già esistenti, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione] |
1.2.1 Azioni di sistema per il sostegno alla partecipazione degli attori dei territori a piattaforme di concertazione e reti nazionali di specializzazione tecnologica, come i Cluster Tecnologici Nazionali, e a progetti finanziati con altri programmi europei per la ricerca e l’innovazione (come Horizon 2020) |
1.2.2 Supporto alla realizzazione di progetti complessi di attività di ricerca e sviluppo su poche aree tematiche di rilievo e all’applicazione di soluzioni tecnologiche funzionali alla realizzazione delle strategie di S3 [da realizzarsi anche attraverso la valorizzazione dei partenariati pubblico-privati esistenti, come i Distretti Tecnologici, i Laboratori Pubblico-Privati e i Poli di Innovazione] |
1.4.1 Sostegno alla creazione e al consolidamento di start-up innovative ad alta intensità di applicazione di conoscenza e alle iniziative di spin-off della ricerca (anche tramite la promozione delle fasi di preseed e seed e attraverso strumenti di venture capital) |
1.5.1 Sostegno alle infrastrutture della ricerca considerate critiche/cruciali per i sistemi regionali [Il finanziamento alle infrastrutture di ricerca è condizionato alla realizzazione di piani industriali di sviluppo che ne evidenzino la capacità prospettica di autosostenersi] |
L’Asse 2 Agenda digitale prevede 2 priorità di investimento:
- Estendere la diffusione della banda larga e il lancio delle reti ad alta velocità e sostenere l'adozione di reti e tecnologie emergenti in materia di economia digitale
- Rafforzare le applicazioni delle TIC per l’e-government, l’e-learning, l’e-inclusion, e-culture e l’e-health
Azioni |
2.1.1 Contributo all'attuazione del "Progetto Strategico Agenda Digitale per la Banda Ultra Larga" e di altri interventi programmati per assicurare nei territori una capacità di connessione a almeno 30Mbps, accelerandone l'attuazione nelle aree produttive, nelle aree rurali e interne rispettando il principio di neutralità tecnologica e nelle aree consentite dalla normativa comunitaria |
2.2.1 Soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, quali ad esempio la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali, i servizi alle imprese [Gli interventi dovranno garantire i necessari standard di sicurezza e protezione di dati, anche razionalizzando i Data Center Pubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green] |
2.2.3 Interventi per assicurare l’interoperabilità delle banche dati pubbliche [gli interventi comprendono prioritariamente le grandi banche dati pubbliche – eventualmente anche nuove basi dati, nonché quelle realizzate attraverso la gestione associata delle funzioni ICT, in particolare nei piccoli Comuni ricorrendo, ove opportuno, a soluzioni cloud]ezza e protezione di dati, anche razionalizzando i Data Center Pubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green] |
L’Asse 3 Competitività dei sistemi produttivi prevede le seguenti 3 priorità di investimento:
- Sostenere la creazione e l’ampliamento di capacità avanzate per lo sviluppo di prodotti e servizi
- Sviluppare, realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l’internazionalizzazione
- Sostenere le capacità delle PMI di crescere sui mercati regionali, nazionali e internazionali e di prendere parte ai processi di innovazione
Le azioni concrete previste sono le seguenti
Azioni |
3.1.1 Aiuti per investimenti in macchinari, impianti e beni intangibili, e accompagnamento dei processi di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale [Azione di rapida e semplificata esecuzione che, per i bassi requisiti e oneri di accesso, consenta di raggiungere e beneficiare tempestivamente una platea ampia di imprese. La definizione operativa dell'azione dovrà mostrare consapevolezza delle scelte operate con la strategia di specializzazione intelligente con riguardo ai territori in cui si attua] |
3.1.3 Attrazione di investimenti mediante sostegno finanziario, in grado di assicurare una ricaduta sulle PMI a livello territoriale [azione da attuarsi con procedure negoziali, ed in collegamento con misure di contesto anche nell’ambito di strategie integrate di sviluppo locale. La definizione operativa dell'azione dovrà mostrare consapevolezza delle scelte operate con la strategia di specializzazione intelligente con riguardo ai territori in cui si attua] |
3.7.1 Sostegno all’avvio e rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici non prodotti dal mercato[Si tratta di incentivi rivolti ad un platea di imprese del privato sociale quali cooperative sociali, imprese non a scopo di lucro, selezionate in funzione dei benefici sociali che le loro attività producono, ma salvaguardando il criterio della loro sostenibilità economica]itori in cui si attua] |
3.4.1 Progetti di promozione dell’export destinati a imprese e loro forme aggregate individuate su base territoriale o settoriale [Si finanzia l’erogazione di servizi, la valorizzazione dei canali di incontro tra domanda e offerta, il miglioramento dell’accesso a servizi di informazione, orientamento, affiancamento, servizi di consulenza e promozione per l’internazionalizzazione rivolti a insiemi –aggregazioni di imprese]mica]itori in cui si attua] |
3.6.1 Potenziamento del sistema delle garanzie pubbliche per l’espansione del credito in sinergia tra sistema nazionale e sistemi regionali di garanzia, favorendo forme di razionalizzazione che valorizzino anche il ruolo dei confidi più efficienti ed efficaci. L’intervento pubblico potrà declinarsi anche attraverso forme di garanzia implicita (prestiti su provvista pubblica) e secondo le modalità previste dall’art. 37, comma 7 e ss. del Regolamento 1303/2013, per esempio associando agli strumenti finanziari di garanzia sovvenzioni, abbuoni di interessi e abbuoni di commissioni di garanzia. [Gli interventi devono avere la proprietà di estendere il credito a classi di rischio pre-identificate in cui ricadono imprese meritevoli ma razionate nell’accesso al credito bancario] |
3.6.3 Promozione e accompagnamento per l’utilizzo della finanza obbligazionaria innovativa per le PMI (es. Minibond) |
L’Asse 4 Energia sostenibile e qualità della vita prevede le seguenti 2 priorità:
- Sostenere l’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’energia e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell’edilizia abitativa
- Promuovere l’efficienza energetica e l’uso dell’energia rinnovabile nelle imprese
3 sono le azioni previste
Azioni |
4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologici |
4.1.2 Installazione di sistemi di produzione di energia da fonte rinnovabile da destinare all'autoconsumo associati a interventi di efficientamento energetico dando priorità all’utilizzo di tecnologie ad alta efficienza |
4.2.1 Incentivi finalizzati alla riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas climalteranti delle imprese e delle aree produttive compresa l'installazione di impianti di produzione di energia da fonte rinnovabile per l'autoconsumo, dando priorità alle tecnologie ad alta efficienza |
L’Asse 5 Tutela dell’ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali prevede la priorità “Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale” declinata in 2 azioni.
Azioni |
6.6.1 Interventi per la tutela e la valorizzazione di aree di attrazione naturale di rilevanza strategica (aree protette in ambito terrestre e marino, paesaggi tutelati) tali da consolidare e promuovere processi di sviluppo (AREE INTERNE) |
6.7.1 Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo (AMBITO GENERALE) |
L’Asse 6 Sviluppo urbano sostenibile prevede le seguenti 3 priorità d’investimento:
- Rafforzare le applicazioni delle TIC per l’e-government, l’e-learning, l’e-inclusion, e-culture e l’e-health (2.c)
- Sostenere l’efficienza energetica, la gestione intelligente dell’energia e l’uso dell’energia rinnovabile nelle infrastrutture pubbliche, compresi gli edifici pubblici, e nel settore dell’edilizia abitativa (4.c)
- Conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale (6.c)
Le azioni previste sono le seguenti
Azioni |
2.2.1 Soluzioni tecnologiche per la digitalizzazione e l’innovazione dei processi interni dei vari ambiti della Pubblica Amministrazione nel quadro del Sistema pubblico di connettività, quali ad esempio la giustizia (informatizzazione del processo civile), la sanità, il turismo, le attività e i beni culturali, i servizi alle imprese [Gli interventi dovranno garantire i necessari standard di sicurezza e protezione di dati, anche razionalizzando i Data Center Pubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green] |
4.1.1 Promozione dell’eco-efficienza e riduzione di consumi di energia primaria negli edifici e strutture pubbliche: interventi di ristrutturazione di singoli edifici o complessi di edifici, installazione di sistemi intelligenti di telecontrollo, regolazione, gestione, monitoraggio e ottimizzazione dei consumi energetici (smart buildings) e delle emissioni inquinanti anche attraverso l’utilizzo di mix tecnologiciPubblici e gestendo i dati in cloud computing tramite soluzioni green] |
6.7.1 Interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale, materiale e immateriale, nelle aree di attrazione di rilevanza strategica tale da consolidare e promuovere processi di sviluppo |
2.2.2. - FSE: il Programma Operativo Regionale (POR) Regione Piemonte
Con decisione C(2014)9914 del 12 dicembre 2014 la Commissione Europea ha approvato il POR FSE 2014-2020 del Piemonte.
Il Programma Operativo Regionale a valere sul FSE mette a disposizione quasi un miliardo di euro nell'ambito dell'obiettivo "investimenti in favore della crescita e dell'occupazione" per il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale in Piemonte.
All’interno della Regione Piemonte la Direzione regionale Coesione sociale e i relativi settori correlati sono competenti per la gestione del POR FSE. Inoltre, una sintesi delle azioni previste dal POR FSE è consultabile sulla sezione del sito regioanle dedicata alla programmazione 2014-2020 http://www.regione.piemonte.it/europa2020/ .
Il POR FSE 2014-2020 è un documento articolato che si declina in assi, priorità d’investimento, risultati attesi e azioni.
Gli assi e la distribuzione delle risorse per asse è la seguente:
ASSE PRIORITARIO |
OBIETTIVO TEMATICO |
Euro |
%
|
Asse 1 Occupazione |
OT. 8 |
399.600.000 |
45,8% |
Asse 2 Inclusione sociale e lotta alla povertà |
OT. 9 |
176.500.000 |
20,2% |
Asse 3 Istruzione e formazione |
OT. 10 |
259.000.000 |
29,7% |
Asse 4 Capacità istituzionale e amministrativa |
OT. 11 |
2.500.000 |
0,3% |
Asse 5 Assistenza tecnica |
|
34.690.000 |
4,0% |
Totale |
|
872.290.000 |
100% |
Nella presente guida si cercheranno di approfondire e mettere in evidenza, non appena le relative misure saranno operative, le misure di finanziamento per le imprese con schede dedicate alle misure specifiche (in particolare quelle relative alle nuove imprese, alla formazione e all’inserimento lavorativo).
Per quanto riguarda l’Asse 1 Occupazione sono previste 5 priorità di investimento:
- Accesso all'occupazione per le persone in cerca di lavoro e inattive, compresi i disoccupati di lunga durata e le persone che si trovano ai margini del mercato del lavoro, nonché attraverso le iniziative locali per l'occupazione e il sostegno alla mobilità professionale
- Attività autonoma, spirito imprenditoriale e creazione di imprese, comprese le micro, piccole e medie imprese innovative
- Uguaglianza tra uomini e donne in tutti settori, incluso l'accesso all'occupazione e alla progressione della carriera, la conciliazione tra vita professionale e vita privata e la promozione della parità di retribuzione per uno stesso lavoro o un lavoro di pari valore
- Adattamento dei lavoratori, delle imprese e degli imprenditori ai cambiamenti
- Modernizzazione delle istituzioni del mercato del lavoro, come i servizi per l'impiego pubblici e privati di promozione dell'occupazione, migliorando il soddisfacimento delle esigenze del mercato del lavoro, anche attraverso azioni che migliorino la mobilità professionale transnazionale nonché attraverso programmi di mobilità e una migliore cooperazione tra le istituzioni e i soggetti interessati
Per ogni priorità sono stati individuati obiettivi specifici e azioni mirate a interventi concreti di seguito elencate:
Azioni |
8.i.1.1 |
8.i.1.2 |
8.i.1.3 |
8.i.1.5 |
8.i.5.1 |
8.i.5.3 |
8.iii.1.6 |
8.iv.2.1 |
8.iv.2.3 |
8.iv.2.6 |
8.v.6.1 |
8.vii.8.1 |
8.vii.8.2 |
8.vii.8.4 |
L’Asse 2 Inclusione sociale e lotta alla povertà prevede 2 priorità di investimento:
- Inclusione attiva, anche per promuovere le pari opportunità e la partecipazione attiva, e migliorare l’occupabilità
- Migliore accesso a servizi accessibili, sostenibili e di qualità, compresi i servizi sociali e cure sanitarie d'interesse generale
Le azioni specifiche previste per questo asse sono 8 e sono le seguenti.
Azioni |
9.i.1.3 |
9.i.1.4 |
9.i.2.2 |
9.i.2.3 |
9.i.2.5 |
9.iv.3.4 |
9.iv.3.6 |
9.iv.3.7 |
L’Asse 3 Istruzione e formazione prevede le seguenti 3 priorità di investimento:
- Riduzione e prevenzione dell'abbandono scolastico precoce e promozione dell'uguaglianza di accesso a una istruzione prescolare, primaria e secondaria di buona qualità, inclusi i percorsi di apprendimento formale, non formale e informale che consentano di riprendere l'istruzione e la formazione
- Miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'istruzione superiore e di livello equivalente e l'accesso alla stessa, al fine di aumentare la partecipazione e i tassi di riuscita, specie per i gruppi svantaggiati
- Migliorare l'aderenza al mercato del lavoro dei sistemi d'insegnamento e di formazione, favorendo il passaggio dall’istruzione al mondo del lavoro, e rafforzare e i sistemi di istruzione e formazione professionale e migliorandone la loro qualità, anche mediante meccanismi di anticipazione delle competenze, l'adeguamento dei curricula e l'introduzione e lo sviluppo di programmi di apprendimento basati sul lavoro, inclusi i sistemi di apprendimento duale e di apprendistato
Le azioni concrete previste sono le seguenti.
Azioni |
10.i.1.6 |
10.i.1.7 |
10.ii.5.3 |
10.ii.5.12 |
10.iv.4.1 |
10.iv.4.2 |
10.iv.4.7 |
10.iv.4.9 |
10.iv.4.11 |
10.iv.6.2 |
I diversi interventi del POR FSE saranno attuati attraverso
- azioni a regia regionale
- azioni con assegnazione delle risorse alle Province quali soggetti attuatori
- bandi per la presentazione di progetti (ad esempio, attività formative da realizzarsi)
La pubblicazione dei primi bandi della Regione Piemonte relativi alla programmazione 2014-2020 è prevista per autunno 2015. Sintetiche informazioni preliminari sono comunque già disponibili sul sito della Regione Piemonte http://www.regione.piemonte.it/europa2020/ .
Informazioni sui bandi di maggiore interesse per le imprese saranno disponibili, oltre che sul sito della Regione Piemonte, nell'apposita sezione della guida dedicata alle schede-finanziamento.
2.2.3. - Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) Regione Piemonte
Con Decisione CCI 2014IT06RDRP009 del 28 ottobre 2015, la Commissione Europea ha approvato il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) per la Regione Piemonte.
Il Programma di Sviluppo Rurale (PSR) è lo strumento attraverso cui ciascuna regione programma e attua le politiche strutturali per lo sviluppo rurale dell’Unione europea, utilizzando le risorse del FEASR (Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale). Il PSR delinea gli indirizzi di sviluppo delle politiche di innovazione per l’agricoltura e per tutti i settori economici presenti nelle aree rurali, definendo le priorità per l’utilizzo di circa 1 miliardo di euro di finanziamento pubblico, disponibile per il periodo di 7 anni 2014-2020.
Nell’ambito del PSR in totale verranno stanziati 1.093 milioni complessivi.
Il PSR si articola in Priorità e Focus area che sono perseguite attraverso delle specifiche Misure.
In particolare il PSR persegue le 6 priorità dell’UE in materia di sviluppo rurale:
P1: trasferimento di conoscenze e innovazione
P2: competitività dell’agricoltura
P3: filiere alimentari e gestione dei rischi
P4: ambiente (biodiversità e paesaggi, acque, suoli)
P5: cambiamento climatico (efficienza nell’uso delle risorse e riduzione delle emissioni)
P6: inclusione sociale e sviluppo delle zone rurali
Le Misure comprendono una serie di interventi, attivati attraverso i bandi, che contribuiscono alla realizzazione di una o più delle Priorità e Focus area sopracitate.
Con il PSR la Regione Piemonte ha attivato 15 Misure che nel loro insieme sono composte da 66 tipi di interventi.
Misure per l’introduzione di innovazioni, per il miglioramento del capitale umano e per la qualificazione delle produzioni
M01Formazione, informazione e scambi interaziendali: 44,5 Meuro (4,1%)
M02 Servizi di consulenza alle aziende agricole: 34,0 Meuro (3,1%)
M03 Adesione ai regimi di qualità 30,7 Meuro (2,8%)
M16 Cooperazione: 35,2 Meuro (3,2%)
Misure di sostegno agli investimenti in agricoltura
M04 Investimenti in immobilizzazioni materiali (miglioramento aziende agricole, agroindustria, infrastrutt. agrosilvopastorali, investimenti non produttivi a finalità ambientale): 291,0 Meuro (26,6%)
M05 Prevenzione e ripristino danni da calamità naturali: 10,5 Meuro (1,0%)
M06 Sviluppo delle aziende agricole (premio giovani e diversificazione): 61,0 Meuro (5,6%)
Misure per investimenti nel settore forestale
M08 Investimenti nello sviluppo delle aree forestali e per il miglioramento della redditività delle foreste: 38,6 Meuro (3,5%)
Misure per lo sviluppo delle zone rurali
M07 Servizi di base e rinnovamento dei villaggi (piani di sviluppo e manuali, banda larga, infrastrutture per il turismo rurale, ristrutturazione alpeggi): 89,1 Meuro (8,2%)
M19 LEADER: 66,3 Meuro (6,1%)
Misure per pratiche agricole e forestali a favore dell’ambiente e del cambiamento climatico
M10 Pagamenti agro‐climatico‐ambientali: 263,3 Meuro (24,1%)
M11 Agricoltura biologica: 25,5 Meuro (2,3%)
M12 Indennità Natura 2000: 4,8 Meuro (0,4%)
M13 Indennità a favore delle zone soggette a vincoli naturali (pagamento compensativo per le zone montane): 60,0 Meuro (5,5%)
I primi bandi relativi al PSR 2014-2020 sono stati pubblicati dalla Regione Piemonte . L'elenco dei bandi aperti è disponibile al seguente link: http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2014_20/index.htm
E' inoltre disponibile, sempre sul sito della Regione Piemonte, l'utile Guida al PSR 2014-2020 - tutte le misure in sintesi . Link: http://www.regione.piemonte.it/agri/psr2014_20/dwd/guida_psr_2014_2020.pdf
Per informazioni: Direzione Agricoltura - Settore programmazione e coordinamento dello Sviluppo rurale e agricoltura sostenibile - E-mail: psr@regione.piemonte.it
2.3 - I programmi di Cooperazione Territoriale Europea
2.3.1. - Le caratteristiche dei programmi CTE (Cooperazione Territoriale Europea)
La Cooperazione Territoriale Europea (CTE) fa parte degli interventi previsti dall’Unione europea per rafforzare la coesione economica e sociale al suo interno e ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni. Attraverso la CTE territori diversi di Paesi diversi condividono esperienze e soluzioni pratiche per risolvere problemi comuni.
La Cooperazione territoriale europea è uno dei due obiettivi della programmazione dei fondi Strutturali e di Investimento europei (SIE) 2014-2020 ed è finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR)
Rispetto al periodo di programmazione 2007-2013, la Cooperazione Territoriale Europea prevista per il periodo 2014-2020 ottiene un ruolo rafforzato confermandone la natura di obiettivo generale della programmazione dei Fondi e mantenendo la dimensione finanziaria delle risorse ad esso destinate, anche in un quadro di riduzione delle risorse assegnate alla politica di coesione. La CTE è disciplinata da un regolamento specifico, che ne sottolinea quindi le peculiarità di intervento.
Il Regolamento UE 1299/2013 stabilisce disposizioni specifiche relativamente all'obiettivo "Cooperazione territoriale europea" per quanto concerne l'ambito di applicazione, la copertura geografica, le risorse finanziarie, la concentrazione tematica e le priorità di investimento, la programmazione, la sorveglianza e la valutazione, l'assistenza tecnica, l'ammissibilità, la gestione, il controllo e la designazione, la partecipazione di paesi terzi nonché la gestione finanziaria.
La CTE incoraggia i territori di diversi Stati membri a cooperare mediante la realizzazione di progetti congiunti, lo scambio di esperienze e la costruzione di reti.
Le componenti della CTE sono tre:
- la cooperazione transfrontaliera fra regioni confinanti aventi frontiere marittime e terrestri in due o più Stati membri o fra regioni confinanti in almeno uno Stato membro e un paese terzo sui confini esterni dell'Unione diversi da quelli interessati dai programmi nell'ambito degli strumenti di finanziamento esterno dell'Unione
- la cooperazione transnazionale su territori transnazionali più estesi
- la cooperazione interregionale che coinvolge tutti i 28 Stati membri dell’Unione europea e mira a rafforzare l'efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio e il trasferimento di esperienze e buone prassi
Le risorse per l'obiettivo CTE ammontano a 8,9 miliardi di euro e sono ripartite come segue:
- 6,6 miliardi di € per la cooperazione transfrontaliera (circa 74%)
- 1,8 miliardi di € per la cooperazione transnazionale (circa 20%)
- 500 milioni di € per la cooperazione interregionale (circa 6%)
-
Focus - RISORSE PER LA CTE IN ITALIA
-
In attuazione dell’obiettivo CTE per il periodo di programmazione 2014-2020, l’Italia avrà a disposizione risorse per un totale pari a 1.136,8 milioni di euro Le risorse sono a disposizione per la partecipazione a quindici programmi di cooperazione transfrontaliera e transnazionale, di cui:
- otto di cooperazione transfrontaliera (interna all’UE): Italia-Francia marittimo, Italia-Francia Alcotra, Italia-Svizzera, Italia-Austria, Italia-Slovenia, Italia-Croazia, Grecia-Italia, Italia-Malta
- tre programmi di cooperazione transfrontaliera esterna: Italia-Albania-Montenegro, Italia-Tunisia e Mediterranean Sea Basin
- quattro di cooperazione transnazionale: Central Europe, Med, Alpine Space, Adrion
L’Italia parteciperà anche a quattro programmi di cooperazione interregionale che coinvolgono tutti i 28 Stati membri dell’UE: Urbact III, Interreg Europe, Interact, Espon, ai quali sono complessivamente destinati 500 milioni di euro.
Per approfondimenti si veda il sito del Dipartimento per lo Sviluppo e la Coesione Economica
I programmi della CTE che interessano il Piemonte sono:
- per la cooperazione transfrontaliera: Italia-Francia Alcotra (province di Torino e Cuneo), Italia-Svizzera (province di Biella, Vercelli, Novara, VCO)
- per la cooperazione transnazionale: Alpine Space, Central Europe, Med
- per la cooperazione interregionale: Urbact, Espon, Interact, Interreg Europe
http://www.regione.piemonte.it/europa2020/programmieuropei/index.htm
www.regione.piemonte.it/programmazione/vetrina/cooperazione-territoriale-europea-2014-2020.html
É importante sottolineare che, in linea generale, questi strumenti sono utilizzati principalmente da enti ed istituzioni,mentre i soggetti privati, che sono comunque ammessi, hanno tradizionalmente un peso minore. Per queste ragioni, non scenderemo qui troppo in dettaglio, rimandando ai siti di ogni programma per ulteriori informazioni. Sugli stessi siti è tra l’altro presente una sezione di proposte progettuali, per la ricerca di partner.
Per ogni programma è prevista un’Autorità di gestione avente sede in uno degli Stati membri coinvolti, un Segretariato congiunto, un’autorità di certificazione e una di audit. Per facilitare l’accesso alle agevolazioni, per alcuni programmi, sono inoltre stati identificati dei National Contact Point (NCP), il cui elenco è riportato sui relativi siti
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Focus - CARATTERISTICHE DEI PROGETTI CTE
-
Sono previste tipologie di progetto diverse a seconda del tipo di cooperazione (transfrontaliera, transnazionale, interregionale), cui corrispondono diverse modalità di attuazione (bando aperto, bando ristretto, ecc).
I progetti CTE
- sono selezionati attraverso bandi sovranazionali ed un processo di valutazione ed approvazione da parte degli organi di programma
- prevedono un partenariato sovranazionale guidato da un Lead partner
Un programma di cooperazione consta di assi prioritari, individuati tra gli 11 obiettivi tematici sotto elencati (v. articolo 9, c.1 del Regolamento UE 1303/2013, disposizioni comuni per fondi strutturali e di investimento europei) e include una o più priorità di investimento di quell'obiettivo tematico.
Almeno l'80% della dotazione del FESR destinata a ciascun programma di cooperazione transfrontaliera e transnazionale deve concentrarsi su un massimo di 4 degli 11 obiettivi tematici:
- rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione
- migliorare l'accesso alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) , nonché l'impiego e la qualità delle medesime
- promuovere la competitività delle piccole e medie imprese, del settore agricolo (per il FEASR) e del settore della pesca e dell'acquacoltura (per il FEAMP)
- sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori
- promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi
- preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
- promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
- promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità e sostenere la mobilità dei lavoratori
- promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
- investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente
- rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficienterafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente
2.3.2. - Cooperazione Territoriale Europea: la cooperazione transfrontaliera
Mappa delle aree dei programmi transfrontalieri cofinanziati dal FESR (Fonte: DG REGIO).
L’obiettivo principale della cooperazione transfrontaliera consiste nella realizzazione di attività economiche, sociali e ambientali transfrontaliere mediante strategie comuni di sviluppo territoriale integrato e sostenibile.
Sono ammesse alla cooperazione transfontaliera le zone confinanti di livello NUTS III, che per l’Italia coincidono con le Province.
Il Piemonte è interessato dai programmi di cooperazione transfrontaliera Italia-Francia - noto anche come “Alcotra” (v. par. 2.3.2.1) - e Italia-Svizzera (v. par. 2.3.2.2).
2.3.2.1 Programma Italia-Francia - Alcotra 2014-2020
Territori ammissibili:
Per l'Italia: Regione Autonoma Valle d'Aosta, province di Torino, Cuneo e Imperia
Per la Francia: dipartimenti Alta Savoia, Savoia, Alte Alpi, Alpi di Alta Provenza, Alpi Marittime
Dotazione finanziaria (FESR 198.876.285 € + cofinanziamento nazionale): 233.972.100 €
Il tasso di finanziamento FESR è dell’85%
Autorità di Gestione
Regione Rhône-Alpes
Il 26 settembre 2014 è stato depositato presso la Commissione Europea il programma di cooperazione territoriale transfrontaliera Interreg V-A Italia-Francia Alcotra 2014-2020. Attualmente sono in fase di predisposizione i documenti di accompagnamento al programma (Guide di attuazione, Piano di comunicazione, Piano di valutazione ecc.).
La scelta del partenariato Alcotra è caduta sui seguenti 4 obiettivi tematici a cui sono dedicate l’80% delle risorse:
1. rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
5. promuovere l'adattamento al cambiamento climatico, la prevenzione e la gestione dei rischi;
6. preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
9. promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione.
Il restante 20% delle risorse sarà allocato sugli obiettivi tematici:
4. sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
10. investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale per le competenze e l'apprendimento permanente.
ASSI PRIORITARI e OBIETTIVI SPECIFICI
ASSI |
OBIETTIVI SPECIFICI |
BUDGET |
1. Innovazione applicata |
1. Incrementare i progetti di innovazione (in particolare dei clusters e dei poli e delle imprese) e sviluppare servizi innovativi a livello transfrontaliero |
32 milioni di euro |
2. Sviluppare modelli innovativi di edilizia sostenibile negli edifici pubblici per migliorare le prestazioni energetiche |
||
2. Ambiente sicuro |
1. Migliorare la pianificazione territoriale da parte delle istituzioni pubbliche per l’adattamento al cambiamento climatico |
43 milioni di euro |
2. Aumentare la resilienza dei territori Alcotra maggiormente esposti ai rischi |
||
3. Attrattività del territorio |
1. Incrementare il turismo sostenibile nell’area Alcotra |
98 milioni di euro |
2. Migliorare la gestione degli habitat e delle specie protette nell’area transfrontaliera |
||
3. Incrementare le azioni strategiche e i piani per una mobilità nella zona transfrontaliera più efficace, diversificata e rispettosa dell’ambiente |
||
4. Inclusione sociale e cittadinanza europea |
1. Favorire lo sviluppo di servizi socio-sanitari per la lotta contro lo spopolamento delle aree montane e rurali |
43 milioni di euro |
2. Aumentare l’offerta educativa e formativa e le competenze professionali |
Modalità di attuazione
Tramite bandi pubblici, pubblicati sul sito http://www.interreg-alcotra.eu/it
2.3.2.2 Programma Italia-Svizzera 2014-2020
Territori ammissibili
Per l’Italia: la Regione Autonoma Valle d’Aosta, nove Province italiane: Vercelli, Novara, Biella, Verbano-Cusio-Ossola (Regione Piemonte), Varese, Como, Sondrio, Lecco (Regione Lombardia) e la Provincia Autonoma di Bolzano
Per la Svizzera: 3 Cantoni svizzeri - Grigioni, Ticino e Vallese
Dotazione finanziaria (FESR + cofinanziamento nazionale): 100,2 milioni di euro FESR, cui si aggiunge il cofinanziamento nazionale nella misura del 15% per i soli soggetti pubblici, e le risorse elevetiche, indicativamente pari a 10 mln di franchi svizzeri.
Autorità di Gestione
Regione Lombardia
L’attuale Programma Operativo di Cooperazione Transfrontaliera Italia Svizzera 2014 – 2020 prevede la concentrazione sui seguenti 5 obiettivi tematici:
3. promuovere la competitività delle piccole e medie imprese
6. preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse
7. promuovere sistemi di trasporto sostenibili ed eliminare le strozzature nelle principali infrastrutture di rete
9. promuovere l'inclusione sociale e combattere la povertà e ogni discriminazione
11. rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente; rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente
ASSI PRIORITARI e OBIETTIVI SPECIFICI
ASSI |
OBIETTIVI SPECIFICI |
BUDGET |
1. Competitività delle imprese Sviluppare e realizzare nuovi modelli di attività per le PMI, in particolare per l'internazionalizzazione |
1.1 Maggiore collaborazione transfrontaliera tra imprese e altri attori dello sviluppo |
17 milioni di euro |
2. Valorizzazione del patrimonio naturale e culturale |
2.1 Aumento delle strategie comuni per la gestione sostenibile della risorsa idrica |
30 milioni di euro |
2.2 Maggiore attrattività dei territori caratterizzati da risorse ambientali e culturali con specificità comuni |
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3. Mobilità integrata e sostenibile |
3.1 Miglioramento della mobilità nelle zone transfrontaliere
|
17 milioni di euro |
4. Servizi per l’integrazione delle comunità |
4.1 Accresciuta accessibilità dei servizi sociali di interesse generale sui due lati della frontiera, in particolare a vantaggio delle fasce maggiormente vulnerabili o a rischio di discriminazione |
11 milioni di euro |
5. Rafforzamento della governance transfrontaliera - Rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente mediante la promozione della cooperazione giuridica e amministrativa e la cooperazione tra i cittadini e le istituzioni |
5.1 Accresciuta collaborazione, coordinamento e integrazione tra Amministrazioni e portatori di interesse per rafforzare la governance transfrontaliera dell’area |
19 milioni di euro |
6. Assistenza Tecnica |
6.1 Garantire l’efficienza e l’efficacia del Programma |
6 milioni di euro |
Modalità di attuazione
Tramite bandi pubblici, pubblicati sul sito http://www.interreg-italiasvizzera.eu/
2.3.3. - Cooperazione Territoriale Europea: la cooperazione transnazionale
Mappa dei programmi di cooperazione transnazionale 2014-2020 cofinanziati dal FESR (Fonte: DG REGIO).
Obiettivo della cooperazione transnazionale è quello di contribuire allo sviluppo equilibrato ed alla competitività del territorio europeo.
La cooperazione si realizza all’interno di 15 macro-aree geografiche, il Piemonte è interessato da 3 programmi: MED, Spazio Alpino, Europa Centrale
2.3.3.1 Programma Mediterraneo - MED 2014-2020
www.programmemed.eu/
Territori ammissibili
Il programma MED copre in tutto o in parte il territorio dei Paesi UE del Mediterraneo (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Grecia, Cipro, Malta, Gibilterra).
È possibile la partecipazione di aree appartenenti a Paesi mediterranei candidati o potenzialmente candidati (Albania, Bosnia-Herzegovina, Montenegro) utilizzando i fondi dello strumento di assistenza preadesione (IPA).
Possono partecipare inoltre partner situati in una regione dell'Unione europea al di fuori dello spazio MED, ma fino a un massimo del 20% del budget totale ammissibile di un progetto. I partner fuori dall'area dell'Unione europea e non IPA (come ad es. i Paesi della riva Sud del Mediterraneo) possono partecipare al Programma MED come partner associati ma non possono percepire fondi FESR e dovranno partecipare con fondi propri.
Dotazione finanziaria
(contributi FESR 224,3 milioni di euro + contributi nazionali): 275.905.315,00 €
Autorità di Gestione
Regione PACA (Francia)
La Commissione europea in data 2 giugno 2015 ha approvato il il programma di cooperazione Med per il periodo 2014-2020.
Le risorse del programma sono concentrate sui seguenti 4 obiettivi tematici:
- 1. rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
- 4. sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
- 6. preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
- 11. rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente; rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente.
ASSI PRIORITARI e OBIETTIVI SPECIFICI
ASSI |
OBIETTIVI SPECIFICI |
BUDGET |
1. Rafforzamento delle capacità di innovazione nell’area del Mediterraneo per una crescita intelligente e sostenibile |
1.1 Aumentare l’attività transnazionale dei cluster innovativi e delle reti nei settori chiave dell’area MED |
71,7 milioni di euro |
2. Promuovere strategie a basse emissioni e l’efficienza energetica in territori specifici MED: città, isole e aree remote |
2.1 Aumentare le capacità per una migliore gestione dell’energia negli edifici pubblici a livello transnazionale |
44,8 milioni di euro |
2.2 Aumentare la condivisione di fonti di energia rinnovabili locali nel contesto di strategie e programmi energetici misti in specifici territori MED |
||
2.3 Aumentare la capacità di utilizzo dei sistemi di trasporto locale esistenti a basse emissioni e le connessioni multimodali |
||
3. Proteggere e promuovere le risorse naturali e culturali del Mediterraneo |
3.1 Aumentare le politiche di sviluppo sostenibile per una valorizzazione più efficiente delle risorse naturali e del patrimonio culturale nelle aree costiere e marittime adiacenti |
76,2 milioni di euro |
3.2 Mantenere la biodiversità e gli ecosistemi naturali attraverso il rafforzamento della gestione delle aree protette |
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4. Migliorare la governance nel Mediterraneo |
4.1 Supportare il processo di rafforzamento e sviluppo dei quadri di coordinamento multilaterali nel Mediterraneo al fine di preparare risposte congiunte a sfide comuni |
17,9 milioni di euro |
Modalità di attuazione
Tramite bandi pubblici, pubblicati sul sito https://www.interreg-med.eu/fund-my-project/calls/
2.3.3.2 Programma Spazio Alpino 2014-2020
http://www.alpine-space.eu/
Territori ammissibili:
Austria, Francia (regioni Rhône-Alpes, Provence-Alpes-Cote d’Azur, Franche-Comté, Alsace), Germania, Italia (regioni Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige, Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria), Liechtenstein, Slovenia e Svizzera
Dotazione finanziaria
(FESR 116,6 milioni di € + cofinanziamento nazionale): 140 milioni di €
Il tasso di finanziamento FESR è dell’85%
Autorità di Gestione
Land di Salisburgo (Austria)
Il programma di cooperazione Spazio Alpino 2014-2020 è stato approvato dalla Commissione. Le risorse del programma sono concentrate sui seguenti 4 obiettivi tematici:
- 1. rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l'innovazione;
- 4. sostenere la transizione verso un'economia a basse emissioni di carbonio in tutti i settori;
- 6. preservare e tutelare l'ambiente e promuovere l'uso efficiente delle risorse;
- 11. rafforzare la capacità istituzionale delle autorità pubbliche e delle parti interessate e un'amministrazione pubblica efficiente; rafforzare la capacità istituzionale e promuovere un'amministrazione pubblica efficiente.
ASSI PRIORITARI e OBIETTIVI SPECIFICI
ASSI |
OBIETTIVI SPECIFICI |
BUDGET |
1. Spazio Alpino innovativo Sviluppare l’innovazione sociale, di business e a livello di governance |
1b.1 Migliorare le condizioni quadro per l’innovazione nello Spazio Alpino |
37.3 milioni di euro |
1b.2 Aumentare le capacità di fornire servizi di interesse generale in una società in cambiamento |
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2. Spazio Alpino a basse emissioni Tendere a una società a basse emissioni, efficiente e sostenibile; soluzioni di trasporto e di mobilità |
4e.1 Stabilire strumenti di politica a basse emissioni integrati a livello transnazionale |
31.5 milioni di euro |
4e.2 Aumentare le opzioni per il trasporto e mobilità a basse emissioni |
||
3. Spazio Alpino vivibile |
6c.1 Valorizzare in modo sostenibile il patrimonio culturale e naturale dello Spazio Alpino |
31.5 milioni di euro |
6d.1 Aumentare la protezione, conservazione e connettività ecologica degli ecosistemi dello Spazio Alpino |
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4. Spazio Alpino ben governato Aumentare la governante multilivello e transnazionale nello Spazio Alpino |
11.1 Aumentare l’applicazione della governance multilivello e transnazionale nello Spazio Alpino |
9.3 milioni di euro |
Modalità di attuazione
Tramite bandi pubblici, pubblicati sul sito http://www.alpine-space.eu/project-application/project-submission/open-calls-for-project-proposals
Sul seguente sito di riferimento è possibile scaricare il Programma Operativo, visionare i bandi aperti e scaricare tutta la relativa documentazione: www.alpine-space.eu
2.3.3.3 Programma Europa Centrale 2014-2020
www.central2020.eu/
Territori ammissibili
Il programma Europa Centrale comprende il territorio o parti di territorio di 9 Stati Membri (Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia - con le regioni Emilia-Romagna, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Provincia Autonoma Bolzano, Provincia Autonoma Trento, Valle d'Aosta e Veneto -, Polonia, Repubblica Slovacca, Slovenia)
Dotazione finanziaria (FESR 246,5 milioni di € + cofinanziamento nazionale): 298.987.025,44 €
Il tasso di cofinanziamento FESR è dell’80% per i partner italiani, austriaci e tedeschi e dell’85% per i partner croati, cechi, ungheresi, polacchi, slovacchi e sloveni
Autorità di Gestione
Città di Vienna (Austria).
Il programma Europa Centrale è stato approvato dalla Commissione europea il 16 Dicembre 2014.
ASSI PRIORITARI e OBIETTIVI SPECIFICI
ASSI |
OBIETTIVI SPECIFICI |
BUDGET FESR |
1. Cooperare sull’innovazione per rendere l’Europa Centrale più competitiva – Investimenti più efficienti in ricerca, innovazione ed educazione |
1.1 Migliorare i collegamenti tra attori del sistema innovazione al fine di rafforzare la capacità di innovazione regionale in Europa Centrale |
69 milioni di euro |
1.2 Migliorare le capacità e competenze imprenditoriali per aumentare l’innovazione economica e sociale nelle regioni dell’Europa Centrale |
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2. Cooperare sulle strategie a basse emissioni in Europa Centrale – Aumentare l’utilizzo di energie rinnovabili e migliorare l’efficienza energetica |
2.1 Sviluppare e implementare soluzioni per aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di energia rinnovabile negli edifici pubblici |
44 milioni di euro |
2.2 Migliorare le strategie energetiche territoriali a basso impatto e le politiche che mitigano il cambiamento climatico |
||
2.3 Migliorare la pianificazione della mobilità nelle aree metropolitane al fine di diminuire le emissioni di CO2 |
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3. Cooperare sulle risorse naturali e culturali per una crescita sostenibile in Europa Centrale – Utilizzo sostenibile e protezione delle risorse naturali e culturali |
3.1 Migliorare le capacità di gestione ambientale integrata per la protezione e l’utilizzo sostenibile delle risorse e del patrimonio naturale |
88 milioni di euro |
3.2 Migliorare le capacità per un utilizzo sostenibile delle risorse e del patrimonio culturale |
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3.3 Migliorare la gestione ambientale delle aree metropolitane al fine di renderle più vivibili |
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4. Cooperare nel settore trasporti al fine di migliorare i collegamenti in Europa Centrale – Ridurre il gap tra le aree periferiche e meno accessibili e i centri ben collegati |
4.1 Migliorare la pianificazione e il coordinamento dei sistemi di trasporto passeggeri regionali per un migliore collegamento con le reti di trasporto nazionali ed europee |
29 milioni di euro |
4.2 Migliorare il coordinamento tra gli stakeholder del trasporto merci al fine di aumentare le soluzioni multimodali amiche dell’ambiente |
Modalitòàdi attuazione
Tramite bandi pubblici, pubblicati sul sito : http://www.interreg-central.eu
2.3.4. - Cooperazione Territoriale Europea: la cooperazione interregionale
La cooperazione interregionale per il periodo 2014-2020 mira al rafforzamento dell’efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio e il trasferimento di esperienze fra le regioni.
I programmi compresi nella cooperazione interregionale sono: Interreg Europe, Urbact, Interact, Espon.
Il programma INTERREG EUROPE
Autorità di Gestione |
Conseil Régional Nord – Pas-de-Calais (Francia) |
Dotazione finanziaria (FESR) |
359.326.320 € |
Area geografica |
28 Stati membri dell’Unione europea + Norvegia e Svizzera |
Obiettivo |
Migliorare l’implementazione dei programmi e delle politiche di sviluppo regionale su 4 temi:
|
Beneficiari | Autorità di gestione dei programmi dei Fondi strutturali, autorità regionali e locali, agenzie, istituti di ricerca, organizzazioni politiche tematiche |
www.interreg4c.eu/programme/2014-2020 |
Il programma URBACT III
Autorità di Gestione |
Ministry of Urban Affairs (Francia) |
Dotazione finanziaria (FESR) |
74.301.909 € |
Area geografica |
28 Stati membri dell’Unione europea + Norvegia e Svizzera |
Obiettivo |
favorire lo sviluppo urbano sostenibile e integrato attraverso:
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Beneficiari | Città, livelli infra-comunali di governo come distretti e municipi, autorità metropolitane e agglomerati organizzati, agenzie locali responsabili per questioni connesse allo sviluppo urbano, autorità provinciali, regionali e nazionali, università e centri di ricerca purché operino sulle questioni urbane |
http://urbact.eu |
Il programma INTERACT
Autorità di Gestione |
Bratislava Self Governing Region (Slovacchia) |
Dotazione finanziaria (FESR) |
39.392.587 € |
Area geografica |
28 Stati membri dell’Unione europea + Norvegia e Svizzera |
Obiettivo |
Promuovere la buona gestione dei programmi finanziati nell’ambito dell’Obiettivo “Cooperazione territoriale europea” migliorando l’efficienza nella gestione dei programmi, facilitando il trasferimento di know-how tra programmi e diverse tipologie di cooperazione, consolidando il lavoro di una comunità di professionisti che condividono problemi simili, migliorando la gestione e la qualità dei progetti di cooperazione territoriale |
Beneficiari | Autorità di gestione, Autorità di Certificazione, Comitato di Sorveglianza, Segretariati Tecnici Congiunti, Autorità di Audit e gruppi di Auditors, Interact Points; reti di professionisti (project managers, finance managers, communication managers, auditors) |
www.interact-eu.net/programme_closure/2014_2020_interact_s_help_and_support/61/17407 |
Il programma ESPON (European observation network on territorial development and cohesion)
Autorità di Gestione |
Ministero Infrastrutture (Lussemburgo) |
Dotazione finanziaria (FESR) |
41.377.019 € |
Area geografica |
28 Stati membri dell’Unione europea + Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera |
Obiettivo |
consolidare la Rete dell'Osservatorio Territoriale Europeo e incrementare l'utilizzo di politiche pan-europee con evidenza territoriale comparabile, sistematica e realizzabile. |
www.espon.eu |
3 - I programmi ad attuazione diretta
3.1 - Caratteristiche generali dei programmi ad attuazione diretta
3.1.1. - Cosa è un programma ad attuazione diretta?
La Commissione Europea interviene a sostegno delle politiche in cui l'Unione Europea esercita la propria competenza mediante l’erogazione di sovvenzioni.
La gestione di tali finanziamenti a livello comunitario può avvenire secondo due procedure distinte:
- gestione diretta (centralizzata)
- gestione indiretta (decentralizzata)
Nel primo caso (gestione diretta) la Commissione eroga i finanziamenti attraverso l’istituzione ed il coordinamento di programmi tematici, normalmente di durata pluriennale, che garantiscono un cofinanziamento comunitario per la realizzazione di progetti specifici e si rivolgono a differenti attori, principalmente organizzazioni pubbliche o private ed eccezionalmente a persone fisiche.
Un programma di attuazione diretta è dunque uno strumento mediante il quale la Commissione favorisce, attraverso una sovvenzione, lo svolgimento di azioni che mirino a realizzare gli obiettivi che l’Unione Europea si è prefissata di raggiungere nelle differenti materie di suo interesse e competenza.
I partner del progetto si interfacciano direttamente con le istituzioni comunitarie per definirne la gestione ed il contributo è erogato dalle istituzioni stesse.
Nel secondo caso, invece (gestione indiretta), l’amministrazione dei finanziamenti è affidata agli Stati membri mediante le amministrazioni centrali e locali (v. capitolo Fondi strutturali)
-
QUALI SONO I PROGRAMMI DI MAGGIOR INTERESSE PER LE PMI
-
Con la nuova fase di programmazione 2014-2020 la Commissione ha ridefinito l’architettura dei propri programmi settoriali. Alcuni di questi sono mutuati da quelli in vigore in passato, altri accorpano in sé programmi che in passato erano separati tra loro, altri ancora sono del tutto nuovi.
Tra quelli di maggior interesse per le imprese segnaliamo ad esempio: Horizon 2020, strumento per il finanziamento integrato delle attività di ricerca e di innovazione; LIFE+, lo strumento finanziario a favore dell’ambiente; COSME, il programma per la competitività delle imprese e delle PMI; Europa Creativa, un programma quadro dedicato al settore culturale e creativo.
In allegato alla guida sono disponibili le schede dedicate ai programmi di maggiore interesse per le imprese.
3.1.2. - Come è strutturato un Programma ad attuazione diretta?
Alla base di un programma di attuazione diretta si pone l’atto (normalmente un Regolamento) comunitario che lo istituisce (“base giuridica”).
In tale documento vengono definiti gli obiettivi generali, le linee specifiche di intervento, il budget e la durata del programma.
Nell’arco di attività del programma, le Direzioni Generali della Commissione pubblicano degli inviti a presentare proposte (call for proposals).
La gestione diretta dei vari programmi è invece effettuata nella maggior parte dei casi tramite agenzie esterne incaricate dalla Commissione europea.
3.1.3. - Come informarsi tempestivamente sugli ultimi inviti a presentare proposte pubblicati?
Per essere informati sugli inviti a presentare proposte pubblicati dalla Commissione europea nel quadro dei programmi ad attuazione dirtta esistono differenti strumenti:
- consultazione dei siti internet delle differenti Direzioni Generali della Commissione o di siti Internet dedicati al programma stesso
- consultazione del Participant Portal, dove si possono trovare gli inviti a presentare proposte pubblicati nell’ambito dei programmi H2020 e COSME
3.1.4. - I documenti chiave dell'invito a presentare proposte
Negli inviti a presentare proposte pubblicati nell'ambito dei programmi ad attuazione diretta, la Commissione europea fornisce maggiori dettagli ai potenziali partecipanti, indicando generalmente i seguenti punti:
- obiettivi e finalità dei progetti
- candidati ammissibili
- durata dei progetti
- budget disponibile
- percentuale del cofinanziamento comunitario sulle azioni da realizzarsi
- scadenza per la presentazione dei progetti
Insieme all'avviso è spesso possibile scaricare anche altri utili documenti.
Di particolare rilevanza sono i work programme nei quali si stabiliscono gli obiettivi e le linee specifiche del programma a cui i progetti presentati dovranno attenersi per l'anno di riferimento.
Accompagnano poi i proponenti nella definizione e redazione della propria idea progettuale:
- la guida del proponente
- la modulistica per la presentazione del progetto (application form), normalmente composta di una parte amministrativa, una descrittiva ed una finanziaria.
In alcuni casi le Direzioni Generali che gestiscono i programmi anticipano delle bozze di tali documenti, per permettere ai proponenti di iniziare la stesura del progetto già prima della loro pubblicazione ufficiale.
Ricordiamo però che il progetto dovrà essere presentato mediante la documentazione ufficiale, prodotta successivamente dalle istituzioni comunitarie.
Nella maggior parte dei casi la presentazione avviene mediante il caricamento dei documenti prodotti su appositi portali (es. PADOR, Participant Portal).
3.1.5. - Elementi chiave di un programma di attuazione diretta
La struttura del programma non è standard e dipende dalla gestione delle singole Direzioni Generali della Commissione. E’ comunque possibile individuare una serie di elementi che spesso caratterizzano i progetti ed il loro funzionamento.
Scrittura del progetto
durante la redazione del progetto è necessario indicare una serie di output, facilmente misurabili, che i partner dovranno raggiungere sulla base di tempistiche precedentemente stabilite. Sarà onere del capo progetto, aiutato in ciò dai differenti partner, trasmettere periodicamente alla Commissione il report delle azioni svolte e dei risultati raggiunti
A ciò dovrà inoltre accompagnarsi una rendicontazione finanziaria, che starà alla base dei rimborsi effettuati dalla Commissione
Spese ammissibili
non tutte le spese sostenute dai partner per la realizzazione del progetto possono essere rendicontate e dunque rimborsate. Il programma individuerà le voci di spesa direttamente ammissibili al finanziamento che, una volta rendicontate, verranno coperte dal cofinanziamento della Commissione nella percentuale individuata per la linea scelta
Carattere innovativo
il progetto proposto deve presentare caratteristiche di innovazione a livello comunitario e non deve replicare idee già realizzate in precedenza.
A tal fine, prima della presentazione dell’idea progettuale, è fortemente consigliato esaminare i progetti già realizzati nell’ambito del programma (disponibili in genere in un’apposita sezione del sito internet dello stesso)
Attenta definizione dei ruoli e delle competenze nella partnership
le competenze dei singoli partner rappresentano un valore aggiunto del progetto, ma occorre porre particolare attenzione al coordinamento del gruppo di lavoro, affinché non si verifichino sovrapposizioni o incomprensioni che ne ritardino l’avanzamento.
Affidarsi ad un esperto Project manager, che abbia competenze in materia di gestione finanziaria, project management ed organizzazione del lavoro, può rappresentare un’utile soluzione
3.2 - Gli attori dei programmi ad attuazione diretta
3.2.1. - Chi può accedere ai programmi ad attuazione diretta?
Nella maggior parte dei casi, per la presentazione di un progetto è necessario costituire un partenariato a livello europeo, facendo in modo che ogni singolo partner abbia un ruolo bilanciato e ben definito.
Il numero dei partner varia da caso a caso ed anche nell’ambito del medesimo progetto possono esservi differenze sulla costituzione del partenariato in base alla linea scelta.
Nell’invito a presentare proposte vengono individuati in modo specifico i possibili proponenti, segnalando se possono candidarsi enti pubblici, imprese, università, centri di ricerca, enti privati, associazioni senza scopo di lucro, ONG, ecc.
Normalmente possono rispondere alla call proponenti che abbiano la propria sede in uno dei 28 Paesi dell’UE o in Paesi con i quali sono stati firmati accordi bilaterali.
Presentare progetti in partenariato con soggetti con i quali si è già lavorato in precedenza (per esempio partner commerciali o enti con i quali già esiste un rapporto di collaborazione) è probabilmente la soluzione ideale, ma qualora ciò non sia possibile esistono differenti strumenti per ricercare un partner:
- spesso nei siti internet ufficiali dei programmi esiste una sezione specifica dedicata alla ricerca partner, in cui è possibile inserire la propria idea progettuale, dandole dunque visibilità, o visionare ed eventualmente aderire ad altre idee progettuali
- il punto locale della rete Enterprise Europe Network può fornire un valido supporto nella ricerca di partner progettuali.
Grazie all’effetto rete ed al contatto diretto con imprese ed enti presenti sul territorio, i punti locali della rete possono garantire un’ampia visibilità alla propria idea progettuale e fornire contatti selezionati
3.2.2. - Modalità di partecipazione ai programmi ad attuazione diretta
Lead partner (o Coordinatore del progetto)
tale definizione individua chi presenta il progetto e la richiesta di cofinanziamento alla Commissione Europea, firma il contratto con le istituzioni comunitarie ed è responsabile nei loro confronti del buon andamento del progetto.
Il lead partner svolge dunque un ruolo di coordinamento rispetto alle azioni che i vari soggetti devono realizzare in seno al partenariato.
Vista l’importanza di tale figura nella gestione del progetto, questa è spesso attribuita ai partner di maggior peso o a quelli che hanno già maturato un’ampia esperienza nella gestione di simili progetti.
Partner
prende parte in modo fattivo al progetto nella sua globalità (non deve quindi essere confuso con la figura della subfornitura).
Non gestisce direttamente i rapporti con la Commissione Europea, non avendo firmato l’accordo per il cofinanziamento, ma ha comunque un ruolo di responsabilità. Nel caso in cui non esegua i compiti a lui attribuiti nella gestione del progetto, può essere estromesso dallo stesso e in caso di una cattiva gestione contabile può, a seguito di un audit, dover restituire parte del contributo comunitario introitato.
Subcontraente
nell’invito a presentare proposte viene specificato se il subcontratto è possibile oppure no o se sia possibile solo entro certi limiti.
Il subappaltatore realizza un'azione specifica all'interno del progetto e tale prestazione viene remunerata sulla base dei prezzi di mercato.
Per realizzare una prestazione in subappalto è necessario che questa venga formalizzata mediante un contratto specifico.
La scelta del contraente deve avvenire sulla base delle regole imposte dalla normativa nazionale e comunque non in contrasto con quanto previsto dalla normativa sugli appalti pubblici.
E’ consigliabile ricorrere a tale soluzione, che svilisce il ruolo del partenariato, solo nei casi in cui sia impossibile affidare ad un partner l’azione di cui si fa carico il subappaltatore (es. realizzazioni tecniche).
Partner associato
può essere un organismo con sede in una zona non eleggibile, che dunque partecipa alle azioni del programma, apportandovi il proprio valore aggiunto, ma senza ricevere un contributo finanziario da parte dell’Unione europea. In alcuni casi può essere però previsto un rimborso relativo ai costi sostenuti per la partecipazione alle riunioni di progetto.
Partner affiliato
l’affiliato è un soggetto legato giuridicamente al beneficiario, che svolge parte del lavoro del beneficiario stesso e rendiconta direttamente i suoi costi diretti ed indiretti. Il suo budget va dunque incluso in quello del beneficiario.
Tale figura è possibile solo in alcuni programmi di finanziamento (es. H2020).
Si parla di affiliazione quando si verifica una delle seguenti situazioni:
- controllo diretto o indiretto di un partner progettuale
- nel caso di un partner progettuale controllato il partner affiliato è soggetto allo stesso controllo diretto o indiretto
- controllo in modo diretto o indiretto un partner progettuale
Il controllo si può manifestare in una delle seguenti forme:
- detenzione diretta o indiretta di oltre il 50% del capitale sociale del soggetto giuridico interessato, o della maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o dei soci di tale soggetto
- la detenzione diretta o indiretta, di fatto o di diritto, dei poteri decisionali in seno al soggetto giuridico interessato
Non si verifica invece situazione di controllo qualora
- la stessa società di investimenti pubblici, società partecipante o di venture capital istituzionale detenga una partecipazione diretta o indiretta di oltre il 50% del capitale azionario o la maggioranza dei diritti di voto degli azionisti o dei soci
- i soggetti giuridici interessati siano di proprietà o controllati dallo stesso organismo pubblico
3.3 - Progettazione: fasi e principi base
3.3.1. - Il Project Cycle Management
Non esiste un metodo unico di progettazione, e per l’ideazione e scrittura del progetto occorre far riferimento a quanto indicato sulla call specifica ed utilizzare l’apposita modulistica.
Nel 1993 l’Unione Europea ha comunque adottato il Manuale della Gestione del Ciclo del Progetto (PCM), strumento nato per valutare i progetti di cooperazione internazionale e sviluppo locale, la cui applicazione è oggi diffusa in tutti gli ambiti di intervento progettuale.
Attraverso tale strumento è possibile gestire in itinere il progetto, avendone sempre un quadro completo di tutte le sue parti.
Il PCM è un modello che sintetizza lo sviluppo di un progetto mediante un’impostazione ciclica. Il modo in cui il progetto è ideato e realizzato segue una sequenza che parte dal consenso su una determinata strategia e si sviluppa in un’idea per un’azione concreta e specifica che viene formulata, implementata e valutata con l’intento di migliorare la strategia iniziale e le conseguenti azioni.
Le fasi di progetto individuate dal PCM sono sei
- Programming
coinvolge principalmente la Commissione europea e riflette le scelte effettuate in sede comunitaria nella stesura di un programma di azione diretta. Il risultato finale di tale fase è il bando - Identification
il soggetto proponente, sulla base delle indicazioni avute dalla Commissione sviluppa un’idea progettuale verificandone la congruità con quanto esposto nel bando - Appraisal
l’idea progettuale è sviscerata, prendendo in considerazione i documenti messi a disposizione dalla Commissione ed esaminando il punto di vista dei principali stakeholder, che possono partecipare attivamente in tale fase. Si valutano in dettaglio i problemi e la fattibilità del progetto, aiutandosi attraverso la realizzazione di documenti appositi: schede relative a indicatori attesi, valutazione dell’impatto del progetto e risorse necessarie. Da tale valutazione deve emergere la decisione di proporre o meno l’idea progettuale - Financing
nella valutazione dell’idea progettuale rivestono una particolare rilevanza gli aspetti economici. Occorre infatti considerare che l’eventuale approvazione da parte della Commissione garantirà solo un cofinanziamento sulle spese ammissibili, mentre la parte restante dovrà essere finanziata direttamente dai partner - Implementation
le risorse messe a disposizione del progetto vengono utilizzate per l’implementazione delle azioni previste. Nel caso in cui avvengano dei cambiamenti significativi in corso di realizzazione è possibile discostarsi, previo accordo con la Commissione, rispetto a quanto previsto inizialmente. Al termine di tali azioni è possibile verificare l’opportunità o meno di proseguire nel progetto - Evaluation
è l’ultima fase progettuale. Prevede una valutazione dei risultati raggiunti e può essere realizzata in corso di progetto, al termine o ex-post. L’obiettivo è quello di valutare il reale impatto del progetto (outcomes) e, nell’ottica della ciclicità che sta alla base del PCM, dovrebbe essere utile per stimolare la nuova programmazione.
Il metodo PCM individua poi alcuni princìpi chiave:
- utilizzo del Logical Framework Approach per analizzare i problemi ed individuare soluzioni adeguate
- realizzazione di documenti chiave in ogni fase di progetto per far sì che le decisioni vengano elaborate partendo da un livello di conoscenza comune
- coinvolgimento dei principali stakeholder nelle varie fasi di progetto
- chiara individuazione dei vantaggi che risulteranno per i beneficiari individuati
- identificazione iniziale dei risultati qualitativi da perseguire
Il PCM unisce tali princìpi, che garantiscono una buona gestione del progetto, a strumenti e tecniche di analisi e li applica attraverso un processo decisionale ciclico che assicura ai progetti:
- il rispetto e la contribuzione all’ulteriore sviluppo di princìpi comunitari quali il rispetto dei diritti umani, la riduzione della povertà, la parità di opportunità ed il rispetto dell’ambiente
- il rispetto della strategia concordata in fase di ideazione e la pertinenza delle azioni nei confronti dei problemi individuati per il target di riferimento
- la fattibilità, sia dal punto di vista operativo che economico.
3.3.2. - I princìpi chiave per una buona progettazione
Indipendentemente dal suo utilizzo, in fase di progettazione è necessario soffermarsi su alcuni aspetti cruciali, indispensabili per pervenire ad una buona proposta progettuale.
3.3.3. - La preparazione del progetto
In fase di preparazione del progetto occorrerà porre particolare attenzione a
- solidità del progetto
una buona idea progettuale deve affiancarsi ad un’attenta analisi delle competenze, attività e strategie da parte del proponente: sarà così possibile valutare con attenzione il modo in cui il progetto potrà inserirsi nelle attività solite, il grado di innovazione rispetto ad esse ed il suo valore rispetto alle strategie perseguite. Ciò garantirà un corretto indirizzamento al progetto rispetto al reale interesse ed alle reali potenzialità del proponente
- valore aggiunto europeo
l’idea progettuale ed i suoi obiettivi devono essere esaminati tenendo conto del contesto comunitario e non del solo contesto locale o nazionale dei partner che partecipano al progetto. La valutazione della Commissione Europea avverrà anche sul valore che il progetto sarà in grado di esprimere in termini di creazione del “nuovo”, innovazione dell’esistente, sinergia delle eccellenze, integrazione di esperienze, contributo alla competitività europea, contributo all’attrattività europea
- innovazione
l’apporto di innovazione del progetto verrà valutato a livello europeo. Nella valutazione che sta alla base dell’ideazione progettuale occorre dunque superare i confini nazionali ed effettuare una ricerca a livello comunitario
- concretezza
la proposta dovrà caratterizzarsi per la valutabilità e la sostenibilità economica, che dovrà essere garantita dai partner del progetto e dovrà garantirne la continuazione anche al termine del contributo comunitario. Occorrerà inserire in fase di redazione dell’idea progettuale una serie di elementi concreti che permettano alla Commissione di valutare in corso di svolgimento l’efficacia delle azioni realizzate
- coerenza
oltre alla sostenibilità il progetto dovrà caratterizzarsi anche per la sua coerenza economica. Il cofinanziamento dovrà essere pesato sulla base delle azioni da svolgere, il contributo di ogni singolo partner dovrà essere commisurato al suo reale peso nel progetto e non dovranno in ogni caso sussistere sproporzioni troppo elevate tra il contributo fornito da ciascun partner
- creazione di un partenariato idoneo
nella costituzione del partenariato occorrerà prestare particolare attenzione alla scelta dei differenti membri. Alcune indicazioni in merito vengono fornite direttamente dal bando, dove nella maggior parte dei casi sono precisati: i candidati ammissibili, il loro numero minimo e la rappresentatività minima che occorre garantire per le differenti nazionalità. Oltre a tali vincoli occorrerà poi prestare particolare attenzione al peso dei partner coinvolti, alla scelta del lead partner e alla coerenza tra l’attività normalmente svolta e gli obiettivi del progetto. La Commissione, inoltre, giudica con particolare favore l’inserimento di partner provenienti da Paesi recentemente entrati a far parte dell’Unione Europea
- corretta presentazione del progetto
da un’attenta lettura del bando e di tutti i documenti di progetto disponibili (ad esempio, regolamento che istituisce il programma, work program e guida del proponente) è possibile comprendere esattamente quali sono le aspettative della Commissione e verificare il corretto posizionamento del proprio progetto nel programma e nella call. Le reti comunitarie di informazione ed i siti internet della Commissione forniscono un’utile strumento per tale approfondimento
- esame dei progetti già realizzati
la Commissione non finanzia progetti che siano già stati realizzati. E’ dunque fortemente auspicabile, prima di redigere un progetto, verificare con attenzione che la stessa idea progettuale non sia già stata realizzata in precedenza da altri proponenti. La Commissione pubblica sui siti internet dei programmi le idee progettuali finanziate.
3.3.4. - La scrittura del progetto
Il modulo di candidatura è il documento ufficiale per la stesura del progetto, e la Commissione respingerà le proposte che non verranno presentate tramite tale modulo.
Oggi la quasi totalità dei progetti vengono presentati mediante appositi portali on line.
La struttura del modulo varia di volta in volta, ma lo caratterizzano alcuni elementi: una sezione dedicata alla presentazione dei partner, una per redigere un abstract del progetto, una in cui presentare le singole azioni che condurranno al raggiungimento degli obiettivi previsti, ed infine una sezione per la presentazione dei metodi di valutazione in itinere ed ex-post degli stessi.
Alcuni consigli pratici
- particolare attenzione deve essere riposta nella stesura dell’abstract del progetto, che spesso costituisce la prima parte della proposta progettuale ad essere valutata. Essa deve dunque contenere in poche righe le linee essenziali del progetto: finalità, coerenza con il programma di riferimento, obiettivi ed azioni
- nel modulo di candidatura è utile inserire un documento che presenti in modo schematico ed intuitivo le singole azioni del progetto (work package) e il loro calendario di applicazione (GANTT)
- tra i documenti messi a disposizione dalla Commissione, è spesso presente anche una check list, che permette di assicurarsi di aver allegato alla domanda di finanziamento tutti i documenti necessari affinché la richiesta non venga rigettata dalla Commissione
- è fortemente consigliabile, anche quando non richiesta formalmente dal programma, la compilazione del modulo in lingua inglese
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COME ANALIZZARE LA CALL E LA DOCUMENTAZIONE COLLEGATA
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Una volta individuato l’invito a presentare proposte al quale si intende rispondere è necessario soffermarsi su alcuni aspetti utili alla stesura dell’idea progettuale.
Occorre analizzare tutta la documentazione disponibile per individuare le tematiche prioritarie del programma, le linee specifiche della call in cui inserire il proprio progetto, individuare i candidati ed i costi ammissibili e le modalità di presentazione della proposta
3.3.5. - Il budget
Una buona proposta deve accompagnarsi alla stesura di un budget coerente con le azioni e gli obiettivi che si intende perseguire.
Occorre dunque individuare con precisione le azioni che verranno realizzate dai singoli partner, stimarne il tempo di realizzazione e moltiplicarlo per il costo orario della risorsa umana impiegata.
A ciò sarà necessario sommare gli altri costi, diretti e indiretti.
Talvolta la modalità di calcolo di tali spese è indicata direttamente nel manuale di rendicontazione.
3.3.6. - Nuove regole finanziarie
Dopo l’adozione del Quadro Finanziario 2014-2020, la Commissione europea ha introdotto numerose misure di semplificazione in merito a struttura, accesso e gestione dei finanziamenti europei:
- e’ stato sensibilmente ridotto il numero dei programmi, attraverso la creazione di nuovi strumenti integrati
- i programmi sono stati strutturati in modo da essere chiaramente indirizzati al risultato, attraverso l’introduzione di un numero limitato di obiettivi e priorità strettamente connessi alla strategia di Europa 2020
- sono state rinforzate performance e misurabilità della stessa: gli obiettivi devono essere S.M.A.R.T. (Specific, Measureable, Achievable, Relevant and Timed) ed accompagnati da indicatori di risultato
- semplificazioni sono state introdotte anche dal punto di vista finanziario: su H2020 è stato introdotto un modello di finanziamento unico che prevede una sola percentuale di rimborso per tutti i partecipanti ad un progetto (fatta eccezione per gli enti non-profit), secondo il principio “one project-one funding rate“ ed è stata introdotta una tariffa flat per il calcolo dei costi indiretti; su tutti i programmi sono stati ridotti i costi relativi ai servizi di audit (riducendone l’obbligatorietà sulla base del principio della proporzionalità); si è ridotto il tempo di obbligo di mantenimento della documentazione progettuale (in generale da 10 a 5-3 anni) e l’IVA ora è rendicontabile solo se non recuperabile; i tempi per il pagamento dei contributi ai beneficiari dal momento della richiesta di pagamento è ora di 90 giorni.
3.3.7. - Come strutturare il progetto
Come già precedentemente anticipato, il progetto deve essere presentato alla Commissione Europea seguendo quanto indicato nella call.
Per la maggior parte dei programmi è oggi prevista la presentazione on line tramite apposito portale.
Il progetto dovrà essere suddiviso in differenti work package (azioni), per ciascun dei quali occorrerà indicare i partner coinvolti, i tempi di apertura e chiusura dello stesso e l’impegno del personale previsto.
Occorrerà mettere in risalto la qualità del consorzio, gli obiettivi generali e specifici del progetto, che dovranno essere verificati attraverso indicatori di risultato reali e quantificabili, e la qualità del piano di disseminazione.
La Commissione Europea attribuisce sempre più importanza alle attività di comunicazione e disseminazione previste nei pacchetti di lavoro, è quindi consigliabile dedicare attenzione anche a tali aspetti
3.3.8. - La gestione del progetto
Il reporting
Durante la fase di svolgimento del progetto i singoli partner dovranno fornire al capo progetto i report relativi alle azioni svolte ed alle spese ammissibili sostenute.
Il lead partner, una volta uniti i vari report, li trasmetterà all'autorità di gestione dello specifico programma , che valuterà dunque in itinere lo stato di avanzamento del progetto e l’ammontare delle spese sostenute dai partner. In caso di eccessivo scostamento rispetto a quanto previsto in fase di presentazione del progetto, tale autorità potrà chiedere delucidazioni, richiedere aggiustamenti e, nei casi di maggior gravità, porre fine al cofinanziamento.
La visibilità del progetto
Questo elemento è ritenuto di grande rilevanza dalla Commissione europea.
Già in fase di ideazione del progetto occorrerà dunque prevedere e mettere in luce gli strumenti utili alla disseminazione dei risultati raggiunti.
In tutto il materiale realizzato a tale scopo sarà necessario utilizzare i loghi del programma e quello della Commissione europea.
I controlli
Anche successivamente alla chiusura del progetto, è necessario mantenere tutta la documentazione relativa al reporting.
La Commissione prevede infatti degli audit periodici a campione, volti a valutare la correttezza e corrispondenza della documentazione fornita in sede di rendicontazione.
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CONSIGLI PRATICI
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- Nella stima dei costi e delle risorse è necessario porre particolare attenzione agli oneri derivanti dalla redazione del progetto e, in ncaso di approvazione dello stesso, dalle successive fasi di rendicontazione ed eventuale audit
- Occorre valutare con attenzione la scelta di proporre un nuovo progetto o inserirsi in progetti già ideati da altri proponenti. Nel caso in cui si sia i proponenti, la creazione del partenariato può costituire un onere particolarmente gravoso.
In particolare è consigliabile – nell’eventualità in cui si partecipi ad un progetto europeo per la prima volta - proporsi come partner e non come capofila - Dalle indicazioni fornite nella call (budget e numero di progetti che si prevede di approvare) è spesso possibile avere un’indicazione in merito alle possibilità statistiche di accettazione del progetto
- E’ importante offrire alla Commissione garanzie di una gestione professionale del progetto e di un’impostazione finanziaria trasparente.
Ciò si raggiunge attraverso una definizione chiara del ruolo del coordinatore e di quello dei singoli partner - Nella call viene indicata la data di scadenza per la presentazione della domanda di cofinanziamento.
Ricordiamo che l’ideazione del progetto, la creazione del partenariato, la stesura dell’idea progettuale e la raccolta di tutta la documentazione necessaria richiedono un impegno notevole in termini di tempo e di impiego di risorse.
E’ dunque consigliabile operare con largo anticipo.
Per conoscere gli strumenti utili ad informarsi sugli ultimi inviti a presentare proposte pubblicati si veda il par. 3.1.3
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HORIZON 2020
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Tra i programmi di attuazione diretta assume una particolare rilevanza Horizon 2020, che copre il periodo 2014-2020 e si rivolge principalmente alle PMI.
Per conoscere le finalità e l’organizzazione di tale programma è possibile consultare l’apposita scheda
3.4 - Programmi ad attuazione diretta 2007-2013 e 2014-2020: le differenze
2007-2013 |
2014-2020 |
Diritti fondamentali e cittadinanza |
Diritti e cittadinanza 2014-2020 |
Daphne III |
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Progress (diversità e lotta contro la discriminazione; parità uomini/donne) |
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LLP |
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Gioventù in azione |
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Erasmus |
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Erasmus mundus |
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Tempus |
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Edulink |
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Alfa |
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Cooperazione Paesi Industrializzati |
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Cultura |
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Media |
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Media Mundus |
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Europa per i cittadini |
Europa per i cittadini |
FEI |
Fondo Asilo e Migrazione 2014-2020 |
FER |
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Fondo EU rimpatriati |
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Fondo europeo per le frontiere esterne |
Fondo per la sicurezza interna 2014-2020 |
Prevenzione e lotta alla criminalità (ISEEC) |
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Prevenzione, preparazione e gestione conseguenze terrorismo e altri rischi sicurezza |
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Giustizia penale |
Giustizia 2014-2020 |
Giustizia civile |
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Prevenzione e informazione in materia di droga |
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7° Programma Quadro |
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EIT – Istituto Europeo per l’innovazione |
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CIP – (IEE, ITC, ECO Innovation) |
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TEN-T |
Meccanismo per collegare l’Europa 2014-2020 |
TEN-E |
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Marco Polo 2 |
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Programma per la protezione dei consumatori |
Tutela dei consumatori |
LIFE+ |
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Progress |
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Progress Microfinanza |
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Eures |
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CIP Programma Quadro per la Competitività |
4 - Gli strumenti finanziari innovativi per le PMI
4.1 - Gli strumenti per aumentare il volume di credito per le PMI
Gli interventi comunitari aventi come beneficiari le imprese comprendono, oltre alle opportunità offerte dai fondi strutturali e dai programmi a gestione diretta affrontate nei capitoli precedenti, una serie di strumenti finanziari che l’Unione Europea ha predisposto al fine di aumentare il volume di credito a disposizione delle PMI e di favorirne l’accesso.
In linea generale possiamo dire che, pur trattandosi di fondi che provengono dal bilancio comunitario, questi strumenti vengono gestiti dalla BEI (Banca Europea per gli Investimenti) - l’istituzione finanziaria dell’ Unione Europea – o dal suo braccio operativo FEI (Fondo Europeo per gli Investimenti), l’organo della BEI specializzato nel capitale di rischio.
Occorre però ulteriormente precisare che a loro volta BEI e FEI non finanziano direttamente le imprese, ma favoriscono gli interventi da parte di intermediari finanziari o investitori privati a favore delle PMI: nella maggior parte dei casi pertanto gli interlocutori dell’impresa non saranno direttamente BEI o FEI, ma l’intermediario finanziario
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Focus - LA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI)
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La BEI, Banca Europea per gli Investimenti, è l’istituzione finanziaria dell’Unione Europea creata nel 1958 con il trattato di Roma al fine di “contribuire allo sviluppo equilibrato e senza scosse del mercato comune”. Si tratta di una banca di sviluppo non avente fini di lucro, i cui fondi possono essere affiancati e sommati agli interventi dei fondi strutturali.
La BEI può intervenire per co-finanziare progetti specifici attuati sia nel settore pubblico che privato, purché tali progetti siano economicamente, finanziariamente, tecnicamente e ambientalmente sostenibili e compatibili con gli obiettivi perseguiti dalla BEI, che sono:
- il supporto alle PMI (piccole e medie imprese)
- la coesione e la convergenza attraverso lo sviluppo delle regioni meno sviluppate dell’UE
- la sostenibilità ambientale, incluse azioni per gestire i cambiamenti climatici e per lo sviluppo urbano sostenibile
- l’innovazione e la ricerca
- lo sviluppo delle reti transeuropee di trasporto (TENs)
- il sostegno a fonti di energia sostenibili, competitive e sicure
Anche se la maggior parte dei prestiti BEI sono destinati ai paesi UE, la BEI può intervenire anche in investimenti diretti all'estero realizzati da imprese europee concedendo prestiti a banche commerciali localizzate in alcune aree geografiche extra-Ue.
In questo caso, l’intervento della BEI viene utilizzato come supporto delle politiche comunitarie di sviluppo e cooperazione ed è regolato da specifici mandati da parte dell’Unione Europea. Tale argomento verrà affrontato nel paragrafo 4.2.2
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Focus - IL FONDO EUROPEO PER GLI INVESTIMENTI (FEI)
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Il FEI, Fondo Europeo per gli Investimenti, è l’organo della BEI specializzato nel capitale di rischio: esso è stato istituito nel 1994 al fine di sostenere e promuovere le piccole e medie imprese ed ha sede in Lussemburgo.
In particolare, il FEI investe in fondi di capitale di rischio per sostenere aziende innovative nella fase iniziale di sviluppo e nella successiva fase di espansione e crescita. Oltre agli strumenti di equity, il FEI gestisce strumenti di debito ovvero fornisce garanzie per portafogli di crediti nei confronti delle PMI a banche che concedono prestiti a medio e lungo termine per questa categoria di imprese, compreso il micro credito.
L’intervento del FEI è complementare agli interventi previsti dalla BEI ed agli interventi che possono essere previsti dai Fondi Strutturali Comunitari.
Il FEI non è un istituto di credito e non concede pertanto prestiti o sovvenzioni direttamente alle PMI, né investe direttamente nelle società: opera attraverso intermediari finanziari (operanti nell’ambito di tipo di strumento finanziario in questione ovvero banche, istituti per concessioni di garanzie, leasing e microcredito, fondi nazionali di private equity e venture capital) dislocati nei paesi UE.
Il FEI si avvale dei propri fondi o di quelli affidatigli dalla BEI o dall’Unione Europea, nell’ambito di specifici programmi quali, per la fase 2014-2020:
COSME, Horizon 2020, EaSI (ex Progress). ed Europa Creativa .Il FEI opera negli Stati membri UE, nei paesi candidati e potenziali tali e nei paesi EFTA (Islanda, Liechtenstein e Norvegia).
4.2 - Le tipologie di finanziamento per le imprese tramite gli strumenti finanziari di fonte BEI-FEI
4.2.1. - Schema degli strumenti finanziari
- prestiti bancari
- copertura garanzie
- interventi di venture capital/equity
4.2.2. - I Prestiti BEI
Si tratta di prestiti destinati a Piccole e Medie Imprese (PMI) presenti su tutto il territorio nazionale (per un’ approfondimento in merito alla definizione comunitaria di PMI, si rimanda all’introduzione alla presente guida) e ad imprese definite Midcaps, ovvero imprese di dimensioni da 250 a 3000 dipendenti.
Non vi sono particolari limitazioni settoriali (ad eccezione di settori eticamente sensibili, ad esempio giochi e scommesse)
L’ammontare e le percentuali di intervento di un prestito di fonte BEI possono essere così schematizzati:
Soggetti beneficiari |
Investimento massimo |
Prestito massimo |
% finanziamento |
PMI |
25 milioni Euro |
12,5 milioni Euro |
Se investimento <= 12,5 milioni Euro: 100% Se investimento compreso tra 12,5 e 25 milioni Euro: la % scende progressivamente fino al 50% |
MIDCAPS |
50 milioni Euro |
25 milioni euro |
Se investimento <= 12,5 milioni Euro: 100% Se investimento compreso tra 12,5 e 25 milioni Euro: la % scende progressivamente fino al 50% Se investimento > 25 milioni di Euro: 50% |
Pur non trattandosi di un finanziamento a tasso agevolato, il tasso di interesse caratterizzante i prestiti BEI – che può essere fisso o variabile - è normalmente interessante, dal momento che la BEI, godendo di un rating elevato, raccoglie denaro alle migliori condizioni di mercato e lo presta di conseguenza agli intermediari finanziari (che applicheranno un loro spread all’operazione) a un tasso più favorevole.
Le condizioni di prestito (durata, garanzie, preammortamento, ecc.) sono determinate dall’intermediario finanziario locale selezionato dalla BEI a cui occorre fare riferimento.
L’elenco degli intermediari locali è disponibile sul sito della BEI
Link diretto ai singoli paesi UE: http://www.eib.org/products/lending/intermediated/list/index.htm
Link diretto per l’Italia: http://www.eib.org/attachments/lending/inter_it.pdf
Ulteriori dettagli su questi prestiti nella scheda dedicata
4.2.3. - Copertura garanzia - FEI
Il FEI mette a disposizione due tipologie di strumenti per favorire l’accesso al credito delle PMI ed in alcuni casi anche delle Midcaps tramite la parziale copertura delle garanzie. Il FEI fornisce in pratica garanzie ad intermediari finanziari locali quali banche, società di mutua garanzia, società di leasing che possono così fornire più prestiti e leasing finanziari alle PMI.
Si tratta di uno strumento “aggiuntivo” al prestito BEI di cui sopra che non prevede una copertura garanzie di fonte comunitaria.
Sono previste due tipologie:
1) Loan Guarantee Facility LFG - operativa tramite FEI e prevista nell’ambito del programma COSME (sostituisce lo SMEG del precedente programma comunitario CIP).
- si applica a prestiti inferiori a 150.000 € per PMI che hanno difficoltà ad accedere al credito;
- le garanzie europee coprono fino al 50% del finanziamento
- l’intermediario finanziario può ridurre la sua esposizione al rischio entro il limite massimo del 20%
Prevede inoltre la cartolarizzazione dei portafogli di crediti alle PMI.
Il supporto a queste operazioni sarà subordinato all’impegno, da parte dell’istituzione finanziaria, di usare una parte della liquidità risultante dall’operazione per effettuare nuovi finanziamenti a PMI entro un ragionevole periodo di tempo.
2) InnoFin SME Guarantee Facility – operativa tramite FEI e prevista nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020 (sostituisce il precedente Risk Sharing Instrument del 7° programma quadro per la ricerca) :
- si applica a prestiti per PMI e Mid-caps (ma solo fino a 499 addetti) innovative e votate alle ricerca, localizzate nei paesi coperti dal programma Horizon 2020, per prestiti di ammontare fino ad un massimo di 7.5 milioni di Euro.
- le garanzie europee coprono fino al 50% del finanziamento
Sempre come copertura garanzie è in fase di definizione una facility destinata nello specifico a progetti imprenditoriali nel settore culturale-artistico rientranti nell’ambito del Programma Comunitario Europa Creativa . L’operatività di questa facility è comunque prevista dal 2016 in quanto è ancora in fase di definizione il bando per la selezione degli intermediari locali da contattare per gestire queste garanzie.
Come contattare gli intermediari locali
Nell’ambito dell’attuale fase di programmazione 2014-2020, al momento è stato selezionato un intermediario per Loan Guarantee Facility LFG e due per InnoFin SME Guarantee Facility. La selezione di altri intermediari italiani è ancora in corso.
Il sito Internet principale di riferimento per individuare gli intermediari finanziari da contattare per usufruire degli strumenti di cui sopra è quello del FEI, ancora in aggiornamento per questi strumenti.
In particolare:
- sezione dedicata allo strumento Loan Guaranty Facility LFG (FEI e COSME):
http://www.eif.org/what_we_do/guarantees/single_eu_debt_instrument/cosme-loan-facility-growth/index.htm
Da qui dal box blu How to apply to COSME LFG – rimanda al sito con l’elenco per paese:
http://www.eif.org/what_we_do/where/index.htm
- Per l’Italia: http://www.eif.org/what_we_do/where/it/index.htm (il sito ad oggi contiene anche i contatti per la fase 2007-2013 sotto il programma CIP)
- sezione dedicata allo strumento InnoFin SME Guarantee Facility (FEI e HORIZON 2020)
http://www.eif.org/what_we_do/guarantees/single_eu_debt_instrument/innovfin-guarantee-facility/index.htm (Horizon 2020)
Da qui dal box blu How to apply to the InnovFin SME Guarantee Facility
- Per l’Italia: http://www.eif.org/what_we_do/where/it/index.htm (il sito ad oggi contiene i contatti per la fase 2007-2013 sotto il programma CIP)
4.2.4. - Strumenti di equity/ venture capital - FEI
Oltre al meccanismo delle garanzie, il FEI investe in fondi di capitale di rischio per sostenere aziende innovative in fase iniziale (start-up) e per aziende nella successiva fase di espansione e crescita.
Sono previste tre tipologie:
1) Equity Facility for Growth EFG operativa tramite FEI e nell’ambito del programma COSME (ex GIF2 High Growth and Innovative SME Facility - Programma CIP): prevede la partecipazione a fondi di capitale di rischio che effettuano investimenti in PMI nella loro fase di espansione-crescita
- L’orizzonte temporale previsto è a lungo termine (5-15 anni)
- I gestori dei fondi opereranno su base commerciale, per garantire che gli investimenti si concentrino su PMI con il maggiore potenziale di crescita
Questo “prodotto” opererà tramite il Venture Capital investment, in fase di costituzione.
2) InnoFin SME Venture Capital (ex GIF2 High Growth and Innovative SME Facility - Programma CIP) operativo tramite FEI e nell’ambito del programma di ricerca Horizon 2020:
- Prevede la partecipazione a fondi di capitale di rischio che a loro volta effettueranno investimenti in PMI innovative in fase di sviluppo iniziale.
3) Programma EaSi – Employment and social innovation programme . Prevede la partecipazione a fondi di capitale di rischio che a loro volta effettueranno investimenti in imprese sociali, in questo caso per investimenti massimi pari a 500.000 euro.
Come contattare gli intermediari locali
Nell’ambito dell’attuale fase di programmazione 2014-2020, gli intermediari finanziari sono ancora in fase di selezione. La pubblicazione di questi contatti dovrebbe avvenire entro il 2015
Il sito Internet principale di riferimento per inviduare gli intermediari finanziari da contattare per usufruire degli strumenti di cui sopra è quello del FEI, ancora in aggiornamento per questi strumenti.
In particolare:
- Sezione dedicata allo strumento Equity Facility for Growth EFG – COSME
Da qui dal box blu How to apply to the COSME EFG: http://www.eif.org/what_we_do/where/index.htm
Per quanto riguarda invece lo strumento di Venture Capital InnoFin SME Venture Capital Horizon 2020, si segnala al momento in realtà il sito della BEI nell’apposita sezione dedicata all’innovazione, sezione che racchiude gli strumenti finalizzati ad innovazione e ricerca di fonte BEI e FEI, in attesa dell’aggiornamento dei nuovi investitori:
http://www.eib.org/products/blending/innovfin/index.htm
Per lo strumento EaSi, al momento non vi sono ancora dettagli sulle modalità di scelta degli intermediari locali
Oltre al sito del Fei si segnala il sito della Commissione europea Access to finance illustrato in dettaglio nel successivo paragrafo 4.3
4.3 - Il microcredito FEI
Oltre agli strumenti di copertura garanzie e di equity, il FEI interviene anche con il microcredito, nell’ambito del programma europeo Progress 2007-2013, confluito nel programma EaSi 2014-2020.
Lo strumento di Progress Microfinance è stato istituito nel 2010 ed è destinato a prestiti di importo inferiore a 25.000 euro, per la costituzione o lo sviluppo di piccole imprese.
Progress Microfinance permette a una serie di intermediari di microcredito dell'UE di aumentare il volume dei prestiti emettendo garanzie per coprire il rischio di eventuali perdite e mettendo a disposizione ulteriori fondi per la concessione di microfinanziamenti.
Gli intermediari di microcredito possono essere banche private o pubbliche, istituti di microfinanza non bancari, erogatori di microcredito senza fini di lucro.
I finanziamenti dello strumento Progress non possono essere utilizzati per coprire linee di credito come gli scoperti o i finanziamenti revolving a breve termine.
Informazioni su questo strumento sul sito del FEI dedicato al microcredito.
Anche qui ad oggi sono operativi gli intermediari operanti sulla base della programmazione 2007-2013 (Progress), il cui elenco è disponibile nella medesima sezione del sito FEI citata per gli altri strumenti di garanzia ed equity (vedere prima colonna elenco).
Saranno a breve aperte le candidature per selezionare i nuovi intermediari locali.
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Focus - IL SITO ACCESS TO FINANCE
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Dal sito www.access2finance.eu è possibile effettuare una ricerca sulle varie tipologie di aiuto illustrate oltre all’applicazione dei fondi strutturali, selezionando lo stato UE di interesse (es. Italia) ed abbinando parametri di ricerca tipo dimensioni, fase imprenditoriale ecc.:)
Il sito è in fase di aggiornamento per i nuovi intermediari 2014-2020 (vedere ultima colonna per titolo strumenti).
L’ufficio delle pubblicazioni della Commissione europea ha realizzato una brochure , disponibile anche n lingua italiana, sul tema dell'accesso ai finanziamenti:
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Focus - SERVIZIO DI ASSISTENZA AGLI STRUMENTI FINANZIARI 2014-2020 DELLA BEI – IL PORTALE FI-COMPASS
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La Commissione europea, in collaborazione con la BEI, ha inaugurato a febbraio 2015 un nuovo servizio di consulenza per l’utilizzo dei fondi europei soprattutto nell’ambito degli strumenti finanziari.
Si tratta di una piattaforma, fi-compass, operativa per il periodo 2014-20202, destinata ad assistere gli stati membri, le autorità di gestione ed i soggetti che erogano microcredito, prestiti ed interventi di equità.
4.4 - Altri strumenti per PMI innovative in fase di start-up
4.4.1. - I Business Angel
Oltre agli strumenti finanziari comunitari citati finora, vi sono altri due strumenti che possono essere presi in considerazione nel caso di progetto imprenditoriale innovativo
I Business Angels
Oltre agli strumenti di equity citati al paragrafo 4.2.4, vi sono anche i “Business Angels”, ovvero investitori informali in capitali di rischio: spesso si tratta di ex titolari di impresa, manager in attività o in pensione che dispongono di mezzi finanziari, anche limitati, di una buona rete di conoscenze, di una solida capacità gestionale e di un buon bagaglio di esperienze.
Perché rivolgersi ad un Business angel
Essi sono disposti ad impiegare le proprie risorse finanziarie per acquisire una partecipazione in aziende con alto potenziale di sviluppo ed il loro obiettivo è quello di contribuire alla realizzazione economica di un’azienda ed alla creazione di nuova occupazione.
Possono investire da soli o in piccoli gruppi: generalmente scelgono di diventare soci dell’impresa partecipando al capitale di rischio, talvolta anche solo per un periodo determinato.
I B.A. si organizzano in reti locali, conosciute come B.A.N. (Business Angels Network): si tratta di strutture permanenti che permettono ai B.A. di incontrare imprenditori alla ricerca di capitale e di competenze manageriali.
Per ulteriori approfondimenti su questo tema è possibile consultare il sito: www.iban.it
IL FEI ha introdotto recentemente uno strumento di supporto ai Business Angels, ovvero il Fondo dedicato “European Angels Fund”. Questo strumento permette ad un Business Angel di richiedere al FEI l’intervento di questo fondo, pur mantenendo un certo grado di autonomia di azione nella scelta del progetto imprenditoriale su cui investire.
Tramite questo supporto del FEI l’intervento di capitale di rischio del Business Angel nel progetto imprenditoriale sarà meno rischioso.
A oggi il Fondo è operativo solo per tre paesi UE (ma tra questi non è compresa l’Italia), a breve dovrebbe essere esteso anche agli altri stati.
Info: www.eif.org/what_we_do/equity/eaf/index.htm
4.4.2. - Il Crowdfunding
Il Crowdfunding
Tra gli strumenti finanziari innovativi di recente sviluppo si inserisce il “crowdfunding”. Il termine inglese utilizzato si riferisce al concetto di folla (crowd) e finanziamento (funding).
Il meccanismo del crowdfunding consiste nell'utilizzare Internet per la raccolta di fondi da gruppi di persone con interessi comuni al fine di finanziare un progetto imprenditoriale o anche iniziative/eventi.
Si tratta di una sorta di finanziamento dal basso, il cui recente sviluppo è sicuramente collegato al crescente ruolo dei social media, di applicazioni web e mobile.
Lo strumento è particolarmente utilizzato per progetti imprenditoriali innovati e creativi.
Vi sono quattro modelli principali di interventi di crowdfunding:
- donation-based (semplice donazione, senza ricompense)
- rewards-based (con ricompensa differenziata in base all’importo della donazione. Si tratta di ricompensa non finanziaria tipo gadget, meeting con il creatore dell’idea ecc.)
- equity crowdfunding (finanziamento sotto forma di capitale di rischio al fine di ottenere delle quote di partecipazione nella società)
- social lending (prestito personale non finalizzato erogato da privati ad altri privati su Internet)
Il punto di partenza per il lancio della “raccolta” è dunque una piattaforma dedicata.
La Commissione europea ha in previsione una guida dedicata proprio al crowdfunding, per favorire l’armonizzazione della legislazione a livello europeo.
Indicazioni generali su:
- http://ec.europa.eu/internal_market/conferences/2013/0603-crowdfunding-workshop/index_en.htm
- http://ec.europa.eu/finance/general-policy/crowdfunding/index_en.htm
Informazioni anche sul sito del European Crowdfunding Nework, che fa parte del Crowdfunding Stakeholder Forum (ECSF), promosso dalla Commissione Europea
L’Italia è intervenuta nella regolamentazione dell’equity crowdfunding mediante la Legge 221/2012. Attualmente tale normativa si rivolge solo alle start up innovative registrate nella speciale sezione della Camera di commercio.
La legge individua due possibili gestori per questo tipo di attività:
- gestori di diritto (imprese di investimento e banche)
- gestori di portali professionali
Per la seconda tipologia sussistono una serie di vincoli legati alla dimostrazione alla Consob del possesso dei requisiti per poter svolgere questo tipo di attività. L’impostazione è dunque prudenziale: sembra favorire la sicurezza degli investitori e rendere difficoltoso l’operato dei gestori non di diritto.
La legge 221 ed il Regolamento Consob n. 18592, inoltre, prevedono che almeno il 5% del capitale offerto sia sottoscritto da investitori professionali, fondazioni bancarie o incubatori di start up innovative ed escludono la possibilità di intervento da parte di venture capitalist e business angel.
Maggiori informazioni sono reperibili sul sito della Consob
5 - Cooperazione internazionale
5.1 - Interventi comunitari per imprese che operano all'estero
L’Unione Europea, ormai da diversi anni, non interviene più con aiuti diretti alle imprese interessate a progetti di penetrazione nei mercati esteri. Per quanto riguarda questo tipo di aiuto occorre quindi verificare l’applicabilità di strumenti finanziari di fonte italiana come ad esempio gli interventi gestiti da Simest o dal Gruppo Sace
Esistono comunque altri tipi di interventi comunitari di interesse per le imprese che intendono operare all’estero, quali:
- i prestiti della Banca Europea Investimenti - BEI
- la partecipazione a gare di appalto di fornitura, servizi, lavori in paesi terzi (v. par. 5.3)
- la partecipazione a progetti di cooperazione internazionale tramite apposite sovvenzioni (“grants”) (v. par. 5.4)
- l’utilizzo dei fondi strutturali (v. par. 5.5)
Nel presente capitolo si focalizzerà l’attenzione su queste tipologie di intervento
5.2 - Gli strumenti di assistenza esterna dell'Unione Europea
L’Unione Europea è uno dei principali fornitori mondiali di aiuti pubblici allo sviluppo nell’ambito della sua politica di assistenza esterna (“Europa Globale”), con uno stanziamento complessivo di bilancio di oltre 66 miliardi di euro per il periodo 2014-2020.
A questa cifra vanno aggiunti i circa 30 miliardi di euro previsti (fuori bilancio) per lo stesso periodo di riferimento nel quadro dell’XI FES (Fondo europeo di Sviluppo – v. sotto).
La politica estera dell’Unione Europea si prefigge il raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- garantire la stabilità
- i diritti umani e la democrazia
- favorire la prosperità economica
- favorire la buona governance
L’attuazione della politica estera comunitaria si realizza attraverso due strumenti:
- geografici, che si possono basare su accordi tra l’UE e i singoli paesi (cooperazione bilaterale) oppure tra l’UE e gruppi di paesi della stessa area (cooperazione regionale)
- tematici, senza distinzione di paesi
Qui di seguito elenchiamo i principali strumenti comunitari di intervento nell’ambito dell’assistenza ai paesi terzi
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Focus - STRUMENTO DI PRE-ADESIONE - IPA (PRE-ACCESSION INSTRUMENT II)
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Paesi beneficiari à paesi candidati a entrare in futuro nell’Unione Europea: Albania, Bosnia Erzegovina, ex Repubblica di Iugoslavia di Macedonia, Kosovo, Montenegro, Serbia, Islanda, e Turchia
Priorità di intervento individuate: riforme istituzionali, amministrative, sociali ed economiche in vista della futura adesioneBudget : 11.699 milioni EUR
Sito di riferimento:
http://ec.europa.eu/enlargement/instruments/overview/index_en.htm
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Focus - STRUMENTO DI VICINATO E PARTENARIATO EUROPEO – ENI (EUROPEAN NEIGHBOURHOOD INSTRUMENT)
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Paesi beneficiari: paesi terzi considerati come strategici per la politica di vicinato comunitaria, Algeria Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Egitto, Georgia, Israele, Giordania, Libano, Libia, Repubblica Moldova, Marocco, Territori Palestinesi occupati, Siria, Tunisia, Ucraina, Russia* Priorità di intervento individuate: promozione piccole imprese, sostegno società civile, cooperazione in campo energetico, azioni per il cambiamento climatico, trasporti, pari opportunità.
Budget: 15,433 milioni EUR
Sito di riferimento: www.enpi-info.eu/ENI* La Russia rientra in ENI solamente per quanto riguarda gli interventi che coinvolgono più paesi dello stesso strumento e per la parte di cooperazione transfrontaliera (v. anche capitolo 2).
Per i rimanenti interventi solo su base bilaterale (che riguardano quindi solo il territorio russo), rientra nel nuovo strumento Partenariato con i paesi Terzi - PI citato nei successivi punti.
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Focus - STRUMENTO DI COOPERAZIONE ALLO SVILUPPO - DCI (DEVELOPMENT COOPERATION INSTRUMENT)
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Paesi beneficiari: paesi dell’America latina, Asia meridionale, Asia settentrionale e sudorientale, Asia Centrale, Medio Oriente (Iran, Iraq e Yemen), Africa del Sud.
DCI copre tutti i Paesi in via di sviluppo ad eccezione dei Paesi rientranti rispettivamente nello strumento di pre-adesione IPA, nello strumento di Vicinato e Partenariato ENI e nel Fondo Europeo di Sviluppo - FED di cui al successivo punto.
Priorità di intervento individuate: lotta alla povertà, sviluppo della società civile, dell’economia, tutela ambientale, governance.In particolare si suddivide a sua volta in:
- programmi geografici con 47 paesi rispetto ai quali sono stati identificate priorità per singolo paese o per gruppi di paesi con caratteristiche comuni per azioni nell’ambito dei diritti civili, della democrazia, good governance, crescita sostenibile ecc
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2 programmi tematici (che possono quindi applicarsi a tutti i paesi del programma):
1) Global Public goods and challenges: cambiamento climatico, ambiente, energia, sviluppo umano, sicurezza alimentare e migrazione;
2) Civil society organisations and local authorities: rafforzamento di questi soggetti locali - 1 Programma Panafricano: Questo programma è destinato ai paesi dell’Africa del Sud ed integra, come anticipato sopra, gli interventi previsti per gli altri paesi africani che sono invece coperti dal sopracitato ENI, IPA e dal Fondo Europeo di Sviluppo - FED (vedi punto successivo). Tra le priorità per questa parte: governance democratica, energia ed ambiente, commercio, trasporti, società dell’informazione.
Budget: 19.662 milioni EUR
Sito di riferimento:
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Focus - FONDO EUROPEO DI SVILUPPO – FED (EUROPEAN DEVELOPMENT FUND)
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Paesi beneficiari: Paesi dell’Africa, Caraibi, Pacifico e Territori d’Oltremare, ovvero i paesi coperti dagli Accordi di Cotonou, conosciuti anche come paesi ACP.
L’elenco di questi paesi è consultabile sul sito:
https://ec.europa.eu/europeaid/regions/african-caribbean-and-pacific-acp-region/cotonou-agreement_enPriorità di intervento individuate: sviluppo economico, rafforzamento capitale umano e sociale, cooperazione ed integrazione regionale
Budget: 30.506 milioni EUR
Sito di riferimento:
https://ec.europa.eu/europeaid/funding/about-funding-and-procedures/where-does-money-come/european-development-fund_en
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Focus - STRUMENTO DI PARTENARIATO CON I PAESI TERZI – PI (PARTNERSHIP INSTRUMENT)
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Paesi beneficiari: paesi extra-Ue industrializzati (es. Singapore), ad economia emergente (es. India, Cina, Brasile) e paesi in cui l’UE ha interesse significativi.
Sostituisce il precedente strumento per la cooperazione con Paesi e territori industrializzati e con altri ad alto reddito – ICI.
In particolare i paesi coperti dallo strumento sono illustrati nel documento riferito al momento per la fase 2014-2017 « Multi-annual Indicative Programme for the period 2014-2017” , disponibile sul sito dello strumento
Priorità di intervento individuate: competitività, ricerca ed innovazione, tutela proprietà intellettuale, sicurezza energetica e ambiente, sostegno all’accesso al mercato per le PMI europeeBudget: 955 milioni EUR
Sito di riferimento
http://ec.europa.eu/dgs/fpi/what-we-do/partnership_instrument_en.htm
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Focus - STRUMENTO EUROPEO PER LA DEMOCRAZIA E I DIRITTI UMANI – EIDHR
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Paesi beneficiari: tutti in quanto strumento tematico.
Priorità di intervento individuate: sviluppo e consolidamento della democrazia e dello stato di diritto, sostegno alla società civile attiva, alla tutela dei diritti umani e delle libertà fondamentali.Budget: 1.333 milioni EUR
Sito di riferimento: www.eidhr.eu
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Focus - STRUMENTO PER LA STABILITA' E LA PACE - IFSP – INSTRUMENT CONTRIBUTING TO STABILITY AND PEACE
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Paesi beneficiari: tutti in quanto strumento tematico
Priorità di intervento individuate: interventi per situazioni di crisi in corso, per prevenzione conflitti e minacce globali alla pace, alla sicurezza internazionale e alla stabilità.Budget: 2.339 milioni EUR
Sito di riferimento :
http://ec.europa.eu/dgs/fpi/what-we-do/instrument_contributing_to_stability_and_peace_en.htm
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Focus - STRUMENTO PER LA COOPERAZIONE IN MATERIA DI SICUREZZA NUCLEARE NEI PAESI TERZI - INSC2
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Paesi beneficiari: tutti in quanto strumento tematico.
Priorità di intervento individuate: promozione della cultura della sicurezza nucleare, gestione responsabile del combustibile nucleare esaurito, elaborazione di metodologie per la salvaguardia efficicace del materiale nucleare nei paesi terzi
Budget: 225 milioni EUR
Sito di riferimento: http://eeas.europa.eu/nuclear_safety/index_en.htm
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Focus - AIUTO UMANITARIO - ECHO
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Paesi beneficiari: tutti in quanto strumento tematico
Priorità di intervento individuate: alleviare le sofferenze e salvaguardare l’integrità e la dignità delle popolazioni colpite da disastri naturali e/o da crisi provocate dall’uomo.
Budget : 6.621 milioni EUR
Sito di riferimento
http://ec.europa.eu/echo/en
Sulla base di questa ripartizione di fondi nell’ambito del budget comunitario, la politica di assistenza della Commissione Europea nei paesi terzi interviene, nell’ambito della dotazione finanziaria prevista dagli strumenti elencati, attraverso i seguenti tipi di interventi citati all’inizio del capitolo:
- la programmazione di gare d’appalto (tenders) di lavori, forniture e servizi, di cui al paragrafo 5.3
- concedendo sovvenzioni (grants) per la realizzazione di progetti destinati ad uno o più paesi (es. progetti di capacity building) di cui al paragrafo 5.4
- con linee di credito gestite tramite la Banca Europea Investimenti - BEI ed il Fondo Europeo Investimenti – FEI
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Focus - LA PROGRAMMAZIONE DEGLI INTERVENTI NEI PAESI EXTRA-UE: IL RUOLO DI EUROPEAID (DG DEVCO) E DELL' EUROPEAN EXTERNAL ACTION SERVICE (EEAS)
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La programmazione degli interventi previsti tramite gli strumenti elencati è fatta su base pluriennale 2014-2020, con in genere una revisione a metà percorso.
La gestione è seguita dalla Direzione Sviluppo e Cooperazione EuropeAid della Commissione Europea – Dg Devco Europe Aid (che sostituisce l’ex Direzione Relazioni Esterne e l’ex Direzione Sviluppo e l’ufficio di Cooperazione Europe Aid) con il supporto operativo del Servizio Europeo per l’Azione Esterna – European External Action Service (EEAS).
Il Servizio EEAS, creato nel 2009 con il Trattato di Lisbona, ha sede a Bruxelles ed opera in 140 delegazioni della Commissione nel mondo. A partire dal 2000, nell’ambito della riforma della gestione dell’aiuto esterno comunitario, è stato infatti dato avvio ad un decentramento della gestione degli interventi verso le delegazioni locali della Commissione a cui è affidato il compito di individuare le strategie, redigere i bandi e selezionare le candidature, con la supervisione di Bruxelles.Il Trattato di Lisbona ha inserito in EEAS anche il Servizio “Service for Foreign Policy Instruments (FPI)” che gestisce gli strumenti di assistenza esterna relativi alla Cooperazione con i paesi industrializzati (PI di cui sopra) e lo Strumento di stabilità mentre gli altri strumenti sono seguiti da EEAS.
Siti di riferimento:
5.3 - Le opportunità offerte dalla partecipazione a gare di appalto internazionali
5.3.1. - Introduzione agli appalti internazionali
Per esempio, partecipando alla gara per la costruzione di una strada nel contesto di un intervento di miglioramento delle infrastrutture di un paese in via di sviluppo.
5.3.2. - Come trovare i bandi di gara: un esempio di consultazione
Per individuare un possibile appalto di interesse nel quadro della politica europea di cooperazione internazionale, il sito di riferimento è quello della Dg Devco Europe Aid che permette di effettuare ricerche tramite vari parametri: http://ec.europa.eu/europeaid/ - selezionare (a fondo pagina) a voce FUNDING - “Search for Call for proposal and Call for Tenders”
A questo punto si apre la seguente pagina:
Da questa pagina possono essere effettuate le tre seguenti tipologie di ricerca:
- Latest publications) (criterio temporale): permette di individuare gli avvisi di gara pubblicati negli ultimi 10 giorni. La videata riguarda sia gli appalti di fornitura sia i bandi per sovvenzioni (vedere paragrafo 5.4)
- Search by reference: permette di individuare i bandi avendo già a disposizione il codice di riferimento del bando di gara o di sovvenzione
- Advanced Search
La terza tipologia riguarda la modalità di ricerca avanzata. In questo caso si possono utilizzare i seguenti criteri:
- Programme - si apre un nuovo menù a tendina, da cui è possibile selezionare lo strumento di interesse
- Stato avviso bando (Status) - avviso di preinformazione (Forecast), aperto, chiuso
La consultazione di bandi chiusi può essere ugualmente utile in quanto permette di individuare imprese che hanno vinto altri bandi e che potrebbero essere contattate per partecipare congiuntamente ad altri bandi di gara
Similmente utile è la consultazione della nota preinformativa – Prior Information Notice (selezionando Forecast), che viene pubblicata in genere un mese prima dell’appalto vero e proprio - Tipo di appalto o di sovvenzione (Type) - sovvenzioni (grants v. paragrafo 5.4), appalti di servizi, lavori, forniture
- Area Geografica à si apre un menù a tendina da cui si può selezionare “Regions” (per esempio Asia, America Latina, ecc.) oppure “Countries”, dallo stesso menù a tendina
- Data di pubblicazione à ricerca in base ad una data di pubblicazione, selezionando: Published before oppure Published after.
Esempio risultato da Advanced Search per paese Tunisia – appalti – aperti o previsti:
5.3.3. - Le regole per partecipare alle gare
Le procedure di aggiudicazione delle gare sono regolate da norme rigorose, ispirate alla massima trasparenza e volte a garantire la selezione di offerte presentate da candidati qualificati e con il miglior rapporto qualità-prezzo.
Esistono diverse procedure di aggiudicazione a seconda del tipo di contratto (lavori, forniture, servizi, sovvenzioni) e del valore complessivo dell’appalto.
Informazioni utili sulle procedure di aggiudicazione delle gare sono disponibili sul sito della Dg Devco Europeaid, in particolare nella sezione contenente la pubblicazione “Practical guide to contract procedures for EC external actions”
Sul medesimo sito è reperibile anche una guida dedicata alla partecipazione a progetti per sovvenzioni, di cui al paragrafo 5.3
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PADOR – POTENTIAL APPLICANT DATA ON-LINE REGISTRATION SERVICE
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Con la programmazione 2007/2013 degli strumenti comunitari di assistenza esterna, descritti nel presente capitolo della Guida, è stata istituita la Banca Dati PADOR (Potential Applicant Data On-Line Registration Service),
I soggetti con personalità giuridica che si candidano, in qualità di capofila, agli inviti a presentare progetti nell’ambito di questi strumenti dovranno registrarsi in questa banca dati on-line. Per i soggetti-partner l’iscrizione è facoltativa.
In questo modo i loro dati amministrativi saranno più facilmente a disposizione della Commissione Europea Dg Devco Europe-Aid e delle delegazioni della Commissione nei paesi terzi e potranno essere aggiornati in qualsiasi momento dai diretti interessati. Inoltre, nel caso in cui i medesimi soggetti partecipino a bandi svariati, non sarà necessario rispedire ogni singola volta la documentazione amministrativa standard.
Per ulteriori informazioni: http://ec.europa.eu/europeaid/pador_en
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GARE D'APPALTO INTERNAZIONALI
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Nell’ambito dell’assistenza alle imprese per la partecipazione agli appalti, la Camera di commercio di Torino offre i seguenti servizi:
- il servizio Gare di appalto internazionali offre assistenza alle imprese per la partecipazione ai bandi di gara finanziati dai principali Organismi Internazionali nei Paesi in via di sviluppo e nelle Economie Emergenti (ad es. World Bank, African Development Bank, Asian Development Bank, European Bank for Reconstruction and Development, Inter-American Development Bank, UN Agencies).
Per ulteriori informazioni: www.to.camcom.it/tender
- reperimento bandi e in generale informazioni sulle modalità di partecipazione ai bandi di gara nei paesi UE.
Se l’impresa è interessata ad approfondire alcuni aspetti specifici (per esempio sui documenti da presentare all’ente appaltante) cerchiamo di aiutarla sia con strumenti informatici (banche dati) sia contattando gli EEN del paese in cui si svolge l’appalto.
Per ulteriori informazioni: alps-europa@to.camcom.it / alps-europa@pie.camcom.it
- il servizio Gare di appalto internazionali offre assistenza alle imprese per la partecipazione ai bandi di gara finanziati dai principali Organismi Internazionali nei Paesi in via di sviluppo e nelle Economie Emergenti (ad es. World Bank, African Development Bank, Asian Development Bank, European Bank for Reconstruction and Development, Inter-American Development Bank, UN Agencies).
5.3.4. - Interventi finanziari BEI-FEI in paesi extra-UE
Come accennato nel paragrafo 4.1, la BEI interviene anche in alcune aree geografiche extra-UE.
L’utilizzo degli aiuti finanziari BEI e FEI è in questo caso regolato da specifici mandati previsti dall’Unione Europea negli strumenti per la cooperazione extra-Ue, citati al punto 5.2
Le tipologie di aiuto previste sono prestiti tramite intermediari finanziari locali a cui occorre quindi rivolgersi direttamente, incluso il microcredito (prestiti fino a 25.000 euro) per un gruppo ristretto di aree
Oltre allo strumento del prestito BEI tradizionale, sono previsti interventi di capitali di rischio per l’area mediterranea e paesi ACP
Informazioni generali sul microcredito sono disponibili sulla seguente sezione del sito BEI:
www.eib.org/products/lending/microfinance/index.htm
Per individuare gli intermediari locali (ad oggi selezionati) a cui rivolgersi per gestire prestiti BEI (microcredito e non) nei paesi terzi:
www.eib.org/projects/priorities/sme/outside-eu/index.htm
Per individuare gli intermediari locali (ad oggi selezionat) a cui rivolgersi per gestire interventi di capitale di rischio:
5.4 - Le opportunità offerte dalla partecipazione a bandi per progetti
5.4.1. - Caratteristiche dei bandi di cooperazione internazionale
L'assistenza esterna della Commissione europea si realizza non solo tramite l’aggiudicazione di appalti, ma anche attraverso la presentazione di progetti nell’ambito di bandi (“call for proposals”), destinati anche a più paesi, riguardanti iniziative di carattere istituzionale e/o finalizzate a sviluppare un tema specifico (per la differenza tra appalti e bandi, v. il paragrafo 1.2.2 della guida) .
Analogamente agli appalti, questi interventi sono legati ad accordi bilaterali tra la Commissione e il singolo paese beneficiario oppure con raggruppamenti di paesi per sviluppare determinati settori.
Il loro funzionamento è simile ai programmi a gestione diretta di cui alla parte 3 della presente guida.
- pubblicazione di un bando per la presentazione di progetti (“call for proposal” e non “call for tender”), per i quali è previsto un contributo a fondo perduto (“grant”)
- copartecipazione finanziaria da parte dei soggetti che si candidano
- i soggetti candidati sono principalmente organismi come Associazioni di categoria, Camere di commercio, ecc., mentre le singole imprese possono essere i beneficiari finali dei progetti
5.4.2. - Come trovare i bandi di cooperazione internazionale (call for proposals): un esempio di consultazione
Anche in questo caso si parte dal sito della Dg Devco Europe Aid citato nel paragrafo 5.3.2 in merito agli appalti:
http://ec.europa.eu/europeaid/index_en.htm - selezionare alla voce Funding “Search for Call for proposal and Call for Tenders”
Da qui i parametri di ricerca sono gli stessi tre indicati al paragrafo 5.3.2:
- Latest publications (criterio temporale): permette di individuare gli avvisi di gara pubblicati negli ultimi 10 giorni. La videata riguarda sia gli appalti di fornitura che i bandi per progetti (indicati nell’elenco come “action grants”
- Search by reference: permette di individuare i bandi avendo già a disposizione il codice di riferimento del bando
- Advanced Search
Anche qui la terza tipologia riguarda la modalità di ricerca avanzata che prevede la possibilità di scegliere similmente agli appalti (paragrafo 5.3.2):
Programme - si apre un nuovo menù a tendina, da cui è possibile selezionare lo strumento di interesse
Stato avviso bando (Status) - avviso di preinformazione (Forecast), aperto, chiuso
La consultazione di bandi chiusi può essere ugualmente utile in quanto permette di individuare organismi che hanno vinto altri bandi e che potrebbero essere contattate per partecipare congiuntamente ad altri bandi.
Similmente utile è la consultazione della nota preinformativa – Prior Information Notice (selezionando Forecast), che viene pubblicata in genere un mese prima del bando vero e proprio.
Tipo di appalto o di sovvenzione (Type) - scegliere sovvenzioni (grants)
Area Geografica - si apre un menù a tendina da cui si può selezionare “Regions” (per esempio Asia, America Latina, ecc.) oppure “Countries”, dallo stesso menù a tendina
Data di pubblicazione - ricerca in base ad una data di pubblicazione, selezionando: Published before oppure Published after.
Esempio risultato ricerca avanzata per area geografica Asia:
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INTERVENTI FINANZIARI BEI-FEI
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Come accennato nel paragrafo 4.1, la BEI interviene anche in alcune aree geografiche extra-UE.
L’utilizzo degli aiuti finanziari BEI e FEI è in questo caso regolato da specifici mandati previsti dall’Unione Europea negli strumenti per la cooperazione extra-Ue citati al paragrafo 1.Le tipologie di aiuto previste sono prestiti tramite intermediari finanziari locali a cui occorre quindi rivolgersi direttamente, incluso il microcredito (prestiti fino a 25.000 euro) per un gruppo ristretto di aree.
Oltre allo strumento del prestito BEI tradizionale (capitolo 4), sono previsti interventi di capitali di rischio per l’area mediterranea e paesi ACP .Info generali microcredito da questa sezione del sito BEI
Per individuare gli intermediari locali ad oggi selezionate per gestire prestiti BEI (microcredito e non) a cui rivolgersi ed in quali paesi presenti si segnala la seguente sezione del sito BEI
Per individuare gli intermediari locali ad oggi selezionati per gestire interventi di capitale di rischio a cui rivolgersi si segnalano la seguente sezioni del sito BEI:
5.5 - Opportunità derivanti dai fondi strutturali negli altri paesi UE
Nel capitolo 2.1 della Guida abbiamo illustrato le opportunità per le imprese derivanti dalla programmazione dei fondi strutturali comunitari nella regione Piemonte
E’ però utile precisare che i fondi strutturali sono operativi in tutti i paesi dell’Unione Europea ed hanno una dotazione finanziaria particolarmente ricca negli stati dell’Europa Centrale e Orientale, entrati più di recente a far parte recentemente dell’Unione Europea.
Anche in questo caso per ogni paese è previsto un documento di programmazione che si basa sulle priorità di intervento e si articola in singole misure (es. innovazione, agricoltura, formazione ecc.)
E' pertanto utile verificare, se interessati ad un progetto imprenditoriale in queste aree, le eventuali opportunità previste dall'applicazione locale di questi fondi
Informazioni di carattere generale in merito sono disponibili sul sito comunitario Inforegio, della Direzione Politica Regionale , selezionando il paese di interesse: http://ec.europa.eu/regional_policy/index_it.cfm
Sul sito comunitario Your Europe Business Portal, sezione access to finance, è similmente possibile fare una ricerca per singolo paese e tipologia di intervento: http://europa.eu/youreurope/business/funding-grants/access-to-finance/index_it.htm
Contatti utili per reperire informazioni
- Rete Enterprise Europe Network: tramite la rete EEN di cui la Camera di commercio ed Unioncamere Piemonte sono partner nell’ambito del Consorzio ALPS, è possibile contattare i punti della rete presenti negli altri paesi per verificare l’applicazione dei Fondi a livello locale: http://www.alps-een.eu/
- ICE (Italian Trade Agency): Nell’ambito di una collaborazione tra ICE e Ministero dello Sviluppo Economico italiano sono attivi dei Desk dedicati ai fondi strutturali per alcuni paesi dell’Europa dell’Est. I desk, oltre ad una Newsletter dedicata, possono essere contattati per avere assistenza sull’utilizzo locale dei fondi strutturali: http://newsletter-ice.com/default.asp?id=439
- Camere di commercio italiane all’estero. Sono presenti nella maggior parte dei paesi comunitari e sono anch’esse un contatto sul posto per richiedere informazioni: www.assocamerestero.it
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Focus - PAESI ACP: CDE – CENTRO PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE
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Il Centro per lo Sviluppo delle Imprese (CDE) è un’istituzione dell’Unione Europea e dei Paesi ACP (71 paesi dell’Africa, Caraibi, Pacifico), finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo (FED) nell’ambito degli accordi di Cotonou.
Obiettivo principale del CDE è quello di sostenere lo sviluppo delle imprese private dei paesi ACP e gli investimenti esteri.
Il Centro fornisce assistenza consulenziale ed un contributo finanziario a progetti di creazione e/o ampliamento di imprese nei paesi ACP (“Direct Assistance to ACP enterprises):
www.cde.int/en/about/activities
N.B. Il CDE sarà operativo solo fino al 2016
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Focus - PROGRAMMI DI COLLABORAZIONE ECONOMICA UE-GIAPPONE E UE-COREA
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ETP – Executive Training Programme Japan/Korea
ETP è un programma promosso dalla Commissione Europea allo scopo di favorire le esportazioni delle imprese dell’UE verso i mercati giapponesi e coreani ed incoraggiarne gli investimenti in questi paesi
ETP interviene con un finanziamento, sotto forma di borsa di studio pari a 26.400 EUR per il Giappone e di 24.000,00 per la Corea, di un corso di formazione per manager di imprese dell’UE, della durata complessiva di 12 mesi.
Il corso prevede lo studio della lingua, la partecipazione a seminari universitari su temi di economia, politica, società e cultura, sia presso università europee che direttamente a Tokyo o Seul, stage finale in aziende asiatiche.
Per partecipare alla selezione i manager devono essere supportati dalla loro impresa.
Possono candidarsi solo imprese con sede principale in un paese dell’UE e con un minimo di 5 addetti oppure con fatturato annuo pari a 1 milione di EUR.
Altre informazioni sono disponibili sul sito Internet del programma: www.euetp.eu/contact-us
Focus - PAESI ACP: CDE – CENTRO PER LO SVILUPPO DELLE IMPRESE
Il Centro per lo Sviluppo delle Imprese (CDE) è un’istituzione dell’Unione Europea e dei Paesi ACP (71 paesi dell’Africa, Caraibi, Pacifico), finanziata dal Fondo Europeo di Sviluppo (FED) nell’ambito degli accordi di Cotonou. N.B. Il CDE sarà operativo solo fino al 2016 |
Focus - PROGRAMMI DI COLLABORAZIONE ECONOMICA UE-GIAPPONE E UE-COREA
ETP – Executive Training Programme Japan/Korea Possono candidarsi solo imprese con sede principale in un paese dell’UE e con un minimo di 5 addetti oppure con fatturato annuo pari a 1 milione di EUR. Altre informazioni sono disponibili sul sito Internet del programma: www.euetp.eu/contact-us |
Allegato 1 - Schede programmi finanziamento
A1.1 - Schede fondi strutturali 2014-2020
I primi bandi della Regione Piemonte relativi alla programmazione 2014-2020 sono stati pubblicati .
Un elenco dei bandi pubblicati è disponibile sul sito di Finpiemonte https://www.finpiemonte.it/bandi/por-fesr-2014-2020 ; cliccando sul titolo del bando, è possibile accedere alle pagine contenenti tutte le informazioni utili per la presentazione delle domande.
A1.2 - Schede programmi attuazione diretta 2014-2020
In questa sezione è possibile consultare le schede informative relative ai programmi ad attuazione diretta di maggior interesse per le PMI
Istruzione, formazione, gioventu' e sport. Erasmus+
TITOLO SCHEDA |
Erasmus+ |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Regolamento (UE) n. 1288/2013 dell’11.12.2013 |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA |
14.774,524 milioni di euro ( in prezzi correnti) per il periodo 2014 - 2020 |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA |
Il programma riguarda i seguenti ambiti:
Il programma prevede anche una dimensione internazionale volta a sostenere l'azione esterna dell'Unione, compresi i suoi obiettivi di sviluppo, mediante la cooperazione tra l'Unione e i paesi partner. |
SOGGETTI BENEFICIARI |
Qualsiasi organismo, pubblico o privato, attivo nei settori dell’istruzione, della formazione, della gioventù e dello sport. Alcune azioni sono aperte anche ad altri settori del mercato del lavoro. |
ATTIVITA’ E SPESE AMMISSIBILI |
Il programma prevede le seguenti azioni: Azione chiave 1 Mobilità Individuale
Azione chiave 2 Collaborazione in materia di innovazione e scambio di buone pratiche
Azione chiave 3 – Sostegno alla riforma delle politiche Attività Jean Monet |
TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO |
Finanziamento a fondo perduto. L’ammontare varia in modo notevole in base al tipo di progetto ed al numero di partner esteri coinvolti. |
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
Invito a presentare proposte pubblicato in genere annualmente sul sito della Gazzetta Ufficiale Europea e sul sito del Programma. |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
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Programma per l'ambiente e azione per il clima . LIFE
TITOLO SCHEDA |
Programma per l’ambiente e azione per il clima– LIFE |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Regolamento (UE) n. 1293/2013 |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA | 3,45 miliardi di euro (in prezzi correnti) per il periodo 2014 - 2020 |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA |
Obiettivi generali del programma LIFE sono:
LIFE si articola in due sottoprogrammi: 1) AMBIENTE (dotazione finanziaria: 2,59 miliardi di Euro), che prevede 3 ambiti di azione prioritari
Le priorità tematiche sono elencate nel dettaglio nell’allegato III del Regolamento (UE) n. 1293/2013 2) CLIMA (864 milioni di Euro), che a sua volta prevede le seguenti 3 priorità:
Gli obiettivi specifici dell’azione Clima sono elencati negli articoli 14-16 del Regolamento (UE) n. 1293/2013 Di particolare utilità è la consultazione del programma di lavoro pluriennale 2014-2017 di LIFE, che tra le varie cose specifica la suddivisione indicativa dei fondi tra i settori prioritari, le tipologie di finanziamento, i temi dei progetti che attuano le priorità tematiche, la metodologia per la selezione dei progetti, i criteri per l’attribuzione delle sovvenzioni, nonché i calendari indicativi per gli inviti a presentare proposte |
SOGGETTI BENEFICIARI | In linea generale possono partecipare a LIFE tutti gli enti pubblici e privati, comprese le imprese, che operano nel settore dell’ambiente. Occorre comunque verificare nei singoli bandi i criteri di eleggibilità previsti per le specifiche azioni. |
ATTIVITA’ AMMISSIBILI |
Le principali tipologie di progetto previste da LIFE sono:
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TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO |
Il cofinanziamento comunitario (grant) può variare a seconda del tipo di progetto e del periodo. LIFE 2014-2020 infatti si articola in due programmi di lavoro pluriennali (2014-2017 e 2018-2020) e per alcuni tipi di misure il tasso di confinanziamento comunitario diminuirà nel secondo programma di lavoro. Più nel dettaglio:
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MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
Per la maggior parte delle tipologie di progetto citate (v. sopra, “Attività ammissibili”), la commissione europea pubblica un invito a presentare proposte (call for proposals) annuale. Il bando 2016 è stato pubblicato il 19 maggio, con scadenze diverse a seconda del tipo di progetto (comprese tra il 7 e il 26 settembre 2016). Per informazioni: http://ec.europa.eu/environment/life/funding/life2016/index.htm Per quanto riguarda gli strumenti finanziari NCFF e PF4EE, al momento non sono ancora stati selezionati gli intermediari locali dei finanziamenti. |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
Sito Commissione Europea programma LIFE Elenco National Contact points programma LIFE http://www.minambiente.it/pagina/programma-lambiente-e-lazione-il-clima-life-2014-2020 |
Programma per l'occupazione e innovazione sociale . EaSI
TITOLO SCHEDA | Programma per l’occupazione e innovazione sociale - EaSI (Employment and Social Innovation) |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Regolamento (UE) n. 1296/2013 |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA | 919 milioni di euro (in prezzi correnti) per il periodo 2014 - 2020 |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA |
Obiettivo generale di EaSi è il sostegno all’occupazione, alla poltica sociale e alla mobilità dei lavoratori nell’UE. EaSi riunisce in un unico programmi 3 programmi della precedente programmazione 2007-2013, che rimangono comunque i 3 assi porani del nuovo programma:
Più nel dettaglio: 1) PROGRESS
Per raggiungere questi obiettivi, Progress continuerà a sviluppare e a diffondere conoscenze analitiche confrontabili a livello UE per quanto riguarda l’occupazione, la protezione sociale e le condizioni di lavoro; sosterrà la condivisione delle informazioni, l’apprendimento reciproco e il dialogo, assisterà a livello finanziario gli Stati membri e gli altri paesi partecipanti per contribuire allo sviluppo delle loro politiche e all’attuazione della normativa dell’UE. Il nuovo programma fornirà inoltre sostegno finanziario alle organizzazioni non governative, in particolare per promuovere l’inclusione sociale e la riduzione della povertà 2) EURES 3) MICROFINANZA ED ECONOMIA SOCIALE Obiettivi di questa azione sono:
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SOGGETTI BENEFICIARI |
PROGRESS
EURES
Beneficiari finali dell’azione EURES sono invece chi cerca (o offre) lavoro in un altro paese europeo MICROFINANZA ED ECONOMIA SOCIALE Attraverso questa azione EaSi non erogherà finanziamenti direttamente alle imprese o chi desidera avviare un’attività di impresa, ma a organizzazioni (enti pubblici e privati) attive a livello nazionale, regionale o locale che erogano microfinanziamenti a persone e microimprese e/o finanziamenti alle imprese sociali |
ATTIVITA’ AMMISSIBILI |
Tra le varie attività finanziabili dal programma, segnaliamo in particolare:
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TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO |
Per l’asse PROGRESS, il cofinanziamento comunitario (grant) massimo è di norma l’80% delle spese ammissibili, ma per alcuni tipi di azione possono essere previste percentuali superiore Per EURES, il 95% Per l'asse "Microfinanza e imprenditoria sociale", la dotazione finanziaria copre l'intero costo delle azioni realizzate attraverso strumenti finanziari, compresi gli obblighi di pagamento nei confronti degli intermediari finanziari, come le perdite derivanti da garanzie, le spese di gestione per le entità che gestiscono il contributo dell'Unione e ogni altra spesa ammissibile. |
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
PROGRESS EURES MICROFINANZA ED ECONOMIA SOCIALE Al momento non sono ancora stati selezionati gli intermediari locali dei finanziamenti. Per il microcredito è però possibile rivolgersi agli intermediari selezionati tramite il precedente programma “Progress Microfinance” http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=983&langId=en |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
Programma per la competitività delle Imprese e delle PMI . COSME
TITOLO SCHEDA |
Programma per la competitività delle Imprese e delle PMI - COSME |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Regolamento (UE) n. 1287/2013 |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA | 2,3 miliardi di euro per il periodo 2014 - 2020 |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA |
Obiettivi generali del programma COSME sono:
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SOGGETTI BENEFICIARI |
In linea generale possono partecipare a COSME tutti gli enti pubblici e privati, comprese le imprese. In molti casi però le imprese, pur se destinatari finali delle misure, ne possono beneficiare indirettamente, nel senso che COSME finanzia organismi intermediari perché offrano alle PMI strumenti di credito o supporto per il miglioramento delle capacità imprenditoriali o per l’accesso ai mercati . Occorre pertanto verificare di volta in volta nei singoli bandi i criteri di eleggibilità previsti per le specifiche azioni. |
ATTIVITA’ E SPESE AMMISSIBILI |
Il programma si articola in 4 azioni: 1) Access to finance (60% del budget del programma) In questa azione rientrano gli strumenti finanziari operativi tramite FEI – Fondo Europeo Investimenti, presentati nel presente capitolo 4. Si tratta in particolare dei due strumenti:
utilizzabili presso gli intermediari finanziari (v. paragrafo 4.1.2) 2) Access to markets (21,5% del budget del programma). Questa azione si propone di fornire supporto alle PMI per favorirne l’accesso ai mercati esteri attraverso ad esempio i servizi delle rete "Enterprise Europe Network”, Help Desk in tema di proprietà intellettuale nei rapporti con la Cina, i mercati asiatici e del Mercosur ecc. 3) Framework conditions (11,5%). 4) Entrepreneurship (2,5% del budget) |
TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO |
Variabile in funzione delle azioni |
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
Gli strumenti previsti da COSME per facilitare l’accesso al credito delle PMI sono convogliati attraverso istituzioni finanziarie locali (al momento è stato selezionato un intermediario per lo strumento di garanzia LFG; la selezione di altri intermediari italiani è ancora in corso). Il supporto per l’accesso ai mercati è fornito principalmente tramite la rete Enterprise Europe Network, di cui fanno parte anche Camera di commercio di Torino e Unioncamere Piemonte Per alcune azioni, la Commissione Europea pubblica inviti a presentare proposte, aperti a diverse categorie di potenziali beneficiari a seconda della tipologia di attività finanziata. Gli inviti sono pubblicati sul sito della Commissione Europea, ala pagina http://ec.europa.eu/growth/contracts-grants/calls-for-proposals/index_en.htm |
INDIRIZZI E SITI UTILI | Sito Commissione Europea programma COSME http://ec.europa.eu/growth/smes/cosme/index_it.htm |
Programma per la ricerca e innovazione europea. HORIZON 2020
TITOLO SCHEDA |
HORIZON 2020 - Programma per la ricerca e innovazione europea |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Decisione n. 1291/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2013 |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA | 77,2 miliardi di euro (in prezzi correnti) per il periodo 2014 - 2020 |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA |
Horizon 2020 è lo strumento della politica comunitaria per il finanziamento integrato delle attività di ricerca e innovazione, per il periodo 2014-2020. La programmazione raccoglie in un sistema unico i principali programmi di finanziamento dedicati alla Ricerca e all’Innovazione nell’Unione europea, precedentemente previsti dal 7° Programma Quadro.
2) Leadership Industriale ha lo scopo di rafforzare la leadership industriale e la competitività dell’Europa attraverso
3) Sfide sociali rispecchia le priorità strategiche della strategia Europa 2020 e ha l’obiettivo di sviluppare nuove e convincenti soluzioni per sette grandi attuali problematiche che i cittadini europei (e quelli di altri paesi nel mondo) condividono:
Alle tre grandi priorità si aggiungono le seguenti attività orizzontali con i relativi budget: Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione: € 816 milioni; Scienza con e per la società: € 462 milioni; Azioni non nucleari del Centro Comune di Ricerca: € 1,9 miliardi; Istituto Europeo di Tecnologia: € 2,7 miliardi. Il Programma sarà infine ulteriormente completato dal Programma Euratom per la formazione e la ricerca che sarà finanziato con circa € 1,6 miliardi per il periodo 2014-2018. Per lo stesso programma, nel periodo 2019-2020 si stima invece un budget di € 770 milioni. |
SOGGETTI BENEFICIARI |
Possono partecipare tutte le persone fisiche o giuridiche (es. imprese, enti di ricerca, università, ONG, ecc.) stabilite in Paesi membri o associati, Paesi partner della cooperazione internazionale. I Paesi Terzi Industrializzati e le Organizzazioni Internazionali sono generalmente esclusi dal finanziamento, fatta eccezione per le ipotesi previste dal Work Programme, in presenza di accordi scientifici bilaterali, ovvero qualora se ne dimostri l’essenzialità ai fini degli obiettivi progettuali. Possono partecipare anche entità senza personalità giuridica (es. Associazioni non riconosciute, società di persone…) a patto che sussistano le seguenti condizioni (art. 131 del Regolamento Finanziario e art.198 delle sue Regole di Applicazione):
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ATTIVITA’ E SPESE AMMISSIBILI |
Le regole di partecipazione ad Horizon 2020 sono state armonizzate e prevedono ora modalità comuni per tutti gli strumenti del Programma, con la sola esclusione dello European Institute of Innovation and Technology. Il numero minimo di partecipanti è fissato in almeno 3 soggetti indipendenti con sedi in altrettanti Paesi Membri o Associati. Alcuni specifici strumenti consentono la partecipazione di un solo soggetto: European Research Council (ERC), strumento per le PMI, Azioni Co-fund, Azioni di supporto e coordinamento (CSA), Azioni Marie Skłodowska-Curie. I progetti vengono finanziati attraverso i seguenti schemi:
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TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO |
La percentuale di finanziamento (a fondo perduto) per le RIA e CSA è del 100% dei costi ammissibili, e del 70% per le IA (fanno eccezione le organizzazioni no-profit per le quali è previsto il 100%). |
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
La partecipazione avviene mediante inviti a presentare proposte pubblicati sul sito internet http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/home.html e sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE. |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
http://ec.europa.eu/programmes/horizon2020/ |
Programma per la ricerca e innovazione europea. Strumento PMI - Horizon 2020
TITOLO SCHEDA |
Strumento PMI |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Programma Horizon 2020. Decisione n. 2013/743/EU. |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA |
2014-2020 Circa 3 miliardi EURO (4,3 % del budget di H2020) |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DELLA MISURA |
All’interno di H2020 una parte del budget è destinato alle PMI. Lo scopo è supportarle in tutto il percorso che va dall’idea innovativa alla sua realizzazione e introduzione sul mercato. Si articola in tre fasi: Fase I – studio di fattibilità |
SOGGETTI BENEFICIARI |
Esclusivamente PMI (che possono presentare progetti singolarmente o in collaborazione con altre PMI) con un forte potenziale innovativo e di crescita e ambizione competitiva. |
INVESTIMENTI E SPESE AMMISSIBILI |
Lo strumento PMI è una misura bottom-up in cui i topic sono molto ampi e le PMI possono presentare qualsiasi progetto che risponda agli obiettivi individuati. Nella prima fase l’attività consiste nella redazione di un Business Plan e a fronte della lump sum ottenuta non è necessario rendicontare le spese effettuate. In fase II il progetto può prevedere spese relative a: sviluppo, prototipizzazione, testing, dimostrazione, scaling up, market replication. Le spese devono essere dettagliate in un business plan e rendicontate come per tutti gli usuali schemi di finanziamento. I progetti devono partire da un livello di sviluppo tecnologico (TRL) pari almeno a 6. |
TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO |
Lo schema di finanziamento è applicabile in una serie di topic predefiniti (nell’ambito dei filoni Industrial Leadership e Societal Challenges). In fase I il finanziamento consiste in una somma forfettaria (€ 50.000); la fase I dura massimo 6 mesi; in fase II il finanziamento (a fondo perduto) è pari al 70% del budget (tra 500.000 e 2.500.000 euro). La durata della fase II è 1-2 anni; la fase III non riceve finanziamento diretto ma facilitazioni nell’accesso al credito e servizi di supporto |
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
Le call sono pubblicate sul Participant Portal su base biennale. Le call dello strumento PMI sono call aperte (la sottomissione è possibile in continuo) con 4 momenti annuali di valutazione. La procedura interamente on-line si svolge attraverso il Participant Portal. |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
Participant portal: Sito SME Instrument: http://ec.europa.eu/easme/sme_en.htm |
Programma quadro dedicato al settore culturale e creativo. Europa Creativa
TITOLO SCHEDA | Europa Creativa |
TIPO PROGRAMMA | Programma attuazione diretta Commissione Europea |
BASE GIURIDICA | Regolamento (UE) n. 1295/2013 |
DURATA E BUDGET DEL PROGRAMMA | 2014-2020 - 1,46 miliardi di euro (Cultura 31%, MEDIA 56%, MEDIA Mundus 13%) |
OBIETTIVI E DESCRIZIONE DEL PROGRAMMA |
Europa Creativa è un programma quadro dedicato al settore culturale e creativo, composto da due sottoprogrammi (Sottoprogramma Cultura e Sottoprogramma MEDIA) e da una sezione transettoriale (fondo di garanzia per il settore culturale e creativo + data support + piloting). Il fondo di garanzia partirà nel 2016.
Obiettivi specifici
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SOGGETTI BENEFICIARI | Tutti gli operatori (pubblici e privati) del settore culturale e creativo che sono legalmente costituiti in uno dei paesi partecipanti al Programma Europa Creativa da almeno 2 anni |
ATTIVITA’ AMMISSIBILI | Progetti di cooperazione transnazionale tra organizzazioni culturali e creative all’interno e al di fuori dell’UE. Reti che aiutano i settori culturali e creativi a operare a livello transnazionale e a rafforzare la loro competitività. Traduzione e promozione di opere letterarie attraverso i mercati dell’UE. Piattaforme di operatori culturali che promuovono gli artisti emergenti e che stimolano una programmazione essenzialmente europea di opere culturali e artistiche. Sviluppo di competenze e la formazione professionale per i professionisti del settore audiovisivo. Sviluppo di opere di finzione, di animazione, di documentari creativi e di videogiochi per il cinema, i mercati televisivi e ad altre piattaforme all’interno e al di fuori dell’Europa. Festival cinematografici che promuovono film europei. Fondi per la co-produzione internazionale di film. Crescita di un pubblico per promuovere la film literacy e suscitare interesse verso i film europei attraverso un’ampia varietà di eventi. Capitali europee della cultura e il marchio del patrimonio europeo. Premi europei per la letteratura, l’architettura, la tutela del patrimonio, il cinema e la musica rock e pop. Dal 2016 Europa Creativa includerà anche uno strumento finanziario di garanzia di 121 milioni di euro per agevolare l’accesso ai finanziamenti da parte dei settori culturali e creativi. |
TIPO ED ENTITA’ DI FINANZIAMENTO | La percentuale di cofinanziamento comunitario è variabile e va verificato su ogni singolo invito a presentare proposte |
MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE | La Commissione europea pubblica periodicamente inviti a presentare proposte (calls for proposals) relativi alle varie attività del programma, pubblicati sul sito http://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/calls/index_en.htm#_status=open |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
http://ec.europa.eu/programmes/creative-europe/index_en.htm http://cultura.cedesk.beniculturali.it/default.aspx |
A1.3 - Schede strumenti finanziari
BEI. Prestiti delle Banca Europea per gli Investimenti
TITOLO SCHEDA |
I PRESTITI GLOBALI DELLA BANCA EUROPEA PER GLI INVESTIMENTI (BEI) |
TIPOLOGIA AGEVOLAZIONE |
Prestiti |
DURATA DELLE AGEVOLAZIONI |
Prestiti a medio-lungo termine, di durata variabile e negoziabile, generalmente da 4 a 12 anni |
DESCRIZIONE DELL’AGEVOLAZIONE |
Pur non trattandosi di un finanziamento agevolato, il tasso di interesse caratterizzante i prestiti BEI – che può essere fisso o variabile - è normalmente interessante, dal momento che la BEI, godendo di un rating elevato, raccoglie denaro alle migliori condizioni di mercato e lo presta di conseguenza agli intermediari finanziari (che applicheranno un loro spread all’operazione) ad un tasso favorevole. Le condizioni di prestito (durata, garanzie, preammortamento, ecc.) sono determinate, per i c.d. “prestiti globali” (v. sotto), dall’intermediario finanziario. |
SOGGETTI BENEFICIARI |
Possono beneficiare dei prestiti BEI le Piccole e Medie Imprese (PMI) industriali, artigianali, cooperative, servizi, turistiche, commerciali, agricole. Non vi sono esclusioni settoriali tranne per i settori eticamente “sensibili” tipo giochi e scommesse, armi ecc.. |
INVESTIMENTI E SPESE AMMISSIBILI
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Nuovi investimenti produttivi, destinati ad aumentare la capacità produttiva, modernizzare impianti o attrezzature, migliorare le prestazioni ambientali, progetti di ricerca e sviluppo (sono per esempio esclusi gli investimenti puramente finanziari). Le spese ammissibili sono quelle necessarie per la realizzazione degli investimenti ammessi, quindi acquisto di macchinari, attrezzature, immobili ma solo se determinanti per il progetto imprenditoriale, attività immateriali quali brevetti, licenze, know-how spese di ricerca e sviluppo. |
Nel caso delle PMI e delle Midcaps fino ad un determinato ammontare dell’investimento (v. oltre) la Bei finanzia attraverso i c.d. "Prestiti globali"(“Intermediated Loans”): si tratta in pratica di linee di credito che la Bei attiva presso istituti finanziari selezionati, i quali a loro volta finanzieranno progetti di investimento conformi ai criteri dettati dalla stessa BEI. L’ammontare massimo dell’investimento previsto per i “Prestiti globali” è pari a 25.000.000 EUR per le PMI e 50.000.000 EUR per le Midcaps ed il prestito massimo concesso è pari a 12,5 milioni di euro. Per progetti di ammontare superiore ( i c.d. "Prestiti individuali"), si dovrà invece contattare direttamente la Banca Europea degli Investimenti. |
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MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE |
PRESTITI GLOBALI: è necessario contattare gli intermediari BEI nel paese di interesse (v. sopra). PRESTITI INDIVIDUALI: è necessario contattare direttamente la BEI: |
INDIRIZZI E SITI UTILI |
Desk informativo della BEI: Desk informativo dell’ufficio italiano: |
Allegato 2 - Definizioni e link utili
A2.1 - Definizione di PMI
PMI - Piccola e media impresa
La Commissione Europea ha presentato la Raccomandazione 2003/361/CE (pubblicata sulla GUUE L 124 del 20.05.2003), che ha sostituito, a partire dal 1°gennaio 2005, la precedente 96/280/CE quale strumento per definire in tutta Europa cosa sia una impresa di “media”, “piccola” e “ridottissima” dimensione.
Sulla base delle nuove indicazioni viene considerata:
"Media impresa" un´impresa che rispetta i seguenti requisiti:
- numero di addetti minore di 250
- fatturato annuo non superiore a 50 milioni di Euro o totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di Euro
- indipendenza
"Piccola impresa" un´impresa che rispetta i seguenti requisiti:
- numero di addetti minore di 50
- fatturato annuo non superiore a 10 milioni di Euro o totale di bilancio annuo non superiore a 10 milioni di Euro
- indipendenza
"Microimpresa" un´impresa che rispetta i seguenti requisiti:
- numero di addetti minore di 10
- fatturato annuo non superiore a 2 milioni di Euro o totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di Euro
- indipendenza
Gli effettivi corrispondono al numero di unità lavorative-anno (ULA), ovvero al numero di persone che, durante tutto l’anno in questione, hanno lavorato nell’impresa o per conto di tale impresa a tempo pieno. Il lavoro dei dipendenti che non hanno lavorato tutto l’anno oppure che hanno lavorato a tempo parziale, a prescindere dalla durata, o come lavoratori stagionali, è contabilizzato in frazioni di ULA. Gli effettivi sono composti:
- dai dipendenti che lavorano nell’impresa
- dalle persone che lavorano per l’impresa, ne sono dipendenti e, per la legislazione nazionale, sono considerati come gli altri dipendenti dell’impresa
- dai proprietari gestori
- dai soci che svolgono un’attività regolare nell’impresa e beneficiano di vantaggi finanziari da essa forniti
- Gli apprendisti con contratto di apprendistato o gli studenti con contratto di formazione non sono contabilizzati come facenti parte degli effettivi. La durata dei congedi di maternità o parentali non è contabilizzata.
Il requisito dell’indipendenza (vd. art 3 della Raccomandazione 2003/361/CE) è stato aggiornato per tener conto dei fenomeni di collegamento tra imprese: accanto al nuovo concetto di “impresa autonoma” vengono aggiunti i concetti di impresa “associata” e “collegata”, che, superando il precedente e rigido sistema del controllo del potere di voto, permettono una qualificazione più flessibile di PMI nell’ambito di fenomeni di gruppo.
Per ulteriori approfondimenti sulla nuova definizione è possibile consultare il sito della Commissione Europea.
A2.2 - La regola de minimis
L’art. 107 par. 1 del Trattato CE prevede, come regola generale, l’incompatibilità degli aiuti di Stato con il mercato unico. Non si tratta peraltro di un divieto assoluto, dal momento che i paragrafi 2 e 3 dello stesso articolo 107 specificano una serie di casi in cui gli aiuti di Stato possono essere considerati ammissibili (deroghe).
Esistono poi aiuti di Stato di importo così poco elevato da rendere inapplicabile l’art. 107.1: la regola del de minimis fissa proprio la soglia al di sotto della quale un aiuto non ha effetto sensibile sulla concorrenza e non deve essere quindi notificato alla Commissione Europea per l’approvazione.
La definizione di de minimis è stata recentemente modificata con il Regolamento n. 1407/2013 della Commissione del 18/12/2013. In sintesi (e rinviando comunque al testo del regolamento per ulteriori dettagli), la regola de minimis prevede che l'impresa (incluse le imprese controllate o controllanti, c.d. “impresa unica”) possa beneficiare di un importo massimo di 200.000 Euro (100.000 per l’attività di trasporto merci su strada per conto terzi) nell'arco di 3 esercizi finanziari (quello della concessione e i due precedenti).
L'importo dei 200.000 Euro comprende qualsiasi aiuto pubblico (qualunque ne sia la fonte) accordato ai sensi della regola de minimis e non pregiudica la possibilità per il beneficiario di ottenere altri aiuti ai sensi di regimi di aiuto autorizzati dalla Commissione.
Il regolamento si applica a imprese di tutti i settori di attività diversi da produzione agricola, pesca e acquacoltura (è invece inclusa la trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli) - che hanno un proprio de minimis (Regolamenti UE n. 1408/2014 e 717/2014).
Il regolamento detta inoltre specifiche regole sulle modalità di calcolo del contributo nel caso di aiuti concessi sotto forma di prestiti o nell’ambito di regimi di garanzia e sulle modalità di controllo che gli stati membri e le autorità erogatrici degli aiuti devono adottare per garantire il rispetto del tetto da parte delle imprese beneficiarie.
A2.3 - Link utili sui finanziamenti europei
Il" Portale Europeo per le PMI" sul sito internet della Commissione Europea
Il sito del Dipartimento Politiche Europee dedicato ai finanziamenti diretti dell'UE